
“Ogni giorno questo Comune, come tanti altri in Italia, lavora sodo per creare una rete tra tutti gli operatori della Sicurezza, che il Questore di Parma ha definito un modello. Spesso ci si sostituisce allo Stato, dovendo aggirare mancanza di risorse e regole d’ingaggio d’altri tempi. Mettiamo a disposizione un impegno enorme per assicurare alla Giustizia i malviventi, che non deve essere vanificato. Ecco perché oggi ho scritto (clicca qui per scaricare la lettera) al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per sapere cosa ha determinato che una persona condannata a 3 anni di carcere lo scorso 19 novembre 2014, fosse libero di pascolare nella nostra Città, accoltellando Roberto Frati (clicca qui)”.
Andrea Massari, Sindaco di Fidenza, commenta così la missiva indirizzata al Ministro per rappresentare al Governo “il sentimento non solo della mia Fidenza e dei miei concittadini, ma quello di tutte le persone di buon senso”.
Il Sindaco presenta “una domanda semplice, sperando di poter ricevere le risposte del caso e di poterle condividere con la Comunità locale”, richiamando il fatto che il pregiudicato in questione “doveva scontare una pena nei tempi e nei modi stabiliti dalla Giustizia della Repubblica” e invece è stato “libero di evitare il carcere e di fare del male orribile a Roberto Frati e con lui alla sua famiglia e alla nostra Comunità”.
Tra le altre cose, Massari definisce “paradossale che nel 2015 un Sindaco non possa essere aggiornato di routine, senza dover fare la questua delle informazioni, sulla presenza nel suo territorio di soggetti che, in qualsiasi forma e modo, stanno regolando il loro debito con la Giustizia”.
Un chiaro riferimento alla permanenza dell’aggressore di Roberto Frati prima in una Struttura di Fidenza e poi in quella dove dimorava attualmente, nella provincia piacentina. Dati emersi in queste ore dalla stampa locale.
“Su questi argomenti ci sono tonnellate di demagogia – nota Massari, commentando la sua iniziativa –. Una disciplina che lascio ad altri. A me non interessa la bagarre politica, ma solo che qualcuno mi dica se era tutto regolare, o se qualcosa non ha girato per il verso giusto. In questa logica, credo sia non solo normale ma necessario che un Sindaco scriva al Ministro competente, con la più forte intenzione di costruire un buono scambio di informazioni a beneficio di tutti. Sempre con l’auspicio che la vicenda di Fidenza serva al Governo per affrontare nel percorso delle Riforme anche questa materia, così vicina alla quotidianità della gente”.
“Fuori da ogni retorica e da ogni populismo è bene dirlo con chiarezza: qualcosa non ha funzionato e l’aggressione subita a Roberto Frati a Fidenza, poteva essere evitata. L’aggressore era noto alle forze dell’ordine ed era già stato fermato pochi mesi fa a seguito di un altro episodio violento che aveva arricchito una fedina penale già densa”. A dirlo è la parlamentare del Partito democratico Patrizia Maestri che, insieme ai colleghi Giuseppe Romanini e Giorgio Pagliari, ha presentato un’interrogazione al Ministro della giustizia Orlando. “Nessun intento strumentale – ribadisce la deputata – ma chiediamo e vogliamo che il grave episodio di Fidenza, sia l’ultimo di questa natura”.
La vicenda, che è ancora dai contorni poco chiari, risale a qualche giorno fa quando Frati è stato accoltellato, probabilmente per una questione di soldi. “Il pronto intervento e il puntuale coordinamento delle forze dell’ordine – sottolinea Maestri – ha consentito di fermare rapidamente l’aggressore. Ai Carabinieri di Fidenza va quindi il nostro plauso, così come il nostro apprezzamento va ai medici del pronto intervento e della Rianimazione per i soccorsi tempestivi prestati alla vittima”.
Ma le capacità degli investigatori non deve far dimenticare la gravità di fatti come questi. “E’ evidente – continua l’esponente Pd – che occorre un cambio di rotta perché non accada di nuovo. Per questo sosteniamo l’iniziativa del Sindaco fidentino Andrea Massari che, proprio oggi, ha inviato al Ministro della Giustizia una lettera per chiedere piena luce sulla vicenda e che si mettano in atto tutte le misure utili per consentire alle amministrazioni di poter essere a supporto delle forze dell’ordine nel controllo del territorio. Ad esempio attraverso una più puntuale condivisione degli strumenti e delle informazioni”.