L’ArtGallery Gruppo Art&co Parma è lieta di invitarVi sabato 7 Febbraio 2015 dalle ore 17:00 all’inaugurazione mostra “Elementi in poesia” con opere delle pittrici Daniela Grifoni e Elisa Viotto presso la sede “L’ArtGallery LAB” in Strada Garibaldi 36 Parma.
Le poetiche evocazioni di Elisa Viotto, giovane artista di Treviso, ci trasportano in Oriente, in un universo delicato e ovattato in cui stilizzati elementi naturali danno forma a emozionanti paesaggi che nascono dall’immaginazione dell’artista. Se l’ARIA e l’ACQUA prendono vita attraverso la linea della Viotto, la materia pulsante qualifica la pittura di Daniela Grifoni, affermata artista lombarda, capace di creare magmatiche ed intense incandescenze, inedite fusioni FUOCO-TERRA-COLORE.
La mostra rimarrà in visione dal 7 febbraio 2015 al 4 marzo 2015.
Lab Strada Garibaldi, 36 Parma – tel. 0521.282175.
ORARI MOSTRA: dal Martedì al Sabato 11 – 13 e 17 – 19.30 (lunedì, giovedì e festivi su appuntamento)
Quadrilegio è un evento che si svolge nel cuore di Parma, tra nobili e antichi palazzi, un’ex chiesa sconsacrata e giardini da riscoprire, in un percorso ricco di fascino e suggestione dove l’arte contemporanea si sposa con location insolite e di norma non visitabili.
IdeaNatura, il filo conduttore scelto quest’anno, mette a fuoco la rappresentazione del mondo naturale da parte delle più attuali tendenze artistiche contemporanee, proponendo una visione sfaccettata e ricca di sfumature che riserva sorprese e interessanti accostamenti tra artisti che, con tecniche e stili diversi, si sono dedicati al mondo minerale, vegetale e animale. IdeaNatura è un progetto che coinvolge più di quaranta artisti, le cui opere sono esposte in quattro differenti sedi, punti di snodo di un concept con cui si intende coinvolgere i visitatori, offrendo la possibilità di accedere a spazi inediti che per l’occasione si trasformano in autentiche gallerie d’arte.
La Galleria Alphacentauri, diretta da Marina Burani, è da decenni all’avanguardia nella proposta di artisti contemporanei. Le numerose sale dell’appartamento all’ultimo piano – con magnifica soffitta – dello storico Palazzo Pallavicino, accoglieranno piccole esposizioni monografiche di pittura, con uno sguardo particolare alle immagini di fiori e di corpi rappresentati sia nella loro fisicità, sia nel loro lato oscuro, quello dell’ombra.
Al piano terra dello stesso Palazzo Pallavicino, presso lo studio Maura Ferrari Interior Designer – professionista che si occupa di progettazione d’interni – si è scelto di accostare le espressioni figurative contemporanee (fotografia, pittura e scultura) con botaniche antiche, proponendo un inedito binomio tra scienza e natura.
Gli spazi, ricavati da un’antica chiesa e ora adibiti ad agenzia di grafica e comunicazione, di BLL di Giulio Belletti, si popolano invece di pannelli polimaterici realizzati con materiali di recupero, sculture, cartapeste, opere create con ritagli di carta.
Il percorso si conclude presso il Palazzo di Borgo Riccio 19 dove, negli spazi di Simona Manfredi – organizzatrice di eventi – che si compongono di vari locali e di un affascinante giardino “segreto”, si può ammirare una serie di nature morte attraversate da un rettile, oltre a installazioni di metalli filati attorno alla quale ruoterà anche una performance e a creazioni elettroluminose di grande impatto.
Fin dagli esordi della produzione artistica con la pittura murale risalente a circa trentamila anni fa, il cibo, in quel caso rappresentazione di prede animali per auspicarne la cattura, ha avuto una forte valenza simbolica. Per non parlare poi della pittura sacra, a partire dal medio Evo, dove, ad esempio, nella rappresentazione dell’ultima cena, il pane ed il vino divengono prefigurazione dell’Eucarestia. Nelle nature morte di epoca barocca, fiori, ma anche ortaggi, selvaggina e carni di macelleria, come nel caso notissimo di Annibale Carracci, per lo più, hanno avuto il significato di “vanitas”, cioè il compito di ricordarci che tutto ha un fine: “Et in Arcadia ego”.
La nostra esposizione, legata a questo tema, inizia in effetti da un dipinto di Felice Boselli (1650-1732) noto pittore di nature morte di Parma, che ha creato un centinaio di opere dove dominano stralci di vita quotidiana, cuochi al lavoro, maiali squartati, teste di bue, galline, selvaggina, pesci. A connotare di un pizzico di misteriosità le sue opere fu la firma, raffigurata da un gattino a significare “Felix”. La presenza della Natura morta di Boselli, come incipit del nostro percorso espositivo, indica d’un lato l’innegabile continuità della storia dell’arte anche se le forme che il percorso artistico ha adottato soprattutto da Marcel Duchamp in poi dimostrerebbero il contrario. Il denominatore comune, anche in totale difformità dei mezzi d’espressione, rimane sempre e comunque la necessità umana, della quale gli artisti si fanno carico, di esprimersi e identificarsi con qualcosa che superi la dimensione del materialismo della quotidianità.Per gli artisti in mostra l’ironia e l’umorismo sono spesso terreno fertile su cui innestare la loro creatività, traendo spunto e suggestioni dal cinema, dalla pubblicità e dai fumetti, ma la creatività di alcuni di loro nasce anche dalla combinazione di un’idea in una maniera tale da rappresentare il senso stesso del suo concetto nella scelta dei materiali. Rompono completamente con l’idea della rappresentatività, seppure simbolica, per attrarre la nostra attenzione giocando sulla contrapposizione tra un’apparente facile interpretazione e un realismo di lettura colta e complessa, come nel caso di Silvano De Pietri, sul paradosso colto, sul rapporto stretto di arte e scienza caratteristico di Antonella Mazzoni.
Da tempo è fondamentale la contrapposizione con il materiale pubblicitario che invade la nostra vita, mettendo in evidenza l’aspetto più irriverente e crudo della realtà come in Gianni Cella.
Dario Brevi lavora su un materiale, composto da fibre finissime di legno MDF, alternando pieni e vuoti, facendo interagire le sue stilizzazioni con lo spazio e realizzando opere tridimensionali. giocate con ironia tra pittura e scultura. La poliedricità è uno dei tratti caratteristici di Marco Lodola, notissime le sue sculture luminose oggi presenti in tutto il mondo.
Le opere di Wal risultano di assoluta leggerezza quindi anche il suo “cibo” ci fa inoltrare in un mondo rarefatto, dominato dall’immaginazione più sfrenata e dalla capacità di stupirsi e di stupirci.
Vittorio Valente è da sempre attratto dalle nuove frontiere della scienza e dalla biologia, così le sue immagini sono spesso composte da gocce ingrandite di silicone come i pixel di un’immagine digitale.
Gianni Cella designa un clima che, come scritto dal mentore del Nuovo Futurismo Renato Barilli, è nello stesso tempo popolare ma anche votato al superfluo. Per Battista Luraschi è fondamentale la leggerezza, non solo legata ai materiali usati, ma anche al connotato ludico della festa, del desiderio di uscire dalla pesantezza e banalità del quotidiano. L’opera di Sciff è animata da una sottile ironia e ricca di riferimenti letterari, trattati con tono giocoso e infantile, spesso con l’inserimento di frasi che rimettono in gioco l’immagine stessa.
“Un lungo lavoro di ricerca che si offre alla scoperta della città”. Parla delle opere di Andrea Valenti Giuseppe Romanini, “una pittura in cui ho sempre letto il tormento e che ora in questa sua evoluzione figurativa può arrivare anche ad un pubblico più vasto”. L’assessore alla Cultura della Provincia è intervenuto ieri all’inaugurazione della mostra “Life and colors”, una personale di Valenti a Palazzo a Giordani fino al 30 aprile
“Valenti è stato una scoperta anche per me – ha detto Stefania Provinciali che ha curato l’esposizione raccontando l’incontro nello studio del pittore per la scelta delle opere da esporre – E’ una mostra complessa che va letta attraverso il segno pittorico non solo per quello che si vede”.
Intorno, sulle mura bianche del cavedio, spiccano i quadri del pittore: quelli astratti “dove il nero della trama narrativa si insinua sul bianco del supporto per dar voce alla forma” e quelli figurativi “volti ricchi e cromatici pieni di una individualità tutta da scoprire e di scelte formali frutto di un lungo e concreto impegno artistico” scrive la curatrice nella presentazione
L’artista, presente all’apertura preferisce non commentare e godersi questo momenti in cui altri raccontano, anzi interpretano, il suo lavoro.
Nato a Siena il 20 marzo 1967 Andrea Valenti si è diplomato all’Istituto D’Arte Paolo Toschi di Parma e laureato in Architettura al Politecnico di Milano. È stato finalista del “Premio Arte Mondadori 2004” e della 17esima edizione del Concorso Treccani degli Alfieri. Ha vinto il primo premio della terza edizione del concorso di live painting “Muri Liberi” e si è classificato primo ex equo alla prima edizione di “Art-libre sui Muri del Convento”.
Dal 2013 collabora con la Galleria “Mac Miradoli arte contemporanea” di Milano.
L’esposizione, che rientra nella rassegna promossa dalla Provincia “Arte a Palazzo Giordani” è a ingresso gratuito. Questi gli orari: lunedì e giovedì dalle 8 alle 18; martedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 14.
Venti anni di vita italiana raccontati attraverso iconografia, stili, linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare; un percorso espositivo che visita la modernità italiana recuperando la memoria visiva di un giacimento culturale che ha segnato l’immaginario del Paese; immagini suggestive, evocative ed emozionali, che riflettono il costume e ne anticipano le tendenze.
Dopo il successo dell’esordio al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove dal 3 dicembre al 6 gennaio scorsi ha registrato 33.000 visitatori, la mostra Il Cibo Immaginario. 1950 1970 Pubblicità e immagini dell’Italia a tavola, ideata e curata da Marco Panella e prodotta da Artix in collaborazione con Gruppo Cremonini e Coca-Cola Italia, grazie al patrocinio ed alla collaborazione del Comune di Parma, inizia il suo viaggio in Italia e, dal 12 aprile al 15 giugno, sarà ospitata al Palazzo del Governatore, nel cuore della città dell’eccellenza alimentare e dello stile del gusto.
Atmosfere veneziane
Da sabato 15 marzo 2014 a mercoledì 14 maggio 2014
Spazio Audiomedica, Via Repubblica 49 (ingresso da b.go Collegio M.Luigia)
Inaugurazione sabato 15 marzo 2014, ore 17.30. dal lunedì al venerdì, ore 9-12.30/15-19; sabato, ore 9-12.30
Le atmosfere magiche, suggestive di Francesco Lojacono raccontano una città unica al mondo: Venezia. Pittore ed incisore, Lojacono condivide con lo spettatore scorci inediti, curiosi, particolari conosciuti soltanto a chi abita e vive intimamente la città.
Colori accesi, vivaci, vibranti di luce, danno vita a paesaggi interiori, ci trasportano in una dimensione sospesa fra il sogno e la realtà in cui ritroviamo traccia dei sentimenti e degli stati d’animo del pittore. Una quiete insolita e un silenzio irreale abbracciano la Laguna, sempre animata da turisti di tutto il mondo. Lojacono con semplicità e grande delicatezza realizza un sentito omaggio d’amore alla sua città, presentandoci con intelligente taglio fotografico la Venezia di tutti i giorni, i vicoli, le stradine, i ponti. Una gradevole poetica delle piccole cose caratterizza i dipinti: un gatto passeggia su un cornicione, una gondola solitaria e malinconica abbandonata in mezzo al mare, panni stesi che si muovono al vento. Venezia per i suoi suggestivi panorami e le innumerevoli vedute ha generato un vero e proprio genere pittorico: il Vedutismo.
Il Guardi, il Canaletto, solo per citare i più famosi, con grande raffinatezza e lievità di tocco hanno realizzato preziosi documenti dello splendore delle costruzioni architettoniche della città con le sue incantate atmosfere. Lojacono si pone in linea di continuità con i famosi Vedutisti rielaborando le impressioni che hanno suscitato in lui. L’artista rinnova la tradizione riattualizzandola attraverso un linguaggio personale espressionista che dà forma attraverso colori il più delle volte esagerati, volutamente squillanti e antinaturalisti, a paesaggi ora reali, ora di fantasia creati nella sua mente. Una realtà filtrata dai suoi occhi che acquista più intensità e fascino grazie a una personale tecnica a spruzzo, omaggio dichiarato al Puntinismo di Signac e Seurat: minuscoli puntini soffiati e spruzzati sulla tela rendono più vibrante, morbida e profonda l’immagine, enfatizzando l’intrinseca luminosità della composizione. Il valore segnico delle incisioni presentate in mostra da Lojacono è particolarmente significativo.
