“Farei fatica a votare la fiducia a Bersani con l’Udc”

SMA MODENA
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28/12/2012
h.19.00

Intervista a Marco Porcari, candidato alle primarie di Sel di Parma.

Che primarie sono quelle di Sel: dove, quando, chi può votare?
Le primarie di SEL sono una bellissima esperienza di democrazia nella sinistra italiana.
Insieme al PD ci siamo messi in moto per garantire ai cittadini la massima opportunità decisionale, dal nome del leader che guiderà la coalizione, ai tanti nomi che dovranno andare a rappresentare in parlamento le necessità dei nostri cittadini.
Anche a Parma non ci siamo sottratti alla sfida delle primarie per i parlamentari e abbiamo scelto di puntare soprattutto su tre punti: puntare sul rinnovamento cercando di proporre persone giovani. Io, con i miei 24 anni, sono il più giovane tra i candidati di Parma (gli altri nomi delle nostre liste comunque non superano i 40 anni).
All’interno del rinnovamento abbiamo mantenuto comunque un alto livello di esperienza politica e amministrativa. Infatti i nostri rappresentanti hanno tutti dei ruoli importanti a livello locale sia all’interno di SEL sia nelle dinamiche politiche territoriali.
Personalmente, nonostante la mia giovane età, ricopro già da quasi tre anni il ruolo di coordinatore del circolo territoriale SEL ValTaro ValCeno e sono membro del coordinamento provinciale di SEL. Inoltre, per ultimo abbiamo deciso di proporre lo stesso numero di uomini e donne in modo da poter garantire al massimo la parità di genere.
Le votazioni si svolgeranno il 30 dicembre dalle 8 alle 20. Per quel che riguarda i seggi e dove saranno dislocati, stiamo lavorando per poter garantire la massima copertura territoriale possibile, anche chiedendo collaborazione al PD. Le sedi già sicure sono Parma, Fidenza, Colorno (San Polo di Torrile) e Fornovo, sarà inoltre presente un seggio volante a Parma a cui è possibile prenotarsi telefonicamente (tutte le info sono presenti su selparma.it); l’elenco comunque è in continuo aggiornamento e consultabile sul sito internet di SEL.
Possono votare tutti gli iscritti SEL, tutti coloro che hanno votato alle primarie di novembre e tutti coloro che si registreranno direttamente il 30 dicembre. Il voto sarà gratuito e sarà possibile lasciare un’offerta personale per contribuire alle spese che dovremmo affrontare.

Un elettore può votare sia alle primarie di Sel che a quelle del PD?
Sinceramente il regolamento non specifica che si debba votare solo per le primarie di SEL; l’unico vincolo è rappresentato dalla sottoscrizione di un documento in cui si afferma di essere elettore di SEL.

Al di là delle regole, cosa distinguono le primarie di Sel da quelle del PD?
Sono due cose completamente distaccate; essendo due partiti diversi le liste per i parlamentari rimangono divise.
Le diversità, comunque, non sono tanto nelle regole o nei diversi nomi proposti da PD o SEL, quanto nei temi.
Noi, come rappresentanti di SEL, porteremo avanti in parlamento proposte di defiscalizzazione del lavoro, di lotta all’evasione fiscale, misure di disincentivazionedel lavoro precario; intendiamo riproporre direttamente in parlamento le proposte di legge già presenti nei nostri referendum di reintroduzione dei diritti modificati nell’articolo 18, l’istituzione del reddito minimo garantito e l’istituzione di una legge per le unioni civili, le coppie di fatto e i patti di solidarietà; cercheremo di dotare i comuni dei mezzi per poter assumere personale da destinare alla lotta all’evasione e per consentire agli stessi di realizzare quelle piccole e medie opere utili nel quotidiano ai cittadini in modo da dar fiato alle media e piccola impresa che sta subendo in maniera pesante la crisi economica; rilanceremo il conto energia per incentivare maggiormente le energie rinnovabili e agevoleremo le azioni di recupero edilizio, evitando l’eccessivo consumo di suolo; un’altra nostra priorità sarà la riduzione delle spese militari e delle spese politiche, abolendo i tanti privilegi che ad oggi sono in favore dei politici, senza però che venga meno la rappresentanza politica; intendiamo inoltre investire maggiormente in cultura e nella scuola pubblica e intendiamo modificare la legge elettorale, reintroducendo le preferenze garantendo la massima rappresentatività del territorio; non da ultimo intendiamo rendere realmente operativi i referendum sui beni pubblici e sull’acqua, in modo che non si possa ritornare a fare reddito sui “beni comuni”.
Indipendentemente dai temi, le primarie restano un importante momento di confronto tra i partiti e i cittadini, che, fortunatamente, il centrosinistra a compreso appieno e che, purtroppo, altri parti del mondo politico non hanno neppure preso in considerazione, per mancanza di democrazia interna, oppure hanno eseguito in maniera così chiusa e ristretta da portare a votare meno di 30000 persone in tutta Italia, con inoltre evidenti lacune sulla trasparenza dei voti espressi.

Se mai dovessi entrare in Parlamento voteresti la fiducia ad un Governo Bersani insieme all’Udc?
La situazione politica attuale è tutt’altro che chiara, le possibilità che non vi sia una chiara maggioranza purtroppo ci sono. Ogni valutazione dovrà comunque tenere in considerazione il diverso peso, in percentuali di voti, che i gruppi politici avranno in parlamento.
Comunque, a prescindere dalla futura geografia politica del parlamento, sinceramente mi troverei in forte difficoltà nel votare la fiducia ad un governo Bersani con all’interno l’UDC… per un semplice motivo, per tutte le tematiche che prima ho elencato, che vogliamo fortemente portare avanti per rendere l’Italia un Paese meno precario e un paese con maggiori diritti. Ebbene, tutti questi punti programmatici sono in forte contrapposizione con l’agenda di governo dell’UDC.
Questa motivazione è più che sufficiente a rendere incompatibile la nostra coesistenza in una stessa maggioranza.

Quale sarebbe il primo disegno di legge che presenteresti in Parlamento?
Sono tante le tematiche di mio interesse, ma credo che, anche per la mia origine montana, i miei primi sforzi da parlamentare si possano concentrare su una legge che regolamenti la difesa del territorio e del suolo, il riassetto idrogeologico, la messa in sicurezza e la cura del territorio.
Credo che sia indispensabile reperire risorse, che potrebbero provenire dalle tante e poco utili grandi opere e dalle spese militari, per poter garantire ai comuni la possibilità di pianificare e rendere operativi dei piani attuativi minimi per la messa in sicurezza di canali, alvei fluviali e aree franose, incentrate sulla “rinaturalizzazione” dei fiumi (come ecosistemi urbani) e di tutti i piccoli e grandi corsi d’acqua, sul ristabilimento delle aree di esondazione e delle aree golenali, sulla pulizia degli alvei e sistemazione degli argini, sulla pulizia di tutti i percorsi in cui scorre acqua piovana (fossi, torrenti urbani, tombini, fognature), riforestazione e restauro forestale. Queste attività potrebbero essere affidate, tramite incentivi fiscali e contributi agli agricoltori attivi in aree a rischio idrogeologico, in modo da aiutare anche questo settore, creando però un beneficio fruibile da tutti i cittadini.

Andrea Marsiletti

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