Ministro Brunetta, imponga che le determine dirigenziali siano messe online!

23/08/2009
h.17.30

E’ di qualche giorno fa la notizia apparsa su tutti i principali giornali nazionali che il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha restituito una poltrona che gli aveva ordinato il direttore del servizio acquisti del Comune perchè il suo costo sproporzionato di 2.000 euro rappresenta uno spreco di denaro pubblico.
Questa restituzione è sicuramente un gesto che fa onore al giovane sindaco, che ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare più di dieci anni fa ai tempi della nostra comune militanza nei Giovani Popolari.
Ma nei Comuni, nelle Province e negli altri enti pubblici, anche di Parma, quanti sono i casi di questi sprechi che non finiscono sui giornali, anche più gravi dei 2.000 euro per la poltrona di Renzi, ma di cui nessuno parla perché la stampa è disattenta o compiacente e l’opposizione incapace, svogliata o peggio, disposta a barattare il proprio silenzio con la maggioranza?
E’ mia ferma convinzione che la soluzione più efficace per limitare gli sprechi nella Pubblica Amministrazione non è tanto quella di emettere l’ennesima circolare restrittiva, definire nuovi vincoli, parametri o altri artifizi vari perché conosciamo tutti bene l’abilità dei burocrati italiani nell’aggirare la legge e la spregiudicatezza dei politici nel coprirli mentre lo fanno, ma mettere il cittadino nelle condizioni di conoscere e quindi di controllare direttamente gli atti della Pubblica Amministrazione. Detta così mi rendo conto che questa affermazione può suonare come una frase fatta e quindi priva di consistenza e utilità, ma se ci riflettiamo un attimo essa è sostanza perché la pubblicità della sua cattiva amministrazione è forse l’unico deterrente in grado di contenere o condizionare la classe politica.
Ben vengano pertanto le pubblicazioni sui siti Internet dei Comuni e delle Province delle delibere di indirizzo di Consiglio e di Giunta, gli elenchi o l’atto di qualche incarico professionale, dei compensi dei dirigenti e delle assenze dei dipendenti pubblici, ma ritengo che il peggio della Pubblica Amministrazione non si trovi tanto lì dentro ma si annidi e lasci traccia nelle determine dirigenziali. E’ lì la carne viva, il cancro.
E’ leggendo quegli atti che si vedono i concorsi pubblici truccati, gli inviti a gare di ditte compiacenti che alla fine non si presentano lasciando così valida la sola ed unica offerta del predestinato a vincere la “selezione” pubblica, l’attribuzione dell’incarico inutile a quel consulente perché parente o amico dell’assessore o iscritto a quel partito politico, l’iter di assunzione nell’ente pubblico del giovane politico senza lavoro che viene messo vita natural durante a carico dei contribuenti per consentirgli di fare politica a tempo pieno senza doversi preoccupare di guadagnare lo stipendio come fanno tutti i poveri cristi.
E’ dentro le determine che si vede il pelo sullo stomaco di dirigenti disposti a tutto, anche a sfumare la soglia della legalità, pur di compiacere il volere del loro assessore di riferimento, chi per quieto vivere, chi perché sotto ricatto di non essere riconfermati nel loro ruolo… comunque tutti tranquilli perché consapevoli che quel loro atto alla fine non lo leggerà nessuno, se non chi gli ha dato l’ordine di scriverlo.
Guardacaso atti così “sensibili” e decisivi nella valutazione dell’imparzialità di un Ente pubblico, tanto per rimanere in casa nostra, non sono pubblicati sul proprio sito da nessun Comune della provincia di Parma (ente Provincia incluso). In tutti gli altri 47 comuni della nostra provincia le determinazioni dirigenziali sono tabù, informazioni criptate, segretate, spero solo per inefficienza amministrativa, pigrizia, scarso rispetto dei cittadini e non per malafede. Se proprio vogliamo fare qualche menzione non dico positiva ma meno negativa, potrei citare il Comune di Parma per la pubblicazione molto parziale e confusa delle determine, ma soprattutto i Comuni di Salsomaggiore, Sorbolo e Torrile che, sebbene non riportino il testo completo degli atti dirigenziali, quantomeno mettono online il loro elenco, dando così qualche riferimento ai cittadini qualora questi volessero approfondire e richiedere della documentazione.
Mi si potrà obiettare che, ai sensi della normativa vigente, chiunque può chiedere copia della documentazione entro 30 giorni, specificando i motivi della sua richiesta (e pagando le fotocopie), ma qualcuno poi deve spiegare come fa un cittadino ad avanzare tale domanda se non conosce il numero della determina o, addirittura, come capita nella stragrande maggioranza dei casi, neppure conosce il fatto.
Nella realtà le delibere dirigenziali sono atti di impossibile accesso per il cittadino, a meno che questi non riceva una dritta da un dipendente interno della struttura. Ma queste “fughe di notizie” o “imbeccate” generano un’altra aberrazione, ovvero la “necessità” degli amministratori pubblici di assumere nel loro assessorato solo gente fidata e quindi di pilotare ancora di più le assunzioni pubbliche. E’ un circolo vizioso, il cane che si morde la coda…
La proposta che faccio a tutti gli Enti pubblici di Parma e al Ministro Brunetta (a cui invierò il presente scritto) perché lo imponga per legge è molto semplice: mettere online il testo integrale delle determinazioni dirigenziali, con la sola omissione dei dati sensibili oggetto di privacy.
Confido anche che questa esigenza lapalissiana di trasparenza possa essere condivisa da tutte le minoranza nei vari Consigli della provincia e che anche nelle sedi istituzionali queste possano fare richiesta di pubblicazione online delle determine dirigenziali pretendendo risposta scritta.
Sarebbe davvero interessante (e forse ci sarebbe anche da ridere) apprendere le motivazioni di un eventuale vergognoso diniego… motivazioni che sarebbe poi opportuno portare alla conoscenza non solo dei cittadini ma anche del Ministro Brunetta come esempio di malcostume politico e di inquietante negazione della trasparenza amministrativa. 