Troviamo in esposizione prove tecniche, sperimentazioni che rasentano l’astrazione, l’immaginario; paesaggi lagunari resi attraverso efficaci espressioni grafiche dal sapore simbolico che testimoniano un passaggio importante fra il figurativo e l’astratto, un passo avanti innovativo in questa tecnica artistica. Incisioni spirituali e profondamente intime, frutto ed esito di un percorso interiore dell’artista che vanno osservate con attenzione e interpretate. Biografia Nato a Venezia, dove attualmente vive e lavora, Francesco Lojacono è pittore ed incisore.
Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte, nel 1999 si diploma all’Accademia di Belle Arti a Venezia. Nella sua formazione ha sperimentato diverse tecniche artistiche dall’incisione alla pittura a spruzzo. Ha iniziato ad esporre giovanissimo partecipando a rassegne di rilievo nazionale, esponendo in moltissime città italiane (Padova, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì) in mostre personali e collettive.
La Biblioteca comunale “ G. D. Romagnosi “ di Salsomaggiore ha allestito, al suo interno, una interessante Mostra–documentaria con 20 ritratti di Donne che hanno segnato la Storia, la mostra sarà visitabile dall’8 marzo al 16 aprile, dal titolo
“Omaggio Alle Donne”
La ricorrenza dell’ 8 marzo e, quindi, la mostra ha offerto l’occasione per documentare il cammino delle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne a partire dallo sfruttamento delle donne al lavoro in fabbrica agli inizi del Novecento, il primo sciopero femminile nel settore tessile, i primi movimenti di emancipazione femminile, la rivendicazione del voto alle donne , la donna nella Costituzione Italiana e le tappe principali dei diritti delle donne in Italia.
A chiudere la prima parte una pagina della Domenica del Corriere del 4 agosto 1946 che mostra le 21 donne elette all’Assemblea Costituente L’attenzione poi è catturata dalle schede e dalle immagini delle 20 donne che hanno segnato la storia nei vari campi. Si inizia con Cleopatra, ultima regina dell’antico Egitto, Ipazia d’Alessandria , grande filosofa e scienziata del IV/V secolo d.C., l’eroina Giovanna d’Arco e a seguire la grande scienziata francese Marie Curie e la nostra Rita Levi Montalcini e “ la signora delle stelle “ Margherita Hack , il premio Nobel per la pace Madre Teresa di Calcutta, l’imprenditrice americana, creatrice di Barbie , Ruth Andler. Non potevano mancare alcune scrittrici come Grazia Deledda , Oriana Fallaci, la pedagogista Maria Montessori,, l’attrice Anna Magnani, Maria Godi ,la decana delle levatrici a Parma, la parlamentare Presidente della Camera Nilde Iotti.
Una sezione poi riunisce donne legate al nostro territorio, a partire da Maria Luigia d’Asburgo, la sovrana illuminata che ha fondato le Terme di Tabiano, la cantante lirica tabianese Dina Barberini, l’imprenditrice Adelia Pavoni che contribuì , a fine Ottocento, allo sviluppo di Salsomaggiore Terme, la poetessa salsese Maria Negri, la deputata salsese Anna Mainardi. Una sezione è dedicata a Miss Italia e Salsomaggiore Terme per la storia della bellezza e del costume italiano e alla moda femminile che cambia con i tempi. Un flash ci fa conoscere le invenzioni e i brevetti più stravaganti e impensati concepiti da donne , come il bianchetto il giubbotto antiproiettile, il reggiseno, la lavastoviglie e la lavatrice elettrica, i tergicristalli, i sacchetti di carta, i pannolini usa e getta.
A chiudere “ La Donna nell’arte” con alcune bellissime riproduzioni: “ la dama con l’ermellino”, la “ Primavera” di Botticelli, “ la ragazza con l’orecchino di perla”, il ritratto di Adele Bloch-Bauer di G. Klimt. In alcuni contenitori sono esposti libri di scrittrici Italiane e straniere, boccetti di profumi con bigiotteria, libri di fiabe scritte da donne.
Da sabato 15 marzo 2014 a sabato 12 aprile 2014
Rossoamapola b.go del Correggio 48/A
martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 16,30 alle 19,30
Viaggio senza ritorno
Mostra fotografica di Gianni Pezzani
Gianni Pezzani è nato a Colorno, ha iniziato la sua carriera fotografica negli anni 70 ed è diventato nel tempo fotografo di fama internazionale lavorando ed esponendo in tutto il mondo, dall’Italia al Giappone, agli Usa, alla Cina.
Lo spazio espositivo d’Arte Rossoamapola presenta alcune opere significative delle diverse tappe professionali e personali dell’artista. “Un viaggio intellettuale in boschi, in macchine americane, in pianure, in cucine nel cuore della notte quando gli occhi riescono a vedere al di là del vero, in fiumi di provincia, in alberi trasformati in carta. Pezzi di letteratura.
(Andrea Tinterri)”
L’associazione UCAI di Parma presenta, dal 22 marzo al 3 aprile, la mostra personale di FRANCESCA DOSI
EVANESCENZE
Inaugurazione SABATO 22 MARZO 2104 alle ore 17.30
Presso UCAI-Galleria S.Andrea – Parma
Nello spazio espositvo dell’ ex chiesa tardomedievale una serie di dipinti, dalle icone del cinema a nudi maschili e femmenili che simbolicamente rimandano ad un percorso sia artistico dell’autrice che interiore dell’essere umano, accompagnano il visitatore ad un abbandono delle sovrastrutture per ritrovare l’essenza e la fragilità della vita.
E’ un omaggio agli archetipi senza tempo di uomo e donna. Memoria trascritta sulla tela, la pittura di Francesca Dosi celebra un sogno di armonia, di grazia e di persistenza, ma lascia affluire le ferite e la fragilità di un’umanità malinconica, occultata dietro veli d’ombra, luci polverose e pigmenti liquidi, evanescenti. E’ traccia, movimento e organica trasparenza.
“Francesca Dosi è un artista generosa, energica e appassionata. Qualità che si ritrovano nella sua pittura. La sua pennellata larga, l’apertura che prende il movimento e la tecnica immemoriale dell’affresco applicata al lavoro sull’immagine fotografica e sull’astrazione pura ci riportano a una sorta di caos primordiale dove gli ocra della terra e le trasparenze acquose sono ancora confusi. Da questo magma indistinto emergono a malapena i volti sublimi delle star dell’esistenza mitica e reale insieme. Queste icone della settima arte, entrate ancora in vita nella leggenda, appaiono in questi schizzi di celluloide come delle creazioni assolutamente originali e al contempo come le vestigia di di un’età dell’oro per sempre scomparsa. L’artista soffre accanto a loro della brevità della vita e della gloria, sente della fragilità del mondo, ma assume questa tragica condizione, ridando loro la vita e facendosi scoprire una bellezza ancor più commovente per il suo destino fugace. Come se solo la condizione mortale potesse offrire al mito la propria eternità.”
Testo a cura di A.M.Baron.
Breve biografia artistica: Autodidatta, Francesca s’ispira inizialmente alle affiches di Mimmo Rotella e realizza ritratti d’ icone cinematografiche che espone al Centro Cinema Lino Ventura di Parma, all’ Espace Moselle di Bruxelles e allo storico Studio 28 di Montmartre. A Parigi prosegue in questa direzione con i cicli dedicati a Fabrizio de Andrè e a Guillaume Depardieu, attore e amico precocemente scomparso, in onore del quale ha di recente presentato un romanzo. In parallelo lavora sull’astrazione realizzando con tecniche miste schizzi e tele di grandi dimensioni che espone in una serie di “personali” all’atelier Moto 777 di Parigi. I nudi maschili esposti alla Galerie Chappe di Montmartre sono l’inizio di una ricerca in cui la ritrattistica si piega ad effetti sottili di cromatismo e ad un lavoro di progressiva erosione della materia pittorica.
Da sabato 22 marzo 2014 a sabato 31 maggio 2014
Polivalente Pasolini di Monticelli Terme
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle 14,30 alle 18,30; Martedì e Sabato dalle 9 alle 12,30
“Ho fotografato una delle tante feste che si tengono a settembre sulla raccolta e pigiatura dell’uva, fatta coi piedi, come avveniva una volta. La rappresentazione era rivolta ai ragazzi, che sono stati invitati a rivivere per un giorno le emozioni delle generazioni passate.”
Con queste parole Guglielmo Pessina ci spiega come sono nati gli scatti esposti al Polivalente Pasolini di Monticelli Terme nell’ambito di una personale che verrà inaugurata sabato 22 marzo alle ore 18, alla presenza dell’Autore e dell’Assessore alla Cultura Valerio Fontanesi.
Ogni fotografia viene abbinata dall’autore ad un antico proverbio sull’argomento, mettendo così in luce il ruolo dei vino nell’ambito della socializzazione, dello scambio di idee, del confronto. “Bevi il vino ma non il giudizio”, “Il troppo vino ammazza l’uomo”: nei proverbi ritroviamo tutto ciò che di positivo e salutista è legato alla buona tavola, al bere senza eccessi, ad una tradizione ed una cultura secolari che si apprendevano innanzitutto in ambito familiare. Un invito quindi al consumo consapevole e moderato di un alimento attorno al quale nel corso dei secoli si è andata costruendo una vera e propria civiltà, che con i suoi riti e ritmi permea ancora profondamente la società contemporanea.
La mostra, allestita nella sala riunioni al 1° piano del Polivalente Pasolini di Monticelli Terme, sarà visitabile fino alla fine di maggio nei seguenti orari: Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle 14,30 alle 18,30 Martedì e Sabato dalle 9 alle 12,30.
L’autore Guglielmo Pessina nasce a Parma nel 1952. Giovanissimo, entra come apprendista fotografo nello studio del famoso pittore-fotografo Libero Tosi, dove rimane sino al marzo 1971. Una scuola di fotografia, ma soprattutto di vita, molto importante: lo studio di Tosi era frequentato da intellettuali ed artisti locali, architetti ed insegnanti di storia dell’arte, dai quali il giovane apprendista coglie spunti ed insegnamenti preziosi.
L’attività professionale di commercialista lo allontana a lungo dalla fotografia attiva, ma la passione per la macchina fotografica non muore mai. Dopo tanti anni Pessina riprende a fotografare con immutato entusiasmo. Da alcuni anni il suo obiettivo va alla ricerca prevalentemente di materiali eterogenei di recupero, logorati dal tempo e dall’uso, che comunque hanno perso la loro forma statica ed oggettuale originaria, considerando la materia contemporaneamente nel suo significato di “cosa” e di “segno”.
Nel novembre 2013 la mostra personale “Metalli, colori e forme”, allestita presso la libreria UBIK di Parma, ha incontrato favorevoli critiche ed un riscontro positivo da parte dei numerosi visitatori.
La Fondazione Museo Bodoniano, unitamente a Biblioteca Palatina e Galleria Nazionale di Parma organizzano l’allestimento Alberto Allegri.
Scolpire in BODONI, a cura di Marzio Dall’Acqua. L’esposizione delle sculture, dislocate lungo lo scalone monumentale di accesso al Palazzo della Pilotta, verrà inaugurata martedì 11 marzo alle ore 16.00
Dopo i saluti di Sabina Magrini, direttore della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano, e di Mariella Utili, Soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Parma e Piacenza, interverranno il curatore Marzio Dall’Acqua e Tommaso Trini, critico e docente di storia dell’Arte all’Accademia di Brera.
Da anni Alberto Allegri, scultore fontanellatese, lavora sulle lettere dell’alfabeto, che non a caso, per un parmense, non può avere che le forme classiche ed insieme moderne dategli da Giambattista Bodoni (1740-1813) del quale si sono appena concluse le celebrazione del secondo centenario della morte. Definito “lo scultore della lettera”, Allegri, come Bodoni (disegnatore di caratteri e fonditore, prima e forse più che tipografo), lavora sui segni dell’alfabeto, sulla loro forma, che non deve mai staccarsi da una riconoscibilità visiva, una specie di “fedeltà alla figura” nel massimo di astrazione formale.
