“Mai dura come quest’anno”

SMA MODENA
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28/08/2010

“Forse questa è una delle annate più difficili”. Spiega Stefano Morrone nella conferenza stampa che si è tenuta ieri sera al Tardini parlando del campionato ormai alle porte. “La gente – prosegue il capitano – si aspetta che la squadra si riconfermi, ma non è facile perché tante società si sono rinforzate, altre nella passata stagione hanno deluso e non possono sbagliare. Però noi vogliamo far vedere che ci siamo, che venire a giocare al Tardini è dura e che la squadra vuole creare qualcosa di importante, perché ogni nostro elemento ha qualcosa da dimostrare”. Poi parla di moduli nuovi: “Quest’anno si gioca diversamente, abbiamo provato due diversi moduli: il 4-3-3 ed il 3-4-3. Siamo abbastanza duttili da questo punto di vista. Credo che ci sia stata da parte della squadra la voglia di applicarsi e seguire le indicazioni del nuovo mister con entusiasmo” e del Brescia: “Sono una neopromossa ed è sempre dura. Domenica non dovrà mancare il furore agonistico”.

La prima di campionato è sempre una partita speciale, siete pronti o c’è un po’ di preoccupazione?
“Siamo pronti e non vediamo l’ora di giocare. E’ il primo anno in cui non disputiamo la Coppa Italia, che solitamente spezzava la fase di preparazione. E’ stato un lungo periodo, una lunga attesa, adesso potremo fare una vefirica di tutto il lavoro svolto con il nuovo allenatore”.

La squadra è già riuscita ad amalgamarsi o c’è bisogno di ancora un po’ di tempo?
“Il fatto che l’ossatura sia quella della passata stagione è già un’ottima base di partenza, poi abbiamo giocato tante amichevoli. Però la partita ti dà tanti altri riferimenti come i tempi e gli spazi di gioco, oltre che la giusta dose di adrenalina.
I discorsi ora lasciano il tempo che trovano e il Parma dovrà mettere in campo quello che abbiamo sempre messo in questi anni: umiltà, voglia di correre e coraggio. Adesso sono anche arrivati giocatori bravi tecnicamente, che dovranno mettere a disposizione della squadra le loro qualità”.

Puntate più in alto della zona salvezza?
“Questa è una domanda classica, ma il nostro obiettivo rimane quello della salvezza. Anche se poi voi della stampa è giusto che esprimiate le vostre opinioni. Tre anni fa a livello di nomi eravamo una squadra molto forte e poi sappiamo tutti qual’è la fine che abbiamo fatto. In Serie A l’importante è salvarsi, un traguardo sempre difficile”.

Lei non ha bisogno di dimostrare nulla, ma che effetto le fa giocare contro la squadra che quest’estate l’ha inseguita di più durante il mercato?
“In effetti quando è uscita quella notizia del Brescia è stato strano perché io non avevo sentito nessuno. Poi un gioco del destino ha voluto che giocassimo la prima proprio contro il Brescia. Però ogni anno ognuno di noi deve dimostrare qualcosa, il calcio è fatto così: bisogna subito cancellare quello che è stato fatto e dimostrare sempre che ci siamo.
Si apre un nuovo campionato ed io l’affronto come se fossi alla prima esperienza in A”.

Parlando di formazioni, quest’anno cambia molto soprattutto a livello tattico.
“In questi quaranta giorni abbiamo provato cose molto diverse rispetto alla passata stagione, quando l’idea di base era il 3-5-2. Quest’anno si gioca diversamente, abbiamo provato due diversi moduli: il 4-3-3 ed il 3-4-3. Siamo abbastanza duttili da questo punto di vista.
Credo che ci sia stata da parte della squadra la voglia di applicarsi e seguire le indicazioni del nuovo mister con entusiasmo. Con questi nuovi moduli e quello che abbiamo provato c’è la consapevolezza di poter far bene”.

