Lega anti vivisezione, nuova vittoria per il caso macachi di Parma: “Il TAR riconosce il diritto di sapere le condizioni degli animali”

SMA MODENA
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Riportiamo il comunicato Lav sulla questione dei macachi utilizzati per esperimenti nelle Università di Parma e Torino:

“La nostra battaglia per i macachi di Parma e Torino continua!

Oggi abbiamo vinto al TAR contro il Ministero della Salute e le due Università. Dopo mesi di nostre richieste negate dal Ministero della Salute, abbiamo proposto un ricorso al TAR ed oggi dal TAR Lazio abbiamo finalmente avuto l’ok per poter almeno conoscere le condizioni dei macachi che stanno utilizzando per la sperimentazione.

 Un esperimento cruento quello del progetto Light Up, che prevede lo studio di patologie umane della vista attraverso la lesione della corteccia cerebrale dei macachi, a cui viene indotta la cecità e al termine del quale è prevista la soppressione degli animali.

Stanno accecando i macachi, volevano accecare anche l’opinione pubblica non permettendo di conoscere le condizioni di questi animali. Ma la magistratura ancora una volta ha detto no!”

MACACHI PROGETTO LIGHT UP: LA LAV VINCE AL TAR IN MERITO ALL’ACCESSO AI DOCUMENTI SULLO STRESS DEGLI ANIMALI!

Nuova sconfitta per Ministero della Salute e Università di Parma e Torino nella vicenda dei macachi utilizzati per l’esperimento Light Up, un caso che era stato sollevato nel 2019 e che è stato oggetto, negli ultimi due anni, di un aspro contenzioso legale che ha visto la Lav in opposizione agli Atenei e al Ministero della Salute.

Il progetto sperimentale prevede lo studio di patologie umane della vista attraverso la lesione della corteccia cerebrale di macachi, a cui viene indotta la cecità. Al termine della sperimentazione è prevista la soppressione degli animali.

La vicenda era arrivata a un punto quasi finale, lo scorso febbraio, con una sentenza del Consiglio di Stato che in ultimo – dopo che l’esperimento era stato interrotto per ben due volte, per le criticità che mostrava  – ne autorizzava la prosecuzione. Tuttavia quella stessa sentenza aveva dato ragione alla Lav su alcune questioni dirimenti: tra queste, quella delle condizioni degli animali, per cui la Suprema Corte amministrativa riconosceva come il sistema di monitoraggio della salute e del benessere psico-fisico dei macachi fosse carente. Il Consiglio di Stato aveva accolto le istanze della Lav, fornendo maggiori prescrizioni all’Università di Parma ed in particolare “l’obbligo imprescindibile, di effettuare e depositare rapporti periodici e frequenti che includano aspetti di competenza dell’etologo, e che si soffermino anche sulle condizioni di stress e di possibile interazione tra specie animali”.

In base a questa sentenza, nell’ultimo anno, la Lav ha richiesto copia dei report predisposti per monitorare le condizioni dei macachi. A questa richiesta la Direzione Generale dei Servizi Veterinari del Ministero della Salute ha opposto il suo diniego, ritenendo la Lav non legittimata ad accedere a quella documentazione.

PER QUESTO LA LAV HA FATTO RICORSO AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO, PER OPPORSI ALLA RISPOSTA FORNITA DAL MINISTERO.

Da poche ore è stata depositata la sentenza che dà ragione alla Lav: la LAV ha diritto di ottenere informazioni sulla condizione degli animali e su ogni aspetto relativo alla garanzia del loro benessere anche per verificare il rispetto di ciò che il Consiglio di Stato, su ricorso della Lav, ha ordinato all’Università emiliana. Il TAR, nella sua sentenza, riconoscendo lo scopo statutario della associazione Lav, afferma che “le questioni dedotte in giudizio – che, contrariamente a quanto affermano le Amministrazioni resistenti, sono tutt’altro che generiche – sono volte alla tutela della salute degli animali e non sono un “manifesto politico” finalizzato alla mera diffusione dei propri orientamenti in materia di benessere del mondo animale”.

“Stanno accecando i macachi, volevano accecare anche l’opinione pubblica. Ma la magistratura ancora una volta ha detto no”,  ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente LAV, commentando la sentenza.

“Il criterio per cui la sperimentazione sugli animali possa continuare a essere una pratica occulta, gestita solo dagli sperimentatori, senza controlli di organi terzi, senza un monitoraggio approfondito e trasparente sulle procedure di gestione degli animali e di riduzione del loro stress e dolore, trova oggi una nuova battuta di arresto. Il TAR con questa sentenza tutela pienamente il diritto dei cittadini rappresentati dalle Associazioni animaliste e delle comunità scientifiche a sapere cosa avviene dietro le porte dei laboratori, in Atenei pubblici, in progetti di ricerca sostenuti con fondi pubblici.

Forti di questa sentenza, torniamo a chiedere che i rapporti sul benessere degli animali oggetto di sperimentazione non siano a firma del personale coinvolto nel progetto, come ormai prassi, ma siano affidati a un ente esterno imparziale, che possa verificare il loro benessere in ogni momento.

Chiediamo inoltre che il Ministero della Salute ascolti le richieste del Consiglio di Stato che chiede che del contenuto di questi report il Ministero della salute faccia attento studio, per rilevare tutte le eventuali criticità e per porvi tempestivo rimedio.

OVVIAMENTE DA OGGI PRETENDIAMO CHE IL CRITERIO DI TRASPARENZA E ACCURATEZZA SIA PIENAMENTE GARANTITO, CHE NESSUN UFFICIO MINISTERIALE POSSA PIÙ ARROGARSI IL DIRITTO AVVOLGERE NELL’OMBRA LA TUTELA DEI DIRITTI DI ESSERE SENZIENTI, SOTTOPOSTI AD ESPERIMENTI ESTREMAMENTE DOLOROSI E INVASIVI.”

La Lav insieme al mondo animalista, ai cittadini e INSIEME AL MONDO SCIENTIFICO CONTRARIO ALLA RICERCA SUGLI ANIMALI, continua la battaglia per salvare gli animali rinchiusi nei laboratori. Una battaglia che, non dimentichiamolo, è una battaglia di giustizia e civiltà per tutti, non solo per il mondo animalista. E per Alan e Larry, due dei macachi di Parma entrati nel cuore dell’opinione pubblica e divenuti simbolo di libertà, ci sono ancora speranze. Ci vediamo liberi!