Grande cura è posta nella scelta delle proporzioni e della materia nel quale tradurre ogni lettera, non rinunciando al gioco del dentro e fuori, del chiaro e dello scuro, della lucente levigatezza o della brunita scabrosità, per cui le lettere enormi diventano parete, angolo, sospesa e aerea movenza, segno o apertura, porta, accesso o sbarramento. A poche settimane dalla grande mostra Bodoni 1813 – 2013 Principe dei tipografi dell’Europa dei Lumi e di Napoleone, quasi a segnare una sua ideale continuazione, alcune delle lettere in metallo realizzate da Allegri a fine anni ’90 vengono riproposte e posizionate in modo che possano essere una scoperta ed una riscoperta, come avviene anche per i capolavori bodoniani. Fino al 20 marzo, tra l’altro, sarà possibile anche visitare l’esposizione La Fabbrica del libro perfetto nella Galleria Petitot della Biblioteca Palatina, sezione della mostra bodoniana prorogata (lunedì – venerdì 9.00 – 13.00).
Alberto Allegri, nativo di Parola di Fontanellato dove risiede e lavora, è insieme scultore, calligrafo, architetto, performer e disegnatore finissimo. Ha frequentato il Liceo e l’Accademia di Brera ed, ancora studente, ha iniziato ad esporre nel 1964. Molte, negli anni, le personali e le collettive in tutta l’Italia e all’estero, compresi gli Stati Uniti e il Giappone. Dal 1974 è scultore e, affiancando architetti e ingegneri, si è occupato di arredi privati e pubblici.
Alberto Allegri. Scolpire in Bodoni Parma, Palazzo della Pilotta, scalone monumentale. Dall’11 marzo al 6 giugno 2014.
Orari di apertura: lunedì non festivi, martedì – domenica 8,30 – 19. Ingresso gratuito.
Donne, infinite donne, elegantissime, ingioiellate, eppure prigioniere; il mistero che si cela nell’arte di Massimo Campigli viene indagato in oltre ottanta opere a documentare l’emozionante percorso dell’artista.
In concomitanza con la pubblicazione del Catalogo generale dell’artista (realizzato dagli Archivi Campigli) la mostra “Campigli. Il Novecento antico”, a cura di Stefano Roffi, presso la Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), dal 22 marzo al 29 giugno 2014, richiama così l’attenzione su uno dei pittori più significativi del Novecento italiano, presente nei maggiori musei del mondo ma pressoché assente dalla grande scena espositiva dopo la memorabile mostra che la Germania gli dedicò nel 2003.
Cinque le sezioni: la stupenda ritrattistica, con le effigi di personalità del mondo della cultura, ma anche amici, signore belle e famose; la città delle donne, che accosta opere che rivelano l’ossessione per un mondo che pare tutto al femminile; le figure in sé prive di identità ma caratterizzate da scene di gioco, spettacolo, lavoro; i dialoghi muti, coppie vicine spazialmente ma incapaci di comunicare, prigioniere del proprio mistero; gli idoli, presentati nell’evoluzione dalle figure idolatriche tratte da Carrà negli anni venti a quelle di ispirazione primitiva che compaiono a partire dagli anni cinquanta. Di particolare interesse l’accostamento, per la prima volta in un’esposizione, delle quattro enormi tele che Campigli teneva nel proprio atelier.
FRAGILI GUERRIERE – CHIAMATA ALLE ARTI
Sabato 8 marzo – ore 17.00
Collezione Civica d’ Arte Contemporanea
Sella di Lodrignano
Neviano degli Arduini PR
Si inaugura sabato 8 marzo alle ore 17.00, nella sede della Collezione Civica
d’arte contemporanea di Sella di Lodrignano (Neviano degli Arduini-Parma) la mostra
FRAGILI GUERRIERE – CHIAMATA ALLE ARTI.
La proposta espositiva promossa dal Comune di Neviano è organizzata dall’ associazione Muse e curata da Stefania Provinciali e Daniela Rossi.
Durante l’ inaugurazione Patrizia Bonini presenterà le sue Carte d’ Arte e si assisterà alla performance di Lorenza Franzoni.
Il movimento poetico/artistico “Fragili Guerriere” fondato da Daniela Rossi e Rosaria lo Russo nel 2010, è nato per valorizzare e promuovere le diverse forme d’ arte, dalla poesia all’arte visiva, dalla musica al teatro.
Verranno esposte opere di pittura, fotografia e installazioni realizzate da autrici di diversa connotazione artistica ma che hanno in comune una poetica del linguaggio e dell immaginario, autoironia, sarcasmo, coraggio e una volontà di tramandare e preservare la memoria e di testimoniare il presente.
Parlare di donne artiste può anche essere occasione per guardarsi dentro con i loro occhi attraverso un’ immagine simbolo del loro percorso.
Nella mostra di Sella le opere si muovono tra illusione e realtà (la Psiche di Marina Burani e Le Café of Changing of the Guards di Daniela Monica), tra storia (la Zarina di Francesca Mattioli) e memoria (le Case della vita di Margherita Braga e i Vestitini di Franca Rovigatti) tra ironia e performance (Sono commossa di essere qui, se lo siete anche voi prendete un fazzoletto di Lorenza Franzoni), tra artigianato che diventa arte (l’Uncinetto guerriero di Patrizia Bonini e le fragili creature di carta di Cristiana Valentini) e arte che diventa moda (A Pelle di Manuela Corti in collaborazione con la stilista Carlotta Actis Barone). Le immagini fotografiche sono un racconto variegato dove colore, bianco e
nero, luci ed ombre, movimento e fissità, sono presupposti di una narrazione; le artiste lavorano sulla luce (Caterina Orzi per filtrare i significati degli oggetti), sul bianco e nero (Linda Vukaj per sondare l’ anima di una donna, Veronica Romitelli gioca con la composizione giocosa delle immagini.
La mostra resterà aperta fino al 30 marzo il sabato e la domenica.
Inaugurazione della mostra “Metalli Filati” a cura di Paolo Mezzadri in Borgo Riccio da Parma, 19 a Parma.
La mostra rimarrà aperta fino a sabato 21 marzo dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 o su appuntamento telefonando al 3496156474.
L’ artista è stato invitato per esporre a Milano nella prestigiosissima sede di Palazzo Isimbardi in occasione del convegno “Design uno stile di vita italiano”.
L’associazione U.C.A.I. Sezione di Parma è lieta di presentare, presso la propria sede Galleria S. Andrea in via Cavestro 6, nel centro di Parma, la SECONDA EDIZIONE della mostra
“DONNA: SINGOLARE FEMMINILE!
Dal punto di vista di 7 artiste” Annamaria Bujani, Francesca Dosi, Elisabetta Fontana, Luciana Fusari, Mirella Lanfranchi, MariaGrazia Passini, Lidia Tedoldi. INAUGURAZIONE SABATO 22 FEBBRAIO 2014 ALLE ORE 17.00
L’ intento di voler omaggiare la donna sembra essere diventato un appuntamento fisso in Galleria S. Andrea e anche quest’anno sette socie della storica associazione di Parma si sono unite per realizzare non solo una mostra ma un’iniziativa di sensibilizzazione all’arte e alla figura femminile attraverso un evento collaterale.
Giovedì 27 febbraio alle ore 16.30 si terrà in Galleria S.Andrea una tavola rotonda dal tema “La donna nella Bibbia” i cui relatori saranno: la biblista Suor Tilla Brizzolara, che analizzerà la tematica da un punto di vista teologico, mentre Rita Torti studiosa di tematiche di genere darà una chiave di lettura legata all’attualità ed infine Don Sergio Nadotti, consulente ecclesiastico dell’UCAI di Parma, ci guiderà in un’analisi iconografica nel mondo dell’arte.
Di seguito una breve “ritratto” di ognuna delle sette artiste partecipanti:
Annamaria Bujani: “…I dipinti di Anna Maria Bujan infatti di pensieri e parole, trame segniche e molti cromatismi dediti ad attribuire all’opera un significato concluso, in un rinnovarsi della ricerca pur a tratti allontanandosi dal consueto, si combinano seconde precise deduzioni visive, secondo un significato che scava nell’anima, con pudore sempre presente in una attenta interpretazione”.
Testo a cura di Stefania Provinciali.
Francesca Dosi: “Autodidatta, Francesca s’ispira inizialmente alle affiches di Mimmo Rotella e realizza ritratti d’ icone cinematografiche che espone al Centro Cinema Lino Ventura di Parma, all’Espace Moselle di Bruxelles e allo storico Studio 28 di Montmartre. (…)
Francesca Dosi celebra un sogno di armonia, di grazia e di persistenza, ma lascia affluire le ferite e la fragilità di un’umanità malinconica, occultata dietro veli d’ombra, luci polverose e pigmenti liquidi, evanescenti. E’ traccia, movimento e organica trasparenza”.
Testo a cura di Anne Marie Baron.
Elisabetta Fontana: “… si può scegliere se essere pittori nella realtà, fedeli imitatori della natura, o autentici cantori della’anima. Si tratta in ogni caso di una scelta coraggiosa, di una ricerca di profondità, di un’esigenza di spiritualità. Elisabetta ha scelto di fare della pittura la proiezione del suo cammino interiore. Nella materia informe, nel colore puro, lei è in grado di trasferire tutta la forza che sgorga dal vortice creativo, riuscendo così a dare forma alle emozioni, consistenza plastica e sostanza visibile all’incorporeo…”
Testo a cura di Daniela Pronesti.
Luciana Fusari: “… come ha lasciato scritto il maestro francese Dominique Ingres “ il disegno è anche espressione, la forma interna, il piano, il modellato . . . comprende i tre quarti e mezzo di ciò che costituisce la pittura”. Ecco: disegnare vuol dire già dipingere, cosa che Luciana Fusari fa con straordinaria abilità, eleganza e immediatezza, creando insieme l’atmosfera, lo spazio, i volumi e un’immagine che ritorna insieme diversa e continuamente ricercata, riproponendo il mutare del reale, il manifestarsi della molteplicità in forme che sintetizzano, in un certo senso, la vita stessa nelle sue manifestazioni più segrete ed archetipe.”
Testo a cura di Marzio Dall’Acqua.
Mirella Lanfranchi: “…(…) il percorso, iniziato con una surreale e solitaria scalinata, si conclude con l’atto di cancellazione di un viso ritratto come fosse di una copertina di moda e la scelta di inserire fisicamente il pennello intinto nel bianco sembra un invito per lo spettatore a diventare parte attiva in tale gesto. Forse ci sta ricordando un universale legame tra gli esseri e ci comunica una responsabilità collettiva nella necessità di ripartire da nuovi, più elevati e completi ideali di donna”.
Testo a cura di Annalisa Mombelli
Maria Grazia Passini: “… Ora lei, con quelle mani di scalatrice suona il violino, dipinge, plasma. Ogni suo atto è ricerca e ringraziamento. In ogni opera continua a salire verso il cielo e a far battere il suo, il nostro cuore, all’unisono con quello delle montagne e dell’universo. Si dice che l’arte sia medium di qualcosa, di qualcuno lassù, e che l’artista sia solo interprete e tramite del divino. Nell’opera della Passini questo ha un’evidenza sconcertante, paragonabile alla forza espressiva, comunicativa dei più grandi artisti. Perché è arte vera…”.
Testo a cura di Manuela Bartolotti.
Lidia Tedoldi: “… un’attenta introspezione emerge dalle sue tele, nei paesaggi in particolare ma anche nelle composizioni in cui, pur cogliendo dal vero, elabora momenti fantastici utilizzando una tavolozza personale e libera.” Testo a cura di Stefania Provinciali. “… Lidia incrina le apparenze del vero di natura con sottili tessiture di un colore libero e immaginativo, scoprendo così illese frontiere della fantasia”.
Testo a cura di Gianni Cavazzini.
In un momento in cui è vivo e dibattuto nella società il tema dell’incontro tra culture, il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma propone una mostra dal significativo titolo:
“Culture a Confronto: L’arte di imparare in 3 Continenti”.
Con materiale originale e di estremo interesse, la mostra propone un viaggio di incontro nelle culture. Conoscersi è un prerequisito per un felice incontro! Come trasmettere i propri valori alle generazioni a venire?
Africa. La mostra illustra un originalissimo metodo d’insegnamento e apprendimento praticato anche tempi della mancanza della scrittura tra il popolo Lega della Repubblica Democratica del Congo: la corda della saggezza. Appesi ad una corda, gli oggetti più vari e vicini alla vita quotidiana di ragazzi ed adulti, scolpivano nella memoria collettiva, proverbi, detti ed aforismi coi quali far propri corretti comportamenti sociali.