Si sta chiudendo la campagna acquisti, dal punto di vista del tifo che partita si aspetta domenica?
“All’interno dello spogliatoio, e questa è una cosa nuova, stiamo parlando della cosa. Quello che ci aspettiamo è che ci sia tanta gente a spingerci perché mai come quest’anno ne abbiamo bisogno. C’è un grande gruppo, ma vogliamo che la gente ci dia quel qualcosa in più. Noi dal canto nostro dovremo essere bravi a trascinarli, ma a loro tocca di sostenerci nei momenti difficili.
Quello che possiamo garantire è, come abbiamo fatto in questi anni, di metterci il massimo impegno e di lasciare il cuore in campo. Di questo ne possono andare tutti fieri. Però la gente non vuole solo questo, ma anche belle giocate e bel gioco”.

Lei comincia la sua quarta stagione qui, come vi avvicinate a questo esordio secondo quella che è la sua esperienza?
“Forse questa è una delle annate più difficili. Il primo anno in Serie A è andata male, poi abbiamo giocato in Serie B e nella passata stagione abbiamo fatto un campionato straordinario. Adesso la gente si aspetta che la squadra si riconfermi, ma non è facile perché tante squadre si sono rinforzate, altre nella passata stagione hanno deluso e non possono sbagliare.
Però noi vogliamo far vedere che ci siamo, che venire a giocare al Tardini è dura e che la squadra vuole creare qualcosa di importante, perché ogni nostro elemento ha qualcosa da dimostrare. Questa è una vetrina importante e tanti vogliono mettersi in luce per raggiungere la Nazionale”.

Nelle amichevoli pre-campionato sono forse mancati i successi, questo vi stimola o vi pesa?
“Il risultato che più c’è pesato quest’anno è Malaga perché la squadra si è impegnata e perdere c’è dispiaciuto. Nelle altre partite abbiamo giocato cercando di mettere in pratica i nuovi insegnamenti del mister. Questo era l’obiettivo primario. Ma da domenica ci lascieremo il pre-campionato alle spalle”.

Una rosa molto ampia, come forse il Parma non ha mai avuto. Lei come valuta la cosa?
“Credo che la competizione aiuti, però essere in pochi forse è meglio. Tutti vorrebbero giocare ed in effetti così tanti non siamo mai stati. La cosa diventa anche difficile da gestire perché nelle partitelle del giovedì alcuni ragazzi rimangono fuori e questo dispiace, perché alla fine è anche dura allenarsi. Se la rosa calasse un po’ forse sarebbe un bene”.

Come valuta il livello del campionato?
“Ci saranno come al solito le favorite che giocheranno un campionato a parte, poi nella fascia centrale si dovranno tenere d’occhio in particolare le formazioni che non hanno brillato e nella zona bassa ci saranno le solita sei sette squadre a giocarsi la salvezza. Starà a noi vedere in che parte della classifica riusciremo a posizionarci, ma se staremo nell parte sinistra avremo fatto un altro miracolo”.

Che idea si è fatto del Brescia dopo gli acquisti di Eder e Diamanti?
“Sono una neopromossa ed è sempre dura, noi l’abbiamo dimostrato l’anno scorso. Non c’era partita peggiore con cui cominciare. Hanno preso due giocatori validi che sono arrivati da poco e magari si devono ancora inserire. Hanno in ogni caso un’ossatura collaudata e sanno già quello che vogliono.
Penseranno solo alla salvezza e dovremo prestare la giusta attenzione perché si comincia con uno scontro diretto. Domenica non dovrà mancare il furore agonistico”.

Sono dodici stagioni che il Parma inizia con un pareggio è un risultato che potrebbe essere soddisfacente?
“Noi ovviamente pensiamo a vincere. In questo periodo, all’interno dello spogliatoio, abbiamo deciso di non porci obiettivi e pensare partita per partita senza assilli e pensieri. Vivere alla giornata e questo vuol dire vincere con il Brescia”.

Come cambiano le gerarchie per la fascia di vice capitano, dopo la partenza di Castellini?
“Credo che Paci sia il giocatore con più presenze”.

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)