
“Il terrorismo in Europa è semplicemente un vizio che abbiamo ereditato dal passato. E avendo cercato il potere da venti anni, paghiamo il prezzo di queste scelte di potere. L’alternativa a questi scontri fra poteri è puntare sui nuovi diritti umani e civili da contrapporre a tutte le soluzioni di vertice che continuano purtroppo a predominare”.
Marco Pannella
A seguito dei tragici fatti di Parigi e delle risposte che stanno venendo, a partire dalla Francia e dalla Russia, in termini di stato di emergenza e lotta al terrorismo con le richieste addirittura di pena di morte, il Partito Radicale indica un possibile percorso alternativo: lo stato di diritto ed il diritto alla conoscenza.
Percorso alternativo che è la misura della necessità, dell’urgenza dell’iniziativa Radicale che è iniziata grazie alla attività che il Partito Radicale ha incardinato a partire dal 2003 con la guerra in Iraq, che oggi è vista da più parti politiche, come uno dei principali motivi che ha portato alla disastrosa situazione di oggi.
Marco Pannella è stato protagonista di uno sciopero della fame molto duro per salvare Saddam Hussein dalla pena di morte e da allora, siamo soli a continuare a chiedere verità su quella guerra.
Impegno che coinvolge da 13 anni Matteo Angioli, che non ha mai smesso di continuare a documentare cosa ha significato quella guerra per la democrazia, per l’ulteriore deperimento di quello che resta dell’idea della democrazia.
Il progetto di transizione verso lo Stato di diritto e il diritto alla conoscenza è l’unica alternativa all’ennesima politica emergenzialista e securitaria. E’ un progetto di lungo respiro che il Governo italiano dovrebbe cogliere per fondarvi la candidatura dell’Italia a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. In questo senso, il Partito Radicale vuole aiutare la Presidenza della Repubblica e il Presidente del Consiglio ad perseguire politica di cui andare fieri.
Il 15 Ottobre 2015, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nell’aula della Camera dei Deputati, alla cerimonia per il sessantesimo anniversario dell’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite ha detto al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: “L’Italia ha bisogno delle Nazioni Unite e l’Onu del nostro Paese. Questa è l’Italia, che si è battuta e si batte per l’abolizione della pena di morte. Questa è l’Italia che combatte contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati, l’Italia della Corte Penale Internazionale”.
Anche allora non fu facile affermare presso le massime autorità dello Stato queste campagne, che il Partito Radicale ha fortemente voluto e donato all’Italia.
L’unica alternativa alla guerra è l’affermazione del diritto che trova fondamento nei valori espressi dalla Carta Universale dei Diritti dell’Uomo.
Si tratta di un lungo impegno. Saranno, ancora una volta, anni di lotte nonviolente in strada e nei corridoi dell’ONU, in istituzioni internazionali e negli incontri con i Paesi con cui sarà possibile aprire percorsi di condivisione politica ed anche religiosa.
Il Governo Italiano deve trovare in un’azione chiara, concreta, precisa, nella massima sede della politica estera, un’azione politica urgente per costituire lo Stato di Diritto, come elemento fondamentale di legalità, all’interno e all’esterno del nostro Paese, incentrata sul diritto alla conoscenza.
Il tema dello Stato di Diritto appartiene al patrimonio genetico del movimento radicale, innestato come principio di affermazione della dignità dell’uomo.
Per questo insistiamo perché il Governo Renzi promuova una prima iniziativa presso le Nazioni Unite, un’iniziativa ispirata dalla visione e l’azione di Marco Pannella che si sta sviluppando da circa due anni. Un’azione voluta e affermata con concretezza e lungimiranza, così come è avvenuto per la moratoria sulla pena di morte, per il bando sulle mutilazioni genitali femminili e per la creazione della Corte Penale Internazionale.
Sono qui, ancora una volta, a sottolineare l’urgenza di aiutare il Governo a fare propria questa nostra proposta, raccogliendo firme di Sindaci, Presidenti di aree metropolitane e Regioni nonché dei relativi consiglieri sull’Appello per il Diritto alla Conoscenza e deliberando per sollecitare il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Affari Esteri a fare proprio il progetto per la transizione verso lo Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza.
L’obiettivo è quello che l’Italia promuova questa iniziativa assieme ad altri Membri per formalizzarsi in una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La transizione allo Stato di diritto, affermando il diritto alla conoscenza, è l’unica vera risposta che va alla radice dei disastri dei giorni nostri, annunciati da anni, e che ha visto ancora una volta, Marco Pannella ed i Radicali, soli.