America Latina. Tra i Kayapò dell’America Latina, attraverso la pittura del corpo e gli spettacolari ornamenti plumari, si rendeva a tutti palese l’ideale di vita di “popolo mereremex”, ossia popolo forte e bello.
Asia. Per la Cina, la mostra espone pannelli di storie di bambini, che venivano utilizzati nella scuola primaria, per insegnare ai bambini, attraverso racconti esemplari dell’infanzia di grandi personaggi della storia e della cultura cinesi, la diligenza, lo spirito di sacrificio, la disciplina e l’amore per l’apprendimento.
La mostra è istruttiva per tutti, ancor più per gli studenti di ogni età e grado.
La Mostra “Culture a Confronto” è aperta da Martedì a Sabato dalle h. 9.00 alle 14.00, per tutta la durata dell’anno scolastico.
Ci sono luoghi di cui svanisce il significato e la memoria, ambiti di città che si svuotano di relazioni e che finiscono per essere abbandonati. Spazi o progetti mai ultimati, costretti a una lenta agonia, dimenticati da una comunità distratta che a volte dimentica anche le persone, fino a che essa stessa non matura la consapevolezza della necessità di correre ai ripari, pena la morte del proprio presente, della memoria del passato e della speranza del futuro.
A “Le perdite dimenticate: comparse e scomparse nel quotidiano di persone e luoghi” Socrem Parma, in collaborazione con la Provincia, dedica la propria riflessione attraverso la mostra di fotografie firmata da Sandro Capatti che sarà inaugurata nell’abito di una iniziativa in programma per giovedì 27 febbraio alle 16 a Palazzo Giordani, la sede dell’ente di viale Martiri della Libertà a Parma.
Un doppio appuntamento con il quale l’associazione di volontariato che promuove la cremazione vuole contribuire a diffondere la cultura della vita attraverso il rispetto di ogni cosa che la richiami,
per diffondere la consapevolezza che armonia e bellezza aggiungono valore all’esistenza umana.
L’iniziativa si aprirà alle 16 nel cavedio di palazzo Giordani con la conversazione con Jutta Bologna psicologa, psicoterapeuta presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, condotta da Rocco Caccavari presidente Socrem Parma e con le letture di Simone Baroni. A seguire alle 17,00 l’inaugurazione della mostra a cui interverrà oltre al fotoreporter Sandro Capatti, Giuseppe Romanini, assessore provinciale alla cultura.
La mostra resterà aperta fino al 23 marzo con i seguenti orari di visita:
lunedì e giovedì 8-18
martedì, mercoledì e venerdì 8-14.
“Perché non accada mai più: RICORDIAMO” inaugura nel Palazzo delle Orsoline sabato 15 febbraio alle ore 16.00 una mostra per ricordare lo sterminio delle persone disabili perpetrato dal nazismo.
Ricordare ed onorare la memoria delle vittime del programma di eutanasia delle persone disabili che avvenne durante il nazismo in Germania e non solo, a partire dal 1939, in nome della purezza della razza e del risparmio delle risorse economiche.
È questo l’obiettivo della mostra “Perchè non accada mai piu: RICORDIAMO”, che sarà allestita nell’Auditorium di Palazzo Orsoline dal 15 al 28 febbraio.
L’iniziativa, che verrà inaugurata il 15 febbraio alle ore 16.00, è organizzata dall’associazione ANFFAS onlus Emilia Romagna-Parma (Associazione di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o razionale), in collaborazione dell’ANMIC di Parma, (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili), con il patrocinio della Regione Emilia Romagna.
“Il percorso della mostra è stato allestito con particolare attenzione per le scuole e risulta di facile e immediata comprensione grazie ai 31 pannelli espositivi che ripropongono materiali autentici dell’epoca: fotografie, stralci di leggi e studi scientifici (eugenetica), materiale di propaganda nonché descrizioni e spiegazioni su quegli avvenimenti spaventosi che portarono allo sterminio di 300mila bambini e adulti innocenti. L’intento dell’esposizione è quello di riportare alla memoria le incredibili mostruosità avvenute sotto il nazismo, con l’auspicio che non si ripetano mai più e nel profondo messaggio di accettazione delle diversità e di difesa della stessa in favore dei più deboli”, ha spiegato l’assessore alla Cultura Pier Luigi Zanettini.
La mostra resterà aperta dal 15 al 28 febbraio con apertura pomeridiana dalle 16.30 alle 18.30. Le scuole secondarie di primo e secondo grado avranno la possibilità di visitarla al mattino, con orario da concordare contattando lo tel. 0524 517388, oppure inviando un’e-mail a montim@comune.fidenza.pr.it.
Un mix di tradizioni e modernità: sono questi gli elementi che rendono l’ India un luogo così particolare, forte del suo legame con il passato ma anche proiettato verso il futuro.
“Siamo molto lieti di patrocinare una mostra fotografica dedicata ai volti dell’India, dove Alessandro Iovino ha saputo riprendere, attraverso i suoi scatti, la vera essenza del popolo indiano” ha commentato Mr. Chilka Gangadhar Direttore dell’Ufficio Nazionale del Turismo Indiano a Milano.
I ritratti di Alessandro Iovino sono il frutto di un’osservazione costante e ossessiva delle attitudini delle persone in un determinato ambiente. Qualsiasi paese e società, “modifica” le persone in ogni aspetto, esteriore e culturale, scolpendo nei loro visi i segni di un vissuto, di uno stato d’animo momentaneo o talvolta di un pensiero comune, che si traduce in quel filo conduttore che trasforma i suoi scatti nel racconto della storia di una destinazione.
“Nei ritratti indiani, il filo conduttore che mi ha guidato in tutti i miei scatti, è la pazienza di un popolo che cura minuziosamente ogni gesto compiuto durante la giornata, azioni semplici che portano una società a una crescita guidata da un credo verso la propria terra e attraverso la loro cultura” dichiara Alessandro Iovino.
Una lentezza esasperata quanto calcolata in ogni singolo gesto quotidiano. Ma sopra ogni aspetto, vi è una ricerca estetica, non intesa come bellezza esteriore ma espressione di un viso e di sguardi che trasmettono in maniera vera e palpabile, le emozioni di quel soggetto trascendendo dal fotografo e dalla sua macchina fotografica.
“L’india personalmente l’ho vissuta attraverso gli occhi di persone le quali con pazienza interpretano la loro vita, ti accolgono, ospitano e lasciano andare alla ricerca della tua strada” conclude Alessandro Iovino.
La mostra fotografica, “ INDIA FACE OF “ rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 7 Marzo. presso il Tcafé, Palazzo della Rosa Prati a Parma, per poi continuare a Modena, Piacenza e Milano nelle settimane a seguire.
Alessandro Iovino, classe 1988 è nato a Parma, dove vive attualmente. Tra i suoi pensieri quello che ogni essere umano è nato per sognare, esplorare e scoprire ciò che realmente esiste fuori dalla scatola. Durante un viaggio on the road tra Australia, Nuova Zelanda e Asia meridionale scopre un’attrazione irresistibile per la ritrattistica e il dolore umano. Dopo questa nuova esperienza di vita, torna in Italia per poi trasferirsi a Londra per frequentare l’accademia di fotografia della London University. Una città che con la sua vivacità, i centri d’arte e mostre provenienti da tutto il mondo, ha portato Alessandro Iovino a percorrere una nuova strada dove le arti diventano il bisogno primario . Tra gli ultimi riconoscimenti a dicembre 2013 il suo inserimento tra i 23 top del National Geographic America – per l’area “look”, e recentemente la nomina a candidato per il Joop Swart Master Class by Jack Picone Photographer.
“Case sospese” è la nuova mostra del fotografo parmigiano Ettore Moni, una raccolta di immagini realizzate lungo la pianura bagnata dal Po con la tecnica del banco ottico. L’attenzione dell’artista si è infatti concentrata sulle cosiddette “case sospese”, le abitazioni galleggianti come capanne, palafitte o roulotte, costruite da quegli uomini che hanno fatto del Grande fiume la propria casa.
L’esposizione verrà inaugurata sabato 15 febbraio in due momenti distinti: alle 17.30 è in programma l’appuntamento al Blank, il concept store di viale Tanara dedicato all’arredamento; mentre alle 18.30 si terrà la presentazione nella co-creative gallery Un_Type, in strada San Nicolò. L’originale mostra è stata infatti suddivisa nei due diversi spazi espositivi di Parma che il pubblico potrà visitare fino all’11 aprile. Il progetto artistico è stato curato da Alberto Nodolini con la collaborazione di Elisa Maestri e si avvale dei testi critici di Paolo Barbaro e Guido Conti, e il sostegno dei main partners Macro, Costruzioni Marella e Stamperia scrl.
“Case sospese” offre uno sguardo sui dettagli al confine delle città, scoperti perché è di loro che si vuole parlare, di quelle abitazioni che vivono lungo il Po. Le case sospese tra il tutto che si muove costantemente e la volontà dell’uomo di mettere radici. Tra i racconti di una storia infinita e i segni metaforici di un tempo passato non ancora dimenticato. Dentro al paesaggio creato dalla forza del fiume.
Nel suo nuovo progetto fotografico, Ettore Moni mette a confronto due elementi imprescindibili: il cosa si è deciso di fotografare e il come è stata scattata la fotografia. La scelta tematica e la scelta stilistica. Le case sospese e il banco ottico. Elementi esclusivi, capaci, ognuno con il proprio ruolo, di rendere ancora più particolare l’idea fotografica. Come se entrambi volessero sottolineare l’importanza e l’unicità del grande momento che è stato ogni volta immortalato.
LA MOSTRA
Case sospese – personale di Ettore Moni
Inaugurazione sabato 15 febbraio 2014:
ore 17.30 c/o Blank in viale Tanara, 15
ore 18.30 c/o Un_Type in strada San Nicolò, 7
fino all’11 aprile 2014
Info: 0521 206076
ETTORE MONI
Ettore Moni è un fotografo parmigiano, classe 1967. Ha vissuto e lavorato per lungo tempo a New York come fotografo di moda. La moda è stata però solo una delle grandi passioni di Moni che vanta un repertorio artistico molto ampio. Come fotografo si è dedicato al nudo, ai ritratti, agli ambienti urbani, a ricerche sul paesaggio e sulla storia italiana, scegliendo uno sguardo estremamente realista. Le sue foto sono state pubblicate su riviste nazionali ed internazionali, fra cui: D di Repubblica, Anna, Kult, Sport&Street, Sportswear International, Pig.
Da sabato 8 a giovedì 20 febbraio 2014 presso Galleria S. Andrea a Parma Muovere il pennello sulla carta, vedere i colori che si fondono armonicamente nel balenante movimento dell’acqua, è un’emozione che nessun’altra tecnica pittorica sa dare. Trovare la sicurezza nell’insicurezza del fare, cercare la soluzione con una macchia che riassuma l’emozione di un gesto, domare l’elastico scorrere del pigmento sul foglio di carta, tutto questo è acquerellare.
In questa esposizione sette pittori soci dell’associazione UCAI di Parma offrono un excursus di modi diversi di interpretare tale tecnica e quindi anche la possibilità di intuire, grazie alla spontaneità dell’acquarello, aspetti delle personalità di ognuno.
