
02/03/2013
h.10.30
Bollette care per un servizio idrico gestito senza trasparenza.
Per questo il Movimento Nuovi Consumatori ha promosso un ricorso al Tar contro “Montagna 2000”, la società “in house” a capitale interamente pubblico che gestisce il servizio di acqua potabile e fognature nei comuni della montagna parmense.
La società è già finita nel mirino di un ricorso promosso nel 2009 da 33 cittadini, tutti residenti in montagna e in maggioranza anziani, che chiedono all’autorità giudiziaria di accertare se si sia verificata una violazione dei loro diritti e interessi di utenti di un servizio essenziale, quale quello dell’erogazione di acqua.
Il Movimento Nuovi Consumatori interviene ora con un ricorso “ad adiuvandum” (che ParmaDaily pubblica – leggi -), a sostegno del principale, contro Montagna 2000, i comuni di Bardi e Bore e la Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno. Si chiede il rimborso delle bollette contestate, la ridefinizione delle tariffe per il servizio idrico, la predisposizione di controlli capillari sulla sanità dell’acqua e interventi strutturali per risolvere il problema dell’erogazione delle risorse idriche.
L’associazione denuncia un potere indiscriminato da parte della Spa che gestisce il servizio con modalità “in house” (affidamento diretto da parte di enti pubblici, che permette di saltare la gara d’appalto) e quindi dovrebbe essere sottoposta al “controllo analogo” a quello esercitato sui propri servizi da parte dei titolari del capitale. Montagna 2000 conta tra i soci la Comunità Montana Ovest, Consorzio Intercomunale Monte Bosso ed i Comuni di Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val Di Taro, Compiano, Fornovo di Taro, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano Melegari e Varsi. Il “controllo analogo” che legittima l’affidamento in house, denuncia il Movimento dei Nuovi Consumatori, sarebbe mancante. Per Montagna 2000 si configura così un monopolio illegittimo.
Gli utenti, denuncia il ricorso, si sarebbero visti erogare bollette ingiustificate e non consone ai principi di trasparenza amministrativa. Verrebbe violato il Codice dell’ambiente che determina norme per la tariffazione del servizio idrico. Montagna 2000 avrebbe applicati criteri indiscriminati e non conformi alla qualità del servizio erogato, con incrementi tariffari ingiustificati.
La società, denuncia il Movimento, avrebbe abusato di una posizione dominante in un ambito essenziale, un servizio tutelato della Costituzione in quanto vitale. L’interruzione dell’erogazione di acqua potabile per morosità, ad esempio, non può essere giustificata.
Infine, i rischi per la salute dei cittadini: viene denunciata la mancanza di controlli periodici e capillari sull’inquinamento dell’acqua, nonché la pubblicizzazione dei risultati secondo il principio di trasparenza.
Carlo Cantini