
Si registra in città un sensibile incremento della patologia afferente alla legionella: cittadini, residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello, e risultati positivi al batterio della legionella il cui numero non accenna a diminuire; patologia batterica che colpisce sistema nervoso, polmoni, reni e intestino provocando febbre, dolori al torace, malessere generale e brividi. Una paziente di più di 80 anni, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, è deceduta in un hospice del territorio. Dopo un aggravamento irreversibile l’anziana, su richiesta della famigliari, è stata dimessa da Terapia intensiva per essere trasferita in hospice dove è morta. Sulle cause del contagio indaga l’agenzia ambientale Arpa. Molto probabilmente il virus era presente nell’acquedotto della zona.
Crediamo, tuttavia, che sia doveroso un ulteriore passo; presentare un atto di Esposto alla locale Procura della Repubblica in ordine ai reati di epidemia colposa, lesioni personali colpose, getto di cose pericolose. La diffusione di agenti patogeni nell’ambiente è un delitto, infatti, contro l’incolumità pubblica. L’obiettivo è quello di fare piena luce su tutti i procedimenti autorizzativi e sul funzionamento del sistema idrico, ma anche fognario locale da diversi anni a questa parte. Nel dettaglio, si vuole capire se siano stati rispettati tutti i protocolli di gestione e manutenzione degli impianti, la gestione del carotaggio nelle discariche eventualmente presenti nella zona sud, se i controlli siano stati portati avanti senza irregolarità, se si siano rispettate tutte le normative europee.
Si vuole capire se è stato redatto un protocollo per il controllo e la manutenzione degli impianti idrico con pianificazione degli interventi e delle analisi da effettuare in relazione ai punti critici. Tutti gli interventi dovrebbero essere registrati e documentati e dovrebbero essere effettuati dei campionamenti della rete idrica. Potrebbe essere ravvisabile una responsabilità penale, per lesioni colpose o omicidio colposo, qualora non sia stata adeguata gli impianti idrici alla normativa vigente in materia
Invitiamo anche il sindaco Pizzarotti ad una maggiore sensibilità sull’emergenza, revocando l’ordinanza con al quale ha imposto di utilizzare l’acqua del rubinetto al posto delle bottigliette negli asili pubblici; sempre se ne trovi il tempo tra un impegno politico e l’altro.
Dott. Filippo Greci
Pres. Naz. Mov. Nuovi Consumatori
Mentre nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l’origine della diffusione del morbo del legionario, il sindaco Federico Pizzarotti segue da diversi giorni l’evoluzione della situazione in tempo reale, tenendosi in contatto con le Aziende sanitarie, Arpae e Iren, competenti ad intraprendere le azioni del caso, allo scopo di mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per ridurre la situazione di rischio.
“Non dobbiamo spargere allarmismo – fa sapere Pizzarotti – in situazioni come queste tutte le istituzioni e i politici dovrebbero remare nella stessa direzione, cercando di evitare panico ingiustificato. La prima cosa da fare è quella di seguire le indicazioni dei medici: per i cittadini che vivono nel quartiere Montebello bastano poche attenzioni per evitare il rischio di essere contagiati, quali far scorrere l’acqua calda prima dell’uso, tenere puliti i terminali di erogazione del’acqua, evitare idromassaggi e altre attività che producono effetti di nebulizzazione.
Purtroppo, nonostante l’impegno di Arpa, Iren, Comune e Aziende sanitarie, non è facile individuare la fonte del contagio, è necessario agire sopratutto sulla prevenzione, sapendo comunque che si tratta, per persone in normale situazione di salute, di una malattia curabile, che può avere effetti più gravi su persone in situazioni gravemente compromessa da altre patologie. In ogni caso è sempre bene ricordare che la malattia non si trasmette da persona a a persona e che non ha origini alimentari. Intanto Iren ha provveduto ad aumentare la dose di cloro nel pozzi che serve le utenze del Montebello.
Quanto alla sospensione dell’acqua in caraffa in alcune strutture educative, si è ritenuto di procedere in questo senso solo per tranquillizzare le famiglie, ma con la piena consapevolezza che non si prende la legionella bevendo l’acqua del rubinetto. Quanto ai casi che si sono registrati più numerosi nei giorni scorsi, va tenuto presente che ci sono una decina di giorni di incubazione, quindi probabilmente si tratta di persone che avevano contratto il virus prima che fosse nota la presenza dello stesso nel quartiere Montebello.
Comunque – conclude il sindaco – sarà mia cura tenere informata la città sull’evoluzione della situazione, non appena avrò nuove notizie. Torno a fare appello alla responsabilità di coloro che rappresentano i cittadini e al loro senso di comunità: non serve allarmismo, ma spirito di collaborazione”.