Dai fiori ai paesaggi, dai nudi ai ritratti a vere e proprie fantasticherie, il visitatore avrà a disposizione un ricco e stimolante repertorio artistico. Questa collettiva vorrebbe essere l’inizio di una serie di mostre presso la Galleria S.Andrea che uniscano artisti di varia estrazione e formazione attraverso il confronto di uguali tecniche d’esecuzione. Annalisa Mombelli
DI SEGUITO UN BREVE “RITRATTO” DI CIASCUNO DEI SETTE ARTISTI: Artemisia Bolsi: “Artemisia attraverso l’essenza veloce e svaporante dell’acquarello ci dimostra di poter cogliere la bellezza dell’istante e di saper vincere il tempo. I suoi trasparenti bouquet, nati dall’acqua e dal colore, trasmettono felicità e rappresentano il conforto di poter trovare sempre in natura la poesia e l’armonia. Artemisia con la delicatezza dell’acquarello fatta di tocco e di inebrianti macchie di colore irrorate di luce mantiene e rinnova la freschezza e l’incanto della natura”. dal Catalogo “I fiori di Artemisia”, testo a cura di Eles Iotti. Margherita Caldanini: “… Gli acquerelli infatti virano, dalla trasparenza che li caratterizzerebbe come tecnica, alla matericità della terra via via rappresentata nei paesaggi e nei soggetti floreali che grazie al sapiente uso del colore,come soggettodi luce,diventano veicoli di grande solarità e positività. Il colore è quindi il mezzo con cui Margherita Caldanini supera la barriera del tempo e dello spazio e ci accompagna verso quel senso di infinito che scaturisce dalle sue opere permettendo al sogno di entrare in collisione con la realtà e di contaminarla”. Testo a cura di Paola Bonoretti Giuseppe Passera: “… i suoi acquarelli spiccano per il tratto sicuro e deciso senza barocchismi, istintivo, immediato dai colori vivi e brillanti. I soggetti floreali, anche se giocati in monocromie di sfumature di blu oltremare o rossi magenta, mantengono sempre tridimensionalità e sembrano fuochi d’artificio nelle esplosioni di colore… I paesaggi hanno profondità e respiro anche dove riproduce un particolare angolo di un borgo come per un canaletto di Venezia, giocando con intense sfumature dai toni caldi…” testo a cura di Annalisa Mombelli. Rosanna Rossi: “…e anche Rosanna Rossi dopo i pittori Inglesi, il Sala e Decimo Martelli, dipingendo questo amore per l’acqua e per il Po’ racconta umide storie di vita. “acquerugiole alla Dannunzio incessanti, che si infiltrano dappertutto, anche nelle mostre e nei cataloghi. E, se fosse poesia ?” Testo a cura di Tiziano Marcheselli. “…il suo acquerello si avvale di una pennellata forbita , aerea, che punta sulla dissolvenza, creando stupendi contrasti tonali, e rendendo a pieno le trasparenze e le velature. È la pittrice dei giardini, in cui il fiore trova la sua collocazione ideale e spiriutuale nell’eterno ritorno Nietzciano della vita.” testo a cura di Antonino De Bono, Presidente rivista ArtePiùArte Milano. Renzo Rabboni: “Rabboni lavora con il colore, ma anche con la tela, con la geometria, ma anche con lo spazio, con il rapporto tra primo piano e sfondo, tra soggetti diversi dove la figura umana talora lascia il posto alla natura morta o al paesaggio; la luce diventa atmosfera, poesia naturalistica e il nudo rifrazione di emozioni, scomposizione di luci, che vibrano come le emozioni.” “…con il mutare delle stagioni Rabboni si rinnova, muta pelle, entra sempre più segretamente nella polpa del reale, ne scalza la scorza, inseguendo lamagia della luce che accarezza le cose, trasformandole per distillarne l’anima segreta e la sottile poesia sospesa. “ testo a cura di Marzio Dell’Acqua. Maria Teresa Saccani: … l’acquarello è la tecnica che le permette di sperimentare le intensità dei colori con immediatezza e raffinatezza. Nei paesaggi autunnali e invernali è in grado di realizzare atmosfere sognanti e malinconiche, misteriose ed accattivanti…. Inoltre in alcune tavole i cieli sono così sfumati da sembrare realizzati con i pastelli. Raramente inserisce elementi “umani”: una barca o una piccola casa o una strada sono sempre solitari nell’immensità della natura, spesso autunnale o invernale. L’autunno è nella sua poetica un personaggio, come un’ entità vivente, forse perché l’autrice è in grado di cogliervi il mistero della ciclicità della vita…” testo a cura di Annalisa Mombelli. Sauro Tessoni: “Nei quadri di Tessoni tutto sembra sospeso, silenzioso, in attesa. E in questa attesa ogni cosa vibra nella luce, mentre i colori si compongono in orchestrazione perfetta. E’ quest’ordine, quest’equilibrio a far credere all’incantesimo dell’immobilità, ma a ben vedere c’è sempre un assolo splendente, una deflagrazione solare, squillante. La pittura di Tessoni è il canto corale della vita in un’estate che sembra non finire mai: un inno alla gioia. Quello che sembra muto, porta in sè il soffio dell’esistenza: flebile, ma perenne. E’ il sussurro che richiama il giorno, acquattato nelle cose e nella speranza del dopo. E quest’artista invita ad ascoltarlo, opera dopo opera, in un crescendo gioioso, in un tripudio di colori. Una sinfonia. La nona?” testo a cura di Dott. Manuela Bartolotti.
Le origini della tecnica risalgono al periodo medioevale, nel quale spesso l’acquerello veniva usato in abbinamento alla tecnica della doratura da amanuensi e illustratori. Nel Rinascimento l’acquerello incominciò ad essere utilizzato in ambito di preparazione e progettazione artistica e architettonica, grazie alla sua velocità di utilizzo e alla sua efficace resa chiaroscurale. Venne inoltre impiegato in studi di tipo naturalistico.
Nel Rinascimento fu largamente impiegato per eseguire studi sulla natura e per i paesaggi (A. Durer), studi di animali (Pisanello), studi di guerrieri (Pinturicchio), scene sacre o profane (Rubens, Salvator Rosa), riproduzioni botaniche e scientifiche dato che il mezzo ne consente l’utilizzo all’aria aperta. Fu però tra il XVII ed il XVIII secolo che la tecnica trovò la sua massima fioritura con pittori olandesi, francesi e soprattutto inglesi, come il grande J. M. W. Turner. Nel 1800 la tecnica fu di nuovo impiegata in studi preparatori di opere che sarebbero state poi realizzate ad olio. Nello scorso secolo, infine, l’acquerello fu utilizzato da celebri artisti, come Paul Klee, e altri artisti illustratori come Edmund Dulac.
Bibliografia: G. Previati, La tecnica della pittura, Bergamo, 1913. Enciclopedia Treccani, Vol. 1, 1929.
La mostra “Città” racchiude 10 anni di lavoro di Lorenzo Dalcò sul tema delle aree urbane. La mostra rimarrà visibile da martedì 4 febbraio 2014 a venerdì 28 marzo 2014 presso la libreria Fiaccadori dalle ore 9.30/19.30 tutti i giorni. I quadri in vetrina rimaranno illuminati tutta la notte.
“..La ricerca di Lorenzo Dalcò porta le tracce, sia nella passione per la città nel suo complesso, per la veduta, che si distende ampia e panoramica, per lo skyline che rompe cieli arrossati, avvampanti o freddi di intensità boreali. Da qui è partito Dalcò, ma il suo viaggio non si è certo fermato a queste atmosfere, a queste allusioni ad una natura che diventava sempre più pittura, sempre più materia cromatica, che si accendeva di bagliori, si incupiva dando vita a monocromi con variazioni di tono su tono, ad un complesso equilibrio instabile tra la visione dell’immagine della città, le sue luci, i suoi umori distillati da alchimista e la sua trasposizione su di una carta geografica, nella magia di una rappresentazione simbolica sospesa tra l’invenzione e l’evocazione della realtà..” Marzio Dall’acqua
“..Nelle opere di Dalcò, nelle sue tavole, troviamo immediatamente il colore della pittura. Cercavamo le ragioni della sua opera il loro senso all’interno di una retorica dell’impegno di denuncia sociale ma non é questo il senso. Dalcò parla dell’operare che compie il colore quando incontra il ‘debole disagio delle strutture architettoniche che costituiscono le facciate degli edifici quali si presentano con il canone prospettico. Queste sono sottoposte ad una ‘passione’ – espressione coloristica così sollecitante che sembra le conduca fino al punto di essere demolite o almeno oscillanti — indifese come appaiono. Le forze degli elementi della natura celeste il cielo là dove risiede (abita) la potenza coloristica mette in crisi ogni struttura architettonica. – Tempeste di colore incombono sul debole codice costruttivo. Sovente queste facciate vengono contaminate dal conflitto che avviene sopra di esse tanto che le luci e le ombre si assentano così come le persone, gli individui e nessuno percorre queste strade, solamente qualche automobile quasi inUmorita sosta in gruppi quasi a proteggersi. Talvolta le strade umide di pioggia colorata si accendono di lampi argentei. Queste opere testimoniano di una pittura che dipinge., è un conflitto in cielo che prende anche colui che dipinge..” Fabrizio Sabini
L’ArtGallery di Borgo San Vitale, 3 Parma, è lieta di invitarVi allla mostra “IMAGINE: ritorno al futuro” collettiva d’arte contemporanea che raccoglie opere di tre artisti: Giorgio Armani, Paolo De Cuarto e Davide Forleo.
Gli Artisti scelti per questa mostra hanno saputo rappresentare in maniera significativa il Vintage degli anni ’60, ’70 e ’80.
La mostra sarà accompagnata da un ricco catalogo con testi critici curati da E.A.C.
Inaugurazione sabato 15 febbraio 2014 alle ore 18. Durante l’inaugurazione musica dal vivo di Ichinen duo feat Leonardo Danani.
Vintage è un attributo che definisce le qualità ed il valore di un oggetto o di un’immagine realizzata almeno vent’anni prima del momento attuale e può altresì essere riferito a secoli passati senza necessariamente essere circoscritto al XX secolo. Gli oggetti definiti vintage sono considerati oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori con cui sono stati prodotti, se confrontati ad altre produzioni precedenti o successive dello stesso manufatto, o per ragioni legate a motivi di cultura o costume.
Proprio la cultura ed il costume sono alla base del progetto de L’ArtGallery di Parma: la cultura delle immagini dove il ricordo onirico diviene materia ed uso della tecnologia nelle opere di Paolo De Cuarto e Davide Forleo ed il costume viene raccontato attraverso le opere di Giorgio Armani.
E’ una mostra trasversale nello spirito e nella volontà interdisciplinare di stupire con la delicatezza espressiva delle opere degli artisti attentamente selezionati.
Le immagini che portiamo nei nostri ricordi, che animano inconsapevolmente il nostro agire, sono in tutti i luoghi della nostra vita: nei muri delle città interpretati da Paolo De Cuarto, così come nella forza del messaggio del mondo parallelo di Davide Forleo e nella raffinatezza dei bozzetti degli abiti di Giorgio Armani.
Siamo quello che i nostri ricordi ci dicono di essere stati, IMMAGINIAMO un ritorno futuro per sentirci a casa, per assaporare con la nostalgia del ricordo chi siamo.
E.A.C. di Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca.
IMAGINE: ritorno al futuro dal 15 febbraio al 15 marzo 2014 – ORARI MOSTRA: dal Lunedi al Sabato 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.30 (giovedi e festivi su appuntamento)
L’Associazione “Famiglia più”, in collaborazione con il Comune di Traversetolo-Assessorato alla Cultura, promuove la prima esposizione e mostra di elaborati in Patchwork.
Si tratta degli elaborati prodotti dalle iscritte al corso di Patchwork iniziato nel 2013 e che si svolge tutti i mercoledì negli spazi messi a disposizione dell’Amministrazione Comunale.
La mostra sarà aperta dall’8 al 16 febbraio 2014 in Sala delle Colonne, al Centro Civico “Bruno Agresti” di Traversetolo.
L’esposizione osserva i seguenti orari di apertura:
-sabato e domenica: 9.00 – 13.00 e 14.30 – 19.00
-da lunedì a venerdì apertura su richiesta in biblioteca.
L’ingresso è libero.
Mostra fotografica di Stefano Cavazzini alla libreria Mondadori, dal 3 al 28 febbraio, al centro commerciale Eurotorri a Parma, fotografie a “chilometri zero”, scattate a Parma e in provincia.
Venerdì 7 febbraio alle ore 18.30, incontro con l’autore, Stefano Cavazzini.
Mostra fotografica delle pergamene di Varsi al liceo Bertolucci di Parma
Ospitare al Liceo Bertolucci la mostra delle Pergamene Longobarde di Varsi è insieme un privilegio e una sfida.
Il privilegio di poter offrire alla città il passato che riaffiora lungo le valli dell’Appennino in una alleanza fra territori finalizzata alla valorizzazione della cultura e della storia comune.
La sfida è invece legata ad uno dei tratti caratteristici del liceo Bertolucci, Scuol@2.0 che del linguaggio digitale ha fatto l’ambiente di apprendimento in cui giocare il nesso tra cultura umanistica e scientifica.
Ospitare le Pergamene di Varsi significa riconnettere i fili della storia e della cultura evidenziando come nel mutare degli strumenti, dei supporti materiali e delle condizioni storiche ciò che conta è la capacità di creare cultura. Di lasciare tracce di senso. Di formare cittadini consapevoli. E questo è il primo compito di ogni istituzione educativa.
Aluisi Tosolini – dirigente scolastico Liceo Bertolucci
Da Sabato 25 Gennaio a Domenica 9 Febbraio 2014 Reggia di
Colorno – Appartamento del Principe
Inaugurazione mostra
Sabato 25 Gennaio, ore 16
Giorni e orari di apertura:
Giorni Feriali su appuntamento dalle ore 10 alle 12
Sabato e Domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 17
Mostra organizzata in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA, Lunedì 27 Gennaio. PER NON DIMENTICARE.
