
13/01/2010
h.10.00
Il discorso mi ha lasciato queste impressioni, avendo cercato di cogliere il merito nella enfasi retorica e comunicativa abilmente giocata dal Sindaco.
Comincio da alcuni particolari:
– condivisibile la riflessione sulla integrazione, tema sul quale è necessario passare in modo netto dalle parole ai fatti, ma una domanda è d’obbligo: può realizzare questo disegno una maggioranza che ha l’apporto decisivo del PDL, e cioè del partito che subisce le impostazioni razziste della Lega e del suo Ministro degli Interni?;
– è vero che il tema del rapporto pubblico-privato va attualizzato, ma rimane un rapporto tra entità che devono collaborare nella certezza dei rispettivi ruoli: il richiamo alla sussidiarietà non può tradursi nella debolezza del ruolo decisionale del pubblico, né in una esternalizzazione, che divenga una tendenziale abdicazione delle proprie responsabilità e delle proprie funzioni. La virtuosità del rapporto pubblico-privato ha bisogno di una forte capacità di confronto, che deve sostituire completamente quella certa contrapposizione, che ancora permane o può permanere. Ha altresì bisogno di un’istituzione pubblica consapevole e testimone concreta della necessità di esercitare la funzione politica in modo autonomo, nella tensione al perseguimento dell’interesse generale, cui il privato, consapevole della propria indispensabilità per il bene collettivo e non mosso da puro egoismo corporativo, può dare un contributo decisivo, senza pregiudizio, ma anzi con valore aggiunto, del proprio interesse;
– il richiamo alla legalità è un richiamo importante, ma è un richiamo che assume significato solo se ci sarà anche un’autocritica rispetto ad alcuni passaggi dell’azione amministrativa compiuta;
– il tema della sicurezza è stato, ancora una volta, affrontato, con una visione eccessivamente unilaterale, in quanto non collegato al significativo passaggio, prima richiamato, relativo all’integrazione, integrazione che è peraltro tema che non va coniugato solo sul versante dell’immigrazione, ma che va sempre più pensato con attenzione (anche) ai problemi dell’emarginazione della popolazione indigena, fortemente in crescita a causa della crisi economica;
– comprensibile la soddisfazione per il meccanismo del quoziente familiare, che la Giunta ha proposto e tutto il Consiglio ha votato, ma sulla politica della famiglia la riflessione deve continuare e deve portare a misure ancora più concrete: Parma sia antesignana rispetto alla molta retorica ed alla nessuna sostanza che, su questo tema (e non solo), dimostra il governo nazionale. Il Gruppo del PD non mancherà di dimostrare la sua piena collaborazione.
In termini più generali, il discorso ha voluto prescindere dalla lettura complessiva della situazione socio-economica della città e si è soffermato troppo sul richiamo alle realizzazioni strutturali e infrastrutturali, caratterizzandosi così per una “miopia di fondo”: la città è la città, e il progetto non può che riguardarla nel suo complesso.
L’occhio è ancora troppo teso a ciò che si vede, mentre è sempre più evidente la necessità di rispondere a ciò che non si vede, ma che è la vera sostanza: le molte domande di una città di Persone, di Imprese e delle altre Realtà sociali e produttive, che quotidianamente vivono le difficoltà e la crisi.
Su questo aspetto, la relazione è parsa sfuggente. È giusto cercare di non ripiegare la città, di non essere schiacciati dalla crisi economica generale, ma questo significa, prima di tutto, combattere gli effetti socio-economici della crisi stessa.
Vengono dopo le stagioni teatrali, le grandi opere infrastrutturali o le manifestazioni che danno lustro comunicativo e ritorno pubblicitario.
Giorgio Pagliari
Capogruppo PD in Consiglio Comunale
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13/01/2010
h.18.20
A seguito del discorso di Sant’Ilario del sindaco di Parma Pietro Vignali, per la maggioranza di “Impegno per Parma” interviene anche il vice capogruppo Matteo Agoletti.
“Desidero sottolineare la valenza dell’intervento del sindaco di Parma, che in un contesto generale dettato dalla crisi, solido ma sottosforzo come è stato definito nell’ultima discussione sul bilancio, guarda al futuro con lo spirito di chi ha la volontà, le idee e la grinta per continuare ad investire sulla nostra città affinchè risulti sempre più attrattiva e offra sempre più opportunità dal punto di vista economico, professionale, commerciale e della vivibilità. Ma soprattutto, insieme alle due grandi vocazioni dell’agroalimentare e della cultura, voglio doverosamente citare il ruolo – che come ci ha ricordato il sindaco Vignali – l’amministrazione comunale e la città intera affidano ai giovani, quali risorsa e motore di sviluppo selettivo e qualitativo per formazione e innovazione. Sono sicuro che con queste idee e tali propositi nella città ducale nel 2010, nonostante la crisi, arriveranno tante persone e tante nuove opportunità, non per caso, ma per scelta.”