
Giovedì 3 Novembre, alle 20:30, presso la Sala Imbriani di Borgotaro, si è svolta una riunione, alla quale hanno partecipato cittadini ed associazioni, col comune interesse di discutere il progetto, sottoposto all’approvazione degli enti preposti (VIA), per la formazione di un parco eolico, proposto dalla ditta FRI. El di Bolzano, in associazione con Borgotaro Green, sul Monte Molinatico, in località Passo Croce di Ferro.
Si tratta di un opera costituita da sette pale eoliche alte 200 mt dal livello del suolo, che recherebbero notevole violenza al paesaggio; senza, peraltro benefici tangibili per gli abitanti della valle.
Sono intervenuti Davide Galli, Daniele Ecotti in qualità di rappresentanti di associazioni che, tra l’altro, anni fa si erano occupati del progetto eolico riguardante il monte Santa Donna.
Ad essi si sono aggiunti il Dott, Ghiretti, archeologo e studioso di preistoria e protostoria, che ben conosce il territorio del Monte Croce di Ferro e Monte Molinatico, nonchè il Dott.Mauro Bernardi in qualità di presidente del Cai Alta Val Taro.
In particolare la lettura del progetto ha evidenziato carenze,(se non addirittura mancanze),nella raccolta dei dati anemologici, idrogeologici, storico-culturali, economici, paesaggistici che investono la zona indicata nella proposta del parco eolico. Molte documentazione prodotta per la Valutazione di Impatto Ambientale, altro non è che un “copia e incolla” di dati presi su internet e per di più con grossolani errori grammaticali, nomenclaturali, nei riferimenti scientifici.
Nonostante la richiesta dei dati mancanti, per i quali è stata richiesta la produzione, per consentire una corretta valutazione di merito e relative osservazioni, previste dalla procedura di VIA, da parte dei rappresentanti delle associazioni e di singoli cittadini ,questi non sono ancora stati forniti dalla ditta che si è trincerata dietro la formula del “SEGRETO INDUSTRIALE”.
Particolarmente interessante l’intervento del dottor Ghiretti che ha fatto rilevare come le posizioni di due aree cantiere e di due pale (BT3 e BT4) ricadano esattamente su 4 siti archeologici, giunti a noi praticamente intatti e che corrispondono ad insediamenti di cacciatori di 8-10mila anni fa.
Occorre pertanto vigilare e fa sì che la sopraintendenza Archeologica , Belle arti e Paesaggio di Parma e Piacenza , sia chiamata a pronunciarsi in merito, in Conferenza dei Servizi. Anche la sezione di Parma di Italia Nostra ha segnalato alla sopraintendenza il grave danno che ne deriverebbe.
Le lacune sopra-evidenziate, non permettono di comprendere la sostenibilità ambientale ed economica di tale progetto.
Il cantiere dell’opera, ha affermato il dott, Bernardi, rischia di compromettere la sentieristica predisposta dal Cai che corre lungo il crinale dal Molinatico al monte Croce di Ferro ed oltre, ma pure i sentieri che consentono l’accesso allo 00 (Alta Via).Detti sentieri sono sulla piattaforma del Cai nazionale.
Infine si è rilevato che la gestione del fine vita delle strutture viene affrontata in modo ambiguo e superficiale, in considerazione del fatto che lo smaltimento di tali opere risulta molto problematica, se non impossibile.
Il parere dei convenuti, sul progetto di parco eolico, sono sostanzialmente negativi, perchè i costi ambientali, sociali, paesaggistici, culturali sarebbero di gran lunga superiori ai benefici.
Legambiente Valtaro