Nel 1939 Hitler diede il via al programma di eutanasia delle persone disabili: in codice T4. In realtà fu lo sterminio di 300.000 bambini e adulti innocenti in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche. Fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah.
Comunale di Colorno, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Parma, con la collaborazione dell’A.N.P.I. provinciale e locale.
Collettiva UCAI dal 25 gennaio al 6 febbraio 2014 alla Galleria S. Andrea strada G.Cavestro 6, Parma
Orari di apertura al pubblico: da martedì a sabato 10-12 e 16-19 domenica 16-19 lunedì chiusura.
COLORI INAUGURAZIONE SABATO 25 GENNAIO – ore 17.00.
iamo all’inizio dell’anno e perciò sta per iniziare un nuovo ciclo. Da un punto di vista storico e religioso il momento che caratterizza questo periodo è il carnevale che dovrebbe rappresentare un periodo di festa e allegrezza ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituisce l’ordine costituito; una volta esaurito il periodo festivo, riemerge un ordine nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente. A Venezia, città simbolo del carnevale e ponte tra due mondi, ispirati dai riflessi della laguna che abbracciavano l’intero spettro cromatico della luce, gli artisti del Rinascimento hanno perfezionato la loro arte pittorica. Avevano compreso quanto i colori siano strumento essenziale per comunicare stati d’animo ed emozioni, per mascherare l’animo umano o esprimere una posizione sociale o intellettuale. I colori, simboleggiando la varietà e la diversità umana, sono espressione del mosaico culturale di cui ogni persona è parte.
Da qui è nata l’idea della collettiva “Colori” in cui la ventina di artisti partecipanti presentano opere, alcune inedite, di pittura e scultura liberamente ispirate ai temi carnevaleschi (maschere, scherzo, ironia, rovesciamento dell’ordine, momenti diosnisiaci, ecc…) e pertanto caratterizzate da fantasia creativa, colori, libertà di composizione.
Fotografia per passione e passione per la fotografia: questo anima Francesca Bocchia, classe ’79, parmigiana del sasso, sposata e mamma di Giulio, uno splendido bimbo di tre anni.
I suoi scatti, a colori e b/n in formato 30×40 cm, rimarranno esposti al Rangon di Parma fino al prossimo 22 febbraio e riguardano immagini catturate durante i suoi viaggi: una banco di verdura a Parigi, un’ape su un girasole in Irlanda, un tipico anziano di Cuba, solo per fare alcuni esempi.
“La passione per la fotografia – spiega – è nata quando avevo circa dieci anni guardando le diapositive di mio zio che aveva fatto un bellissimo viaggio negli USA. Alcuni dei suoi scatti sono stati per me così significativi che li ricordo tutt’ora.”
“Inizio quindi a fare le prime fotografie con una piccola macchinetta a rullino regalo dei miei genitori e negli anni seguenti – prosegue – mi compro una favolosa Nikon con obiettivo Tamron: tante foto, rullini, negativi, che oggi sono scatole piene di ricordi. Nel 2009 passo definitivamente al digitale con la Nikon D3000: meno scatoloni e meno spese per chi ha la passione per la fotografia, ma il rullino ogni tanto lo rimonto per qualche passeggiata in centro a Parma”.
Francesca Bocchia lo scorso anno ha partecipato ad un corso di fotografia tenuto da Marco Bucci di Photoequipe, che l’ha anche concretamente aiutata nella scelta degli scatti da esporre – scelta ardua su 120.000 – e nel miglioramento degli stessi in post produzione.
La mostra fotografica di Francesca Bocchia all’Osteria Rangon in b.go delle Colonne 26/a a Parma è visitabile seguenti giorni e orari: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 02.00. Ulteriori informazioni chiamando il numero 328 88 73 662 oppure scrivendo a: francescabocchia@yahoo.it
L’associazione UCAI Sezione di Parma è lieta di inaugurare il nuovo anno con una esposizione di quattro artisti di diversa provenienza che presentano un’ originale serie pittorica nello spazio espositivo dell’ex-chiesa S. Andrea nel centro di Parma.
La mostra rimarrà aperta dall’ 11 al 23 gennaio 2014 ad ingresso gratuito con i seguenti orari: da martedì a sabato 10-12 e 16-19, domenica 16-19, lunedì chiusura Francesca Cassoni, Mauro Marchini, Stefano Sorrentino e Giuseppe Vencato mostreranno un panorama coinvolgente di tele che, nelle loro diversità espressive e tecniche, rappresentano in ogni caso un’organica offerta culturale per il pubblico che saprà coglierla. Storie e formazioni diverse degli artisti ma anche analogie: Istituti d’Arte a Parma e Padova, luoghi di docenza, impulsi e contatti, che si ritrovano nelle loro produzioni artistiche, il DAMS a Bologna, frequentazioni culturali nelle storie individuali di vita e di formazione degli stessi.
Cassoni da sempre si esprime con un informale dai forti cromatismi, in pitture che, come la vita, possono essere veloci o lente, caotiche o ordinate, tristi o felici ma sempre autentiche, dirette, spontanee e lievi come le piume che a volte usa nella loro realizzazione. Un’espressione artistica che si può odiare o, al contrario, amare. Marchini adotta un linguaggio figurativo fantastico che da spazio alle percezioni dell’inconscio, alla sfera delle emozioni come chiave di lettura della realtà, al pensiero “divergente” ed irrazionale. Un lungo percorso che da anni di docenza presso il Toschi di Parma, lo porta ad una costante ricerca di modelli espressivi. Sorrentino riflette sul valore e sul significato dell’arte stessa. Le opere in mostra sono il punto di arrivo della sua più fertile stagione creativa. In questi ultimi anni tende sempre di più a rifugiarsi in una ricerca estetica di pura poesia e di “nobiltà” tutta letteraria. Da qui l’interesse dell’artista di sovrapporre al tessuto pittorico parole e scritte con significati specifici. Vencato vanta una lunga trafila accademica ed espositiva, oltre che lustri d’insegnamento d’arte. La sua arte pone interrogativi a chi, partendo dalle immagini rappresentate, voglia risalire al movente che le ha suscitate. Nelle sue forme espressive partecipano una visionarietà assolutamente originale nel panorama pittorico attuale, e nella singolarità non rispondono ad un principio di poetica che suggerisca un’interpretazione univoca.
L’ArtGallery di b.go San Vitale 3 è lieta di presentare presso lo Spazio Audiomedica di via Repubblica 49 a Parma, (ingresso da b.go al Collegio Maria Luigia).
“Christmas Art”, la mostra collettiva di Natale di una selezione di artisti che fanno parte della “scuderia” della Galleria.
Informale, Astrazione, Figurazione: 9 artisti, 9 stili e linguaggi molto distanti fra loro sono in scena fino al 30 gennaio 2014 allo Spazio Audiomedica con l’intento di attivare un dialogo fruttuoso e stimolante fra le diverse visioni degli artisti scelti:
Eloise Amadei, Gino Bernardini, Elisabetta Capelli, Giulio Cesare Matusali, Davide Martinazzo, Maria Pia Rizzardi, Sara Teruzzi, Francesco Zanichelli, Susi Zucchi.
Gino Bernardini, pittore e poeta dell’immaginario, ci fa entrare nel suo universo espressivo attraverso i colori ed i luoghi della sua terra: campi di grano, fiumi, canneti, sono descritti con decise pennellate che evidenziano l’essenza della natura attentamente osservata dall’artista.
Anche Sara Teruzzi, artista brianzola, esprime la sua arte per mezzo del paesaggio: le visioni di Sara ci trasportano in un’altra dimensione abitata da presenze invisibili, dal vento, dalle acque immobili, da celi cupi, dai fiumi e dai fiori.
Con intelligenza critica Eloise Amadei, giovane artista parmigiana selezionata tra i finalisti del Premio Arte Laguna di Venezia con l’opera “11”, ci mostra il suo punto di vista sulle cose, le sue riflessioni sul rapporto reale/virtuale con sguardo fresco e attuale.
Ritratti e autoritratti acquosi, intensi, carichi di una sottile e sensuale femminilità, alla ricerca di una reale identità, sono i lavori presentati da Elisabetta Capelli, giovane studentessa dell’Accademia di Brera.
L’universo femminile è al centro anche della nuova serie di opere di Maria Pia Rizzardi, in cui la pittrice, grazie a tagli intriganti e prospettive insolite, racconta a modo suo una femminilità incarnata dalle gambe sinuose e nello stesso tempo atletiche delle sue ballerine.
Susi Zucchi esibisce una declinazione lirica e simbolica della materia pittorica arricchita da tessuti e ricami riconducibili alla sua storia professionale legata alla moda e dalla conoscenza diretta della tradizione tessile di paesi quali India e Indonesia. Una grande personalità, uno spirito penetrante emerge dal grafismo originale e a tratti surreale delle chine acquerellate di Francesco Zanichelli, artista autodidatta dotato di una raffinata e intelligente ironia.
Giulio Cesare Matusali, artista di esperienza, nelle sue tele rivela intrecci e sovrapposizioni che articolano un racconto fatto di frammentari paesaggi urbani e terrestri, visioni confuse e sintetiche, suo tratto distintivo e creativo è la “maglia grafica”, un mantra manuale e gestuale.
Le realizzazioni di Davide Martinazzo, artista-designer, sono un incrocio interessante fra pittura e scultura: colore, ferro, materia si uniscono dando vita a forme originali in cui note musicali, cuori, puzzle, emergono dalla tela con l’intento di attivare la nostra immaginazione e i nostri sentimenti più intimi. Punti di vista interessanti e coinvolgenti, artisti di livello da noi selezionati per la loro specifica e ben definita individualità e, perché no?!, piccole e grandi opere, idee regalo originali ed uniche per questo Natale.
Dicembre all’Hub Cafè di p.le Bertozzi, iniziative promosse dall’Assessorato Politiche Giovanili – Servizio Giovani e Archivio Giovani Artisti del Comune di Parma in collaborazione con Lune Nuove e Hub Cafè.
In programma mercoledì 18 dicembre dalle 19.30, l’inaugurazione della mostra personale di Andrea Bovaia dal titolo “Alberi”.
Giovane e promettente illustratore parmigiano, espone un lavoro d’illustrazione che inizia per caso nel 2012 con il ritrovamento di alcune pelli di tamburo usate, che diventano tele. Tenta di rappresentare la complessità utilizzando di unico soggetto gli Alberi appunto.
Un lavoro sul segno che è ciò che ancora non è divenuto immagine ma che spogliato dell’accezione negativa dello stereotipo, diviene significato. Andrea ha trovato nella pelle dei timpani la tela perfetta e nell’albero il suo tratto distintivo. Il suo leitmotiv: “L’albero è l’individuo, il disegno un gioco. Il segno è una dipendenza a cui obbedire”.
La mostra in esposizione fino al 19 gennaio è a ingresso libero e sarà visibile negli orari di apertura del locale.
Mostra di arte contemporanea, da lunedì 16 dicembre 2013 a domenica 26 gennaio 2014 alla galleria Labò in via Imbriani, 3 – Parma
Mi drogo… di musica
Dal 2008 Lorenzo Dalcò ha concentrato la sua ricerca sui Musi Canti, opere dove la forza del colore trova la massima espressione nell’incontro con l’adrenalina della musica.
Le istantanee live di cantanti e musicisti sono rese con un lungo processo di sovrapposizioni di colori: punto di partenza per Dalcò è sempre lo sfondo che nasce quasi d’istinto, con larghe colate, su cui poi costruisce con strati densi i protagonisti, colti nello sforzo e nella concentrazione della musica.
L’ambiente indefinito che accoglie i Musi Canti sembra essere la traduzione cromatica dei toni della musica, squillante, tagliente, oppure cupa, profonda, comunque sempre diffusa e resa concreta attraverso la vernice. La musica si vede, ed è una musica vitale. Elisabetta Bernardelli
La mostra Nel Silenzio della Notte Santa, curata da Mauro Lucco e Matilde Ricci, rientra nelle iniziative promosse dal Museo Uomo Ambiente e dal Gruppo Culturale Il Camino che da tempo promuovono eventi culturali finalizzati alla fruizione dell’arte nelle sue diverse espressioni organizzando esposizioni, concerti ed incontri tematici.
