Marchini (Pro Ospedale Borgotaro): “La vittoria sui punti nascita è soprattutto dei comitati civici”

SMA MODENA

Ci pare che Bonaccini, ormai per l’ennesima volta, faccia il mea culpa sul gravissimo errore di aver chiuso i Punti Nascita di Montagna.

Ed è sacrosanto che la Lega e i 5 Stelle dicano di aver avuto ragione a difendere l’apertura degli stessi.

Però, in questa partita, se si vuole riconoscere la ragione a qualcuno, essa la si deve dare ai vari Comitati civici che da Borgo val di Taro a Porretta Terme, da Castelnuovo ne’ Monti a Pavullo nel Frignano, si sono mobilitati attraverso raccolte di firme, fiaccolate, grandi manifestazioni di piazza, sit-in e flash mob, per protestare contro quella gravissima ingiustizia che il potere regionale ha perpetrato nei confronti della Montagna con la chiusura dei Punti Nascita. Allora la parola d’ordine del sistema era la Sicurezza. Manca la sicurezza, dicevano. Poi i fatti hanno dimostrato che sarebbe stato molto più sicuro continuare a partorire in un Ospedale, seppur piccolo, di Montagna, piuttosto che in un’ambulanza per raggiungere un grande ospedale di città.

Ora la parola d’ordine, un alibi, secondo noi, per non far niente per riaprirli, è diventata l’emergenza pandemica. Che è incontestabile, ma ci domandiamo quando finirà mai l’emergenza pandemica? Un anno ancora, due anni, dieci anni? Perché durante la pandemia, oltre che morire (purtroppo), si continua a nascere, così come si continuano le altre attività ospedaliere di routine. Anzi, proprio per consentire che queste attività possano continuare, sono stati attrezzati interi Padiglioni per l’emergenza covid in tutte le Ausl della Regione.

E allora è di forte rammarico che in tutto questo programmare, attivare e finanziare, in questo mobilitare attrezzature, medici e infermieri, non si sia ancora trovato il tempo nemmeno di perfezionare il protocollo per la riapertura dei Punti Nascita. E che in tutta questa emergenza, non si sia pensato minimamente all’esistenza di un’emergenza pregressa: quella di consentire alle donne di Montagna di partorire nei loro ospedali!

Ecco, questa emergenza non viene minimamente riconosciuta! Anzi, proprio in nome dell’ emergenza covid, si trasformano addirittura le Ginecologie di Montagna in zone grigie per posti letto Covid, come sta succedendo all’ospedale di Borgotaro.

Di fronte a questo incomprensibile procedere della politica sanitaria che, sotto il velo della pandemia, trascura l’emergenza delle donne di Montagna, ci permettiamo di ricordare che gli impegni si devono onorare sempre, anche in tempo di pandemia, e che anche i montanari sanno riconoscere chi fa promesse vere da chi fa le classiche promesse da marinaio.

Rodolfo Marchini, portavoce Pro Ospedale di Borgo val di Taro