                                                                                           Andrea Marsiletti

MA Space, lo Spazio del direttore Marsiletti Andrea


lombatti_mar24

Ministro Brunetta, imponga che le determine dirigenziali siano messe online!

23/08/2009
h.17.30

E’ di qualche giorno fa la notizia apparsa su tutti i principali giornali nazionali che il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha restituito una poltrona che gli aveva ordinato il direttore del servizio acquisti del Comune perchè il suo costo sproporzionato di 2.000 euro rappresenta uno spreco di denaro pubblico.
Questa restituzione è sicuramente un gesto che fa onore al giovane sindaco, che ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare più di dieci anni fa ai tempi della nostra comune militanza nei Giovani Popolari.
Ma nei Comuni, nelle Province e negli altri enti pubblici, anche di Parma, quanti sono i casi di questi sprechi che non finiscono sui giornali, anche più gravi dei 2.000 euro per la poltrona di Renzi, ma di cui nessuno parla perché la stampa è disattenta o compiacente e l’opposizione incapace, svogliata o peggio, disposta a barattare il proprio silenzio con la maggioranza?
E’ mia ferma convinzione che la soluzione più efficace per limitare gli sprechi nella Pubblica Amministrazione non è tanto quella di emettere l’ennesima circolare restrittiva, definire nuovi vincoli, parametri o altri artifizi vari perché conosciamo tutti bene l’abilità dei burocrati italiani nell’aggirare la legge e la spregiudicatezza dei politici nel coprirli mentre lo fanno, ma mettere il cittadino nelle condizioni di conoscere e quindi di controllare direttamente gli atti della Pubblica Amministrazione. Detta così mi rendo conto che questa affermazione può suonare come una frase fatta e quindi priva di consistenza e utilità, ma se ci riflettiamo un attimo essa è sostanza perché la pubblicità della sua cattiva amministrazione è forse l’unico deterrente in grado di contenere o condizionare la classe politica.
Ben vengano pertanto le pubblicazioni sui siti Internet dei Comuni e delle Province delle delibere di indirizzo di Consiglio e di Giunta, gli elenchi o l’atto di qualche incarico professionale, dei compensi dei dirigenti e delle assenze dei dipendenti pubblici, ma ritengo che il peggio della Pubblica Amministrazione non si trovi tanto lì dentro ma si annidi e lasci traccia nelle determine dirigenziali. E’ lì la carne viva, il cancro.
E’ leggendo quegli atti che si vedono i concorsi pubblici truccati, gli inviti a gare di ditte compiacenti che alla fine non si presentano lasciando così valida la sola ed unica offerta del predestinato a vincere la “selezione” pubblica, l’attribuzione dell’incarico inutile a quel consulente perché parente o amico dell’assessore o iscritto a quel partito politico, l’iter di assunzione nell’ente pubblico del giovane politico senza lavoro che viene messo vita natural durante a carico dei contribuenti per consentirgli di fare politica a tempo pieno senza doversi preoccupare di guadagnare lo stipendio come fanno tutti i poveri cristi.