La mostra propone un suggestivo percorso Tra colore e bianco e nero e vanta l’esposizione della Natività di Andrea Previtali, 1530 circa, Riposo nella Fuga in Egitto, acquaforte di Simone Cantarini, il Pesarese (?) (Pesaro 1612 – Verona 1648), Fuga in Egitto, acquaforte,di Anonimo artista francese, c. 1770, La Vergine taglia la veste inconsutile di Cristo, acquatinta, di Alphonse Alexandre Leroy, c. 1870.
L’inaugurazione della mostra Nel Silenzio della Notte Santa è prevista per sabato 14 dicembre alle ore 21.00 presso il Museo Uomo Ambiente (via Borgo 2, Bazzano).
Questo importante appuntamento verrà arricchito dal Concerto itinerante del Quintetto “OTTONI MATILDICI” .
Nella stessa serata si inaugurerà BAZZANO IL PAESE DEI PRESEPI e si festeggeranno, con torta e vin brulè, i 10 anni del Museo Uomo Ambiente.
La mostra d’arte Nel Silenzio della Notte Santa, allestita presso il Museo Uomo Ambiente di Bazzano (Parma) rimarrà aperta dal 14 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 ogni giorno dalle 15.00 alle 18.00, il sabato e nei giorni festivi dalle 15.00 alle 20.00.
In occasione delle festività natalizie l’associazione UCAI di Parma come ogni anno propone alla cittadinanza la collettiva di Natale in cui liberamente ogni socio appartenente alla sezione presenta uno o più opere realizzate nell’ultimo periodo di lavoro.
La mostra è composta in due parti: dal 7 al 19 dicembre 2013 e dal 21 dicembre al 9 gennaio 2014.
Vi saranno esposte opere dalle più svariate tecniche: pittura a olio, informale materico, acquarello, tecniche fotografiche digitali, scultura, ceramica raku… e anche commistioni di alcune di esse.
Anche i soggetti a tema libero potranno spaziare dal paesaggio realistico o più espressionista, al ritratto fotografico o pittorico, o al genere delle nature morte.
I partecipanti di entrambe i periodi sono: Angela Marruso, Claudio Guatteri, Claudio Minardi , Franca Orsi, Gigliola Belli, Lidia Tedoldi, MariaGrazia Passini, Mariangela Canforini, MariaTeresa Saccani, Marija Rupreht, Maurizio Montanari, Pierluigi Sebastiani, Sauro Tessoni, Riccardo Capra, Gaetano Barbone, Elisabetta Fontana, Francesco Vitale, Isaia Lazzari, Roberto Talignani, Arnaldo Rosi, Gian Reverberi, Stefano Magnani, Alessandra Corsi, Paolo Piva, Annamaria Bujani, Gloria Bertacchini, Paolo Bottioni, Renzo Rabboni, Cinzia Morini, Marija Ruprehet, Maria Magistroni, Anita Fava.
L A B I B L I O T E C A D E L C O L O R E
Dal 7 dicembre 2013 al 18 gennaio 2014 alla Libreria Indipendente di Colorno
Sabato 7 dicembre ore 11.00 inaugurazione, Libreria Indipendente, via G.Matteotti n.8 – Colorno
Solo a Venezia, città “inverosimile tra tutte” (T.Mann), avrebbe potuto esistere un luogo come questo in cui, entrando, sembra essere di essere passati da un sogno – la città stessa – ad un altro, fatto di luce e colore assoluti. In un ambiente ampio, adiacente ad una fornace artigiana, una “libreria” copre completamente il perimetro delle stanze: sulle scansie non vi sono libri, ma lastre di vetro di infiniti colori, ordinate per numero di campionatura, che saranno tagliate per ottenere piccole tessere da mosaico. Una gioia per gli occhi, che vi entrano inebriati ed escono saziati, quasi storditi da questa moltitudine di tonalità (che mi hanno riferito essere di quadi 3.000 diversi colori) accostate con un effetto talmente straniante da chiedersi se una varietà di sfumature simile possa esistere non solo nella realtà, ma addirittura nell’immaginazione.
Erika Sereni è Architetto e vive, lavora e a volte fotografa a Colorno (PR). Ha frequentato il Liceo Classico G.D.Romagnosi di Parma, si è laureata in Architettura allo IUAV di Venezia ed ha frequentato il Master in Fotografia Avanzata presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.
Da gennaio 2013 é presidente del gruppo fotografico Color’s Light di Colorno; fa parte dell’Archivio Giovani Artisti di Parma dal 2007, del gruppo Giovani Artisti italiani dal 2010, e Giovani Artisti Emilia-Romagna dal 2011. Ha esposto a Torino, Roma, Venezia, Milano ed è stata selezionata per rappresentare la città di Parma, nella sezione fotografia, alla XIV Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, che si è tenuta a Skopje, Macedonia, nel settembre 2009.
Dopo “case che crollano” (2007), “via Roma n.16” (2008), “una giornata negli orti” (2009), “objets trouvés – oggetti smarriti” (2010-2011) e “tracce di memoria” (2012), le immagini della “biblioteca del colore” costituiscono il suo sesto progetto fotografico divenuto mostra personale.
Da sabato 7 dicembre 2013 a mercoledì 15 gennaio 2014
L’ArtGallery, b.go San Vitale 3 – Parma
Inaugurazione sabato 7 dicembre ore 18 dal lunedì al sabato 10.00-13.00/16.00-19.30 (giovedì e festivi su appuntamento)
L’ArtGallery di b.go San Vitale 3 è lieta di ospitare dal 7 dicembre al 15 gennaio un’importante mostra di Claudio Spattini.
Modenese di origine, parmigiano d’adozione, Spattini è stato uno degli artisti più significativi del Novecento Emiliano. L’esposizione, attraverso oltre 50 opere scelte, vuole ripercorrere alcuni momenti del singolare percorso creativo dell’artista documentando le tecniche e i temi con cui si è cimentato nel corso della sua vita artistica offrendo una visione d’insieme del suo lavoro. Una ricerca pittorica, quella di Spattini, che ha metabolizzato la modernità e gli insegnamenti dei grandi maestri (da Ghiozzi a Morandi a Cézanne e Modigliani, passando per il Cubismo) rielaborandoli in modo personale senza lasciarsi troppo condizionare e mantenendo una individualità riconoscibile.
Le opere in esposizione, pur appartenendo a periodi diversi, dialogano fra di loro con accostamenti armonici e talvolta arditi, testimonianza del grande lavoro, della profondità di indagine e della coerente sperimentazione che ha animato l’artista. Composizioni, Paesaggi, Nudi i soggetti scandagliati instancabilmente per una vita si rivelano, come è stato già affermato da critici illustri, puri pretesti espressivi per una ricerca costante sulla forza significante del colore. Ritroviamo nelle opere di Spattini “I colori del Novecento”: dai colori accesi e talvolta antinaturalistici dei Fauves che dominano alcuni paesaggi, ai toni neutri e rarefatti di Morandi rievocati in alcune Composizioni; s’intravede l’intensità e la pienezza dei colori di Renato Guttuso, la violenza dei gialli e dei rossi di stampo espressionista, i bruni della pittura del “naturalismo” padano definito da Francesco Arcangeli.
Una varietà di modulazioni cromatiche interiorizzate e fatte proprie da Spattini risultano cifra stilistica unica in grado di arricchire efficacemente la sua opera attraverso un equilibrio fatto di contrasti.
L’ArtGallery nel curare la mostra personale di Claudio Spattini si fa portavoce del ricordo cercando con impegno di portare alla luce soprattutto le opere inedite del maestro, quelle opere necessarie e ricercate per incasellare dei dettagli fondamentali a corollario di un artista, di cui c’è ancora tanto da scoprire. Il prezioso Archivio, al quale la famiglia Spattini ci ha concesso di accedere, contiene opere storicamente importanti e non ancora pubblicate, ricercate a livello nazionale, dipinti che la Galleria ha il piacere di portare alla conoscenza dei suoi collezionisti e di tutti gli appassionati d’arte.
THE LADIES
Mostra aperta al pubblico dal 7 al 21 dicembre 2013 alla galleria Rossoamapola (Borgo del Correggio 48/A)
Silvia Ugolotti da oltre 15 anni realizza reportage per le più importanti riviste di viaggio. Itinerari on the road tra costume, cultura e natura. Ha incontrato artisti, scrittori, chef, designer.
Ha sperimentato ogni forma di turismo con il desiderio di andare incontro all’ignoto e cercandone la complicità. I suoi reportage di viaggio e lifestyle sono apparsi su Dove, Io Donna, Panorama, Style, Flair, Traveller, Qui Touring, Grazia, Tu Style, Weekend e Viaggi. Cura corporate magazine e blog per diverse aziende italiane. Il mondo è il suo spazio.
La curiosità e la ricerca gli strumenti per raccontarlo. Le fotografie? Sono appunti e punti di colore colti nel cammino.
Orari martedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle ore 16,00 alle ore 19,00
giovedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30
La mostra personale di Anna Visioli dal titolo “Ritratto – Autoritratto” si terrà al Circolo del Castellazzo dal 30 novembre (inaugurazione ore 16.30 con esecuzione ritratti dal vero) al 31 dicembre.
7/8/9 dicembre 2013
dalle ore 10 alle 13
inaugurazione sabato 7 ore 10
Sala del Consiglio Comunale
Piazza della Libertà – Sorbolo (PR)
Organizzato dalla classe 4C e 4D della Scuola Primaria di Sorbolo
in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, Comune di Sorbolo, Educ
Mostra di opere della pittrice Mushk, dal 28 novembre al 5 dicembre presso la Comunità Ebraica di Parma, Vicolo Cervi, 4 – Parma, in occasione della festività ebraica di Chanukkah – Festa delle Luci. Vernissage mercoledì 27 novembre alle ore 18.00. La Comunità Ebraica di Parma quest’anno celebrerà Chanukkah, la cosiddetta la Festa delle Luci, in un modo speciale. Chanukkah è una festività particolarmente gioiosa che ricorda la riaffermazione dell’identità religiosa, culturale e politica di Israele ad opera dei fratelli Maccabei che nell’anno 165 a.e.v. guidarono una rivolta contro i dominatori greci che portò alla riconquista ed alla riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme. Questa festa è quindi particolarmente pregna di elementi simbolici che vengono ripresi in una serie di opere Mushk, pittrice e scultrice conosciuta per i suoi riferimenti cabalistici. Si tratta di 11 dipinti, caffè su tela (tecnica originale inventata dall’artista), che si confrontano con gli ambienti che le ospitano, con le loro atmosfere cariche di memoria, con i segni del tempo e della storia che vi sono impressi. Le opere ritraggono Lettere Ebraiche celate dietro Portali di Luce, composte da materiali tra loro molto differenti, come legno, mattoni, ferro, pietra; alcune porte si celano a loro volta all’interno di altri elementi simbolici come un albero o un occhio. Singole o appaiate in dittici, queste immagini sono composte con estrema raffinatezza e cura ossessiva per il dettaglio tecnico e compositivo e alludono a un immaginario di cupa bellezza. Il “caffè su tela” si staglia su macchie rosso e cobalto ed altri vari inchiostri. E’ l’assenza di vero colore l’originalità e la bellezza di questi quadri, che risaltano come macchie quasi astratte e che nell’insieme formano figure come fossero incise su metallo. La ricerca su ogni lettera è visibile e percepibile: ogni lettera, una porta, ogni porta un segreto. ChayaMushka Angelica Eva Penelope De Guglielmi, alias Mushk; Chaya significa “Vita”. Mushka significa “fragranza”. Nata a Milano nel 1985, inizia a disegnare ancor prima di imparare a camminare. A 19 anni ha già una laurea presso l’Accademia del ” Teatro alla Scala “. Inizia allora una ricerca personale di studio della Kabbalah, il misticismo Ebraico, che si concluderà tre anni dopo, con la scoperta del codice Keiìlim. Questo codice consiste in un sistema crittografico che combina matematica, geometria e Kabbalah per tradurre in forma, e quindi in sculture, le espressione ebraiche, aramaiche e yiddish. Nel 2008 ha avuto la sua seconda laurea in “Arti Visive ” presso Brera l’accademia di belle arti, a Milano dove presenta il suo codice Keiìlim nella sua prima mostra personale. Dopo avere abbracciato il Chassidismo Chabad, tra il 2008 e il 2013 ha vissuto tra New York, Los Angeles e Milano, studiando nuove tecniche. Nel corso degli ultimi anni ha deciso di avvicinarsi al mondo della pittura dando vita, tra le altre cose, alla tecnica del caffè su tela.
Sabato 9 novembre 2013 alle ore 17,30 presso lo spazio espositivo d’arte RossoAmapola, a Parma, inaugura la mostra”Palestinesi Il popolo che non esiste” con le fotografie di Alice Baroni. Mostra aperta al pubblico dal 9 al 30 novembre 2013.
