
19/01/2010
h.18.10
A Monchio la notte di Natale se la ricordano ancora, perché l’hanno passata a rincorrere l’emergenza provocata dall’acqua che ha continuato a cadere per ore. Ancora oggi, e nonostante gli interventi di somma urgenza realizzati subito, restano situazioni gravi. È il sindaco Claudio Moretti a raccontarle ai tecnici della Protezione civile regionale, guidati da Antonio Monni, che oggi insieme alla Provincia hanno compiuto il secondo sopralluogo nelle alte valli dell’Enza e del Parma. Presenti gli assessori provinciali Ugo Danni (Difesa del suolo) e Gabriele Ferrari (Protezione civile), il dirigente del Servizio Ambiente e Protezione civile Gabriele Alifraco, il responsabile del Servizio tecnico di bacino Gianfranco Larini, Claudio Malaguti dello stesso Servizio.
“A Orzale di Lugagnano – ha spiegato il sindaco Claudio Moretti – c’è la priorità, l’unica via di collegamento è interrotta da una frana, e una famiglia con due anziani è ancora isolata. A Casarola la terra di Bertolucci ha rischiato grosso per un canale coperto che è sprofondato di 10-12 metri e potrebbe creare problemi di stabilità e rischi per le case vicine”.
Altre due frane a Veciatica e Ticchiano provocano disagi nei collegamenti: soprattutto a Ticchiano, dove la strada è impervia e stretta e ancora oggi c’è il senso unico alternato.
La stima complessiva fatta dal Comune è di un milione di euro, a cui si aggiungono 500mila euro indicati dall’Autorità tecnica di bacino. L’intervento più oneroso è certamente quello di Orzale: per il ripristino della strada occorreranno più di 300mila euro.
Il quadro di danni “diffusi e severi”, come li ha chiamati Antonio Monni, geologo responsabile della Centrale multirischio dell’Agenzia regionale di Protezione civile, è confermato anche dal sopralluogo effettuato nella prima mattinata a Corniglio.
Qui i tecnici della Regione, insieme al sindaco Massimo De Matteis, al suo vice e al tecnico comunale, hanno visitato la frana di Pugnetolo, in precaria stabilità, quella sulla strada che da Miano porta a Bosco, l’area con caduta massi a Groppo di Verrazzano, la frana di Rola a valle del centro abitato di Corniglio.
Hanno fatto tappa anche a Sivizzo, in corrispondenza del ponte, dove si è creata una vera e propria voragine. A tutto ciò, nella zona di Corniglio, si aggiunge un’altra frana piuttosto importante alla centrale di Marra, che minaccia la provinciale dei cento laghi. Nel complesso i danni ammontano a 7-800mila euro.
“Si conferma la fragilità del territorio – ha commentato Danni – molte e diffuse le frane e le situazioni critiche che coinvolgono la rete infrastrutturale provinciale e dei comuni e danneggiamenti alle opere idrauliche. Stiamo programmando con il servizio della Regione e il servizio tecnico di bacino gli interventi più urgenti da fare”.
Come si ricorderà nei giorni scorsi il governo ha dichiarato lo stato di emergenza come richiesto dal presidente della Regione Vasco Errani, per far fronte a danni che solo nel Parmense ammontano a oltre 60 milioni di euro.
“Quello che diventa molto importante oggi dal punto di vista politico è fare in modo che quella dichiarazione dovuta sia finanziata in modo adeguato perché il problema principale della provincia di Parma e di gran parte del paese – spiega Ferrari – è la messa in sicurezza del territorio per la quale servono risorse adeguate”.
“Alcuni interventi vanno realizzati immediatamente per evitare che ci siano aggravamenti di questi dissesti provocati dallo scioglimento delle nevi e dalle precipitazioni primaverili – ha detto Munno – alcune priorità oggi le abbiamo già individuate soprattutto quelle che coinvolgono il reticolo idraulico, ma anche le situazioni in cui vi sono località isolate che vanno affrontate in tempi rapidi”.
Finita la quantificazione dei danni sul territorio ci sarà da parte della Regione la richiesta al governo di fondi per piani di interventi più importanti di messa in sicurezza del territorio.
L’ultima tappa del sopralluogo di oggi è stata Cisone, località sulla Massese dove il fronte esteso di una frana a monte rischia di coinvolgere la strada provinciale 14 per Schia e la Massese stessa.