E’ dentro le determine che si vede il pelo sullo stomaco di dirigenti disposti a tutto, anche a sfumare la soglia della legalità, pur di compiacere il volere del loro assessore di riferimento, chi per quieto vivere, chi perché sotto ricatto di non essere riconfermati nel loro ruolo… comunque tutti tranquilli perché consapevoli che quel loro atto alla fine non lo leggerà nessuno, se non chi gli ha dato l’ordine di scriverlo.
Guardacaso atti così “sensibili” e decisivi nella valutazione dell’imparzialità di un Ente pubblico, tanto per rimanere in casa nostra, non sono pubblicati sul proprio sito da nessun Comune della provincia di Parma (ente Provincia inclusa). In tutti gli altri 47 comuni della nostra provincia le determinazioni dirigenziali sono tabù, informazioni criptate, segretate, spero solo per inefficienza amministrativa, pigrizia, scarso rispetto dei cittadini e non per malafede. Se proprio vogliamo fare qualche menzione non dico positiva ma meno negativa, potrei citare il Comune di Parma per la pubblicazione molto parziale e confusa delle determine, ma soprattutto i Comuni di Salsomaggiore, Sorbolo e Torrile che, sebbene non riportino il testo completo degli atti dirigenziali, quantomeno mettono online il loro elenco, dando così qualche riferimento ai cittadini qualora questi volessero approfondire e richiedere della documentazione.
Mi si potrà obiettare che, ai sensi della normativa vigente, chiunque può chiedere copia della documentazione entro 30 giorni, specificando i motivi della sua richiesta (e pagando le fotocopie), ma qualcuno poi deve spiegare come fa un cittadino ad avanzare tale domanda se non conosce il numero della determina o, addirittura, come capita nella stragrande maggioranza dei casi, neppure conosce il fatto.
Nella realtà le delibere dirigenziali sono atti di impossibile accesso per il cittadino, a meno che questi non riceva una dritta da un dipendente interno della struttura. Ma queste “fughe di notizie” o “imbeccate” generano un’altra aberrazione, ovvero la “necessità” degli amministratori pubblici di assumere nel loro assessorato solo gente fidata e quindi di pilotare ancora di più le assunzioni pubbliche. E’ un circolo vizioso, il cane che si morde la coda…
La proposta che faccio a tutti gli Enti pubblici di Parma e al Ministro Brunetta (a cui invierò il presente scritto) perché lo imponga per legge è molto semplice: mettere online il testo integrale delle determinazioni dirigenziali, con la sola omissione dei dati sensibili oggetto di privacy.
Confido anche che questa esigenza lapalissiana di trasparenza possa essere condivisa da tutte le minoranza nei vari Consigli della provincia e che anche nelle sedi istituzionali queste possano fare richiesta di pubblicazione online delle determine dirigenziali pretendendo risposta scritta.
Sarebbe davvero interessante (e forse ci sarebbe anche da ridere) apprendere le motivazioni di un eventuale vergognoso diniego… motivazioni che sarebbe poi opportuno portare alla conoscenza non solo dei cittadini ma anche del Ministro Brunetta come esempio di malcostume politico e di inquietante negazione della trasparenza amministrativa. 

                                                                                           Andrea Marsiletti

lombatti_mar24