L’Assessora Bonetti nel comunicato stampa del Comune di Parma presente anche sul sito dichiara:
“Come servizi educativi lavoriamo costantemente per l’obiettivo di una riduzione delle liste di attesa…a fronte di un aumento della richiesta da parte delle famiglie il nostro lavoro mira a soddisfare le richieste di un numero sempre maggiore di famiglie”.
Guardiamo però i numeri (analizzando i soli dati completi resi disponibili che includono anche le richieste pervenute dai residenti fuori Comune e dagli anticipatari):
Nel 2024, tra nidi e scuole d’infanzia, sono state presentate 2.992 domande, 106 in meno rispetto al 2023.
Quest’anno, 1.237 bambini del Comune di Parma non sono stati accolti nei nidi e scuole d’infanzia, entrando quindi nella cosiddetta lista d’attesa. L’anno scorso, i bambini in attesa di un posto erano 1.293.
Superficialmente potrebbe quindi sembrare che la situazione sia migliorata, ma in sostanza, ci troviamo di fronte ad una riduzione delle liste d’attesa di 56 bambini a fronte di una riduzione complessiva delle domande di 106 bambini. È pertanto chiaro che la diminuzione delle liste non è merito di un maggior numero di posti a disposizione, ma è la normale conseguenza di una riduzione delle domande presentate da parmigiani ormai stanchi di rivolgersi ad un Comune incapace di dare risposte a bisogni molto elementari e comuni a tutte le famiglie con figli in età prescolare.
A fronte di questi numeri, il trionfalismo del comunicato pubblicato dal Comune ci sembra quanto meno inappropriato.
Così come ci sembra poco rispettoso nei confronti di tutti i tentativi di comparazione tra dati presentati in modo diverso anno per anno o con fantomatiche statistiche nazionali ed europee che nulla hanno a che fare con la realtà di Parma, storicamente ben più virtuosa in fatto di politiche educative.
Questi dati sono impietosi e certificano un chiaro fallimento dell’assessorato.
Sono tanti gli aspetti che ci preoccupano:
- Continue comunicazioni imprecise o addirittura che presentano numeri e dati errati;
- Dichiarazioni che denotano una mancanza di consapevolezza e presa d’atto della gravità della situazione;
- La mancanza di azioni realmente significative ed incisive attuate in questi due anni di lavoro capaci di dare reale sollievo alle famiglie di questa città.
Se l’Assessora ha in mano numeri sostanzialmente diversi che vengano condivisi in modo chiaro e senza esitazioni, la pazienza del Consiglio Comunale è superabile, ma quella delle famiglie no, e sta per esaurirsi.
Soprattutto quando ancora al nido quasi 1 bambino su 2 resta in lista di attesa.
L’Assessora Bonetti per cui ne prenda atto, tolga ogni ostacolo che sia di carattere ideologico che gestionale e lasci spazio ad un progetto più innovativo e partecipato maggiormente rispondente delle esigenze e delle necessità attuali ormai evidentemente possibile solo con la rassegnazione delle sue dimissioni da Assessora alle Politiche educative che ufficialmente chiediamo a lei ed al Sindaco.
Civiltà Parmigiana