Matteo Menozzi: “Sono con la Lega per una città a misura di disabile”

“Nelle istituzioni che mi dovevano aiutare ad inserirmi nella `società dei normali’ mi sono sentito dire di non andare nella Lega perché non avrebbero voluto un ritardato. Un’altra volta che per trovare lavoro avrei dovuto lasciare la Lega ed il sindacato. Ora sono candidato nella Lega ma non è una rivalsa contro qualcuno. Voglio portare nelle istituzioni la mia esperienza dolorosa e difficile e le mie proposte per rendere veramente la nostra città a misura di disabile. C’è tantissimo da fare ma si può fare”.

Sono le parole di Matteo Menozzi, trentaquattrenne con una disabilità fin dalla nascita che tra mille difficoltà per incomprensioni, inefficienze ma anche pregiudizi vissuti negli uffici che avrebbero dovuto aiutarlo ad avere un lavoro e inserirlo in altri percorsi di integrazione sociale, si è laureato in relazioni internazionali, lavora come sviluppatore informatico in un’associazione che si occupa di disabilità ed ora si lancia in politica candidandosi per il Consiglio comunale di Parma.

“La vita di una persona con disabilità a Parma è ancora molto difficile. Spesso le azioni per il nostro inserimento sociale rimangono solo sulla carta. Così mi è capitato al SILD, con il servizio civile che è saltato e pure mentre frequentavo l’università – ha raccontato – Di certo, pesa la scarsa attenzione data dalle amministrazioni di Pizzarotti ai problemi quotidiani dei portatori di disabilità. Ai disabili parmigiani occorre garantire più diritti, più libertà, più autonomia e opportunità di inserimento sociale e lavorativo.

La mia proposta è di un progetto di prospettiva decennale che verta su diverse iniziative: un ridisegno totale dei servizi che crei una rete in grado di migliorare l’integrazione lavorativa, maggiore sostegno alle figure assistenziali creandone anche di nuove meglio dedicate ai percorsi di integrazione, più informazione e trasparenza anche sulle opportunità lavorative, più accessibilità con l’aggiornamento e la effettiva attuazione del piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Ho scelto la Lega per portare avanti queste idee perché mi ha sempre sostenuto nel rivendicare diritti e opportunità. E poi perché è il partito che con più determinazione e concretezza aiuta le persone con disabilità e le loro famiglie. Non è un caso che la Ministra per le disabilità, Erika Stefani, sia espressione di questo partito e che stia realizzando un ottimo lavoro riconosciuto da tutti”.

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