L’associazione UCAI Galleria S. Andrea è lieta di presentare: CLAUDIO BARABASCHI e MASSIMO VIOLI Una mostra in cui i due artisti faranno dialogare pittura e scultura attraverso la materia. INAUGURAZIONE SABATO 9 NOVEMBRE DALLE 17 presso Galleria S.Andrea, via Cavestro 6, Parma La mostra rimane aperta al pubblico ad ingresso gratuito con i seguenti orari: dal 9 al 21 novembre 2013 dal martedì al sabato 10-12 e 16-19 domenica 16-19 lunedì chiusura
Testo critico a cura di Marzio Dall’Acqua: «Barabaschi ama la materia, la soppesa, la sceglie, la scopre, la fa partecipare alla creazione delle sue opere, senza per questo dare ad essa il posto principale, ma usandola come un richiamo, una citazione del mondo terragno, di ciò che tempi incalcolabili hanno tratto dal mare scomparso per farne arenaria che ha la tattilità e le cromie di quella delle sue colline originarie di Castell’Arquato, quell’impasto di animali fossilizzati e minerali che già aveva suggerito a Leonardo da Vinci l’idea che fossero resti di antichissimi mari prosciugati». Testo critico a cura di Tiziano Marcheselli: “Massimo Violi da anni ormai ha costruito un mondo pittorico tutto proprio, apparentemente dalle intonazioni sui grigi,ma a osservarlo e a gustarlo meglio ricco di colore e di raffinata materia, astratta ma non completamente, nei richiami a temi che si fanno sempre piu’ evidenti quando si penetra in punta di piedi in questo mondo”tonale”e di classe. Violi ama a tal punto il colore da restarne soggiogato e da usarlo addirittura come disegno, cioe’ come colonna portante del dipinto. Anche se usa altri elementi quali grumi di gesso, stoffa, rete, cartone cannettato o sacco sfilacciato, la forma delle sue figure proiettate sul fondo grigio è sempre delineata dall’amato colore, racchiuso in campiture mobili e con un’anima interna tutta propria, solitamente inserita nel carminio o nel cobalto che affiorano improvvisamente in misurate lingue di energia vitale.”
Dopo il successo ottenuto il maggio scorso con la mostra-evento in cui ha dipinto dal vivo, nella sala interna del Caffè Farini in via Farini 64/A è stata allestita una nuova mostra di Giovanni Garrubba, pittore di origini crotonesi, ma parmigiano d’adozione. I quadri esposti, in particolare paesaggi e ritratti olio su tela di diverse dimensioni, coprono il periodo che va dagli anni ’90 ad oggi, e mostrano l’evoluzione dello stile dell’artista, sempre più curato e attento ai dettagli. I soggetti ricorrenti sono la natura, i paesaggi e gli scorci cittadini, ma nel tempo ha affiancato i ritratti, che esegue anche su commissione. Fin da molto piccolo in Garrubba si manifesta la passione per il disegno e dall’età di dodici anni dipinge con colori ad olio su tela, che ha aggiunto al carboncino e alla matita. E’ autodidatta, amante delle linee definite e della dovizia nei particolari, e si è sempre ispirato ai grandi maestri, in particolare al Caravaggio. I dipinti ritraggono prevalentemente Melissa, suo paese d’origine, e i suoi abitanti, ma anche visuali del centro storico di Parma e ritratti di vario genere.
La mostra è visitabile fino al 6 gennaio prossimo nei seguenti giorni e orari: Lunedì e Martedì: 6.30 – 22.30 – Mercoledì: 6.30 – 0.30 – Giovedì: 6.30 – 22.30 – Venerdì e Sabato: 6.30 – 1.30. E’ inoltre possibile concordare una visita guidata alla mostra in presenza del pittore, contattando la curatrice Francesca Caggiati al numero 335. 150 35 80. Ulteriori informazioni sulla mostra e sulle opere sono disponibili sulla pagina Fb “Giovanni Garrubba – Pittore”.
Da venerdì 15 novembre 2013 a giovedì 12 dicembre 2013 Spazio Audiomedica, Via Repubblica 49, Parma (ingresso da b.go Collegio M.Luigia) Inaugurazione venerdì 15 novembre ore 19.30 dal lunedì al venerdì, ore 9-12.30/15-19; sabato, ore 9-12.30
Con le ali
In volo, con le ali spiegate, alla ricerca di cibo, leggeri, magicamente liberi nell’immensità del cielo. Eleganti, aggraziati, buffi: sono gli uccelli ritratti con grande cura e intensità da Serena de Gier, protagonisti assoluti della nuova mostra che presentiamo allo Spazio Audiomedica di via Repubblica a Parma fino al 12 dicembre. Serena, attrice scenografa oltre che pittrice e illustratrice, con la sua arte ci svela i segreti degli uccelli che ha imparato a conoscere dopo anni di studi e approfondimenti sulla loro vita, sulle loro abitudini, osservandoli il più possibile dal vivo con attenzione e passione. Un amore che è nato casualmente, in Francia, dopo aver visto il documentario “Il popolo migratore” di Jacques Perrin dedicato alla migrazione degli uccelli, da qui la folgorazione per la bellezza e la poetica vita degli esseri alati, in particolare per le Sule Bassane. Creature incredibili, agli occhi di Serena, molto affascinanti: pelecaniformi simili nella corporatura a grossi gabbiani che nuotano e volano con la stessa destrezza, una vita divisa fra cielo e terra in libertà ma con una loro routine e con dei doveri, dei ruoli specifici, continuamente in viaggio, stagione dopo stagione, anno dopo anno, con lo stesso percorso da seguire. Quello che ha colpito Serena è che allo slancio vitale, alla curiosità, alla scoperta continua delle Sule si contrappone una salda organizzazione, fondamentale per la sopravvivenza. Con taglio fotografico e inquadrature avvincenti, l’artista narra piccole grandi storie emozionanti che ci coinvolgono, istantanee di vita universali: gli uccelli sembrano quasi un pretesto per parlare di lei, di tutti noi, delle nostre paure, delle nostre esperienze e del nostro ruolo nel mondo. Emerge dalle tele un racconto intimo, molto personale in cui percepiamo lo stupore e la meraviglia provata dalla pittrice davanti allo spettacolo della natura. Padrona dei mezzi della pittura, Serena riesce a immortalare con grande sensibilità momenti d’infinita bellezza che spesso troppo distratti non riusciamo a cogliere: Pettirossi immersi in un’esplosione di fiori, Albatros protagonisti di un’armonica danza, gabbiani fieri e curiosi che ci scrutano, e poi ancora Cinciallegre, Scriccioli, Cicogne, Aironi ritratti fra le fronde degli alberi, sospesi nel cielo, illuminati dal sole caldo. La magia di questi uccelli sospesi in un paesaggio ridotto al minimo, appena abbozzato che fa da sfondo, sta nella loro forza comunicativa, nelle suggestioni che sanno evocare, là dove la Natura è perfezione e la sfida dell’arte sta nel cercare di esaltare questa perfezione fino ad immortalarla. Alla base dei lavori di Serena il desiderio di condividere e di far conoscere questo mondo fantastico al quale dobbiamo assoluto rispetto: portatori di grandi valori, gli uccelli ritratti in questi quadri toccano il nostro spirito, grazie a loro assaporiamo la perfezione assoluta della natura. Assieme ai dipinti la pittrice ha portato avanti una ricerca sulle poesie in cui compaiono gli uccelli e il tema del volo, un’indagine appassionante e appassionata: “Poeti, musicisti, fanno degli uccelli metafora dell’amore, di mani carezzevoli, di musiche divine, della speranza, persino della ricerca stessa della divinità e della perfezione” afferma Serena. Pensieri, parole, canzoni, attentamente scelte uscite dalla penna di Emily Brontë, John Keats, Emily Dickinson, Antonio Machado, Cesare Pavese, solo per citarne alcuni, saranno presenti la sera dell’inaugurazione contenute in un cesto a disposizione dei visitatori, un piccolo dono in ricordo dell’incontro con queste magiche creature che vivono nelle tele di Serena de Gier. Biografia Nata a Parma nel 1979, Serena de Gier ha frequentato la sezione di scenotecnica all’Istituto d’Arte P. Toschi di Parma, dove ha avuto come insegnante il pittore Renzo Dall’Asta. Dal 1999 al 2007 ha lavorato per il Teatro delle Briciole – Teatro Stabile di Innovazione come scenografa, attrice e tecnico, in particolare per gli spettacoli del regista Maurizio Bercini. Ha collaborato con varie produzioni teatrali di compagnie italiane e francesi, come il Theatre Jeune Public di Strasburgo. Ha partecipato alla fondazione dell’Associazione Cà Luogo d’Arte che ha già realizzato numerose produzioni teatrali molto apprezzate in Italia e Francia. Ha inoltre firmato il suo primo film come scenografa per la parigina Fidelio Production ed ha collaborato come arredatrice per un cortometraggio per la regia di Lucrezia Le Moli, prodotto da Rai Cinema. Ha collaborato come illustratrice per la rivista Slow Food. Dal 2005 trasferitasi a Cuneo, si dedica interamente alla sua attività di pittrice, anche su commissione.
GRIS Mostra personale di Guim Tìo Zarraluki alla Loppis Galleria, via La Spezia, 90 a Parma, dal 16 novembre al 10 gennaio 2014 A cura di Elisa Maestri e Alessandro Chiodo Inaugurazione Sabato 16 Novembre ore 17,00 Via Spezia 90, Parma Anteprima Venerdì 15 Novembre ore 23.00 Surfer’s Den Via D’Azeglio, Parma
Le lacrime segnate sul volto sono come segni colorati di una bellezza rinata a nuova vita. È un gioco romantico Gris che non lascia indifferente. Raccoglie una malinconia di fondo dalla quale ci sentiamo attratti. Gris è grigio, è la penombra dentro la quale le emozioni non si vogliono subito svelare. Immagine forte, facce affascinanti pur nella loro solitudine obbligata. Gris di Guim Tìo afferra qualcosa dentro di noi, lo trascina in alto fino al pensiero più fine e lo trasforma in attenzione. Quei visi non passano così come se niente fosse. Dicono cose. Quelle lacrime parlano. Come se ci fosse una musica in sottofondo leggera, tutto sembra avere senso.
Guim Tìo Zarraluki Giovane artista spagnolo di Barcellona. La sua ricerca pittorica è concentrata sulla condizione umana attuale, resa da lui con ironia, umorismo e una buona dose di provocazione. Riflette sui modelli falsi che escono dalle immagini televisive e dai giornali. Da essi parte realizzando lavori dentro i quali è ben visibile la sua azione pittorica. Dal 2009 espone in giro per il mondo: Barcellona, Madrid, Berlino, Strasburgo, Australia, Messico e Giappone.
Loppis Galleria Loppis Galleria presenta Gris la personale di Guim Tìo Zarraluki per la prima volta in Italia. Gris è la nuova mostra che Loppis Galleria presenta alla città. E’ una personale dell’artista spagnolo Guim Tìo Zarraluki che, per l’esclusiva presentazione italiana, ha deciso di proporre un progetto d’artista fatto su misura per lo spazio espositivo. In quindici giorni, ospitato dalla galleria, l’artista spagnolo preparerà il lavoro stando a contatto diretto con la città e con la galleria stessa. Verrà ideato un piccolo studio d’artista all’interno del quale Guim potrà creare nella massima libertà. Con questa idea, Loppis Galleria vuole cominciare a seguire i suoi artisti, rappresentandoli e proponendoli come elementi preziosi e importanti della propria filosofia espositiva.
Verdi proprietario e politico Archivio di Stato di Parma, 8 novembre 2013 – 24 aprile 2014 La mostra verrà inaugurata venerdì 8 novembre 2013, alle ore 11,00, presso la sede di via M. D’Azeglio.
La mostra storico-documentaria prende in esame un aspetto specifico della figura del grande compositore, il percorso di un artista che è finalizzato all’acquisto di terreni per realizzare la propria ambizione a una indipendenza e autonomia materiale, oltre che simbolica. Allo stesso tempo, si evidenzia come ciò abbia contribuito a rafforzare le sue idee conservatrici, espresse in una partecipazione alla politica attiva quasi sempre condotta con scarsa attitudine per le aule parlamentari a cui, suo malgrado, fu costretto a partecipare da deputato. Questi due aspetti, fortemente legati fra loro, non sono meramente decorativi all’immagine caratteriale di Verdi, ma permettono di comprendere meglio le sue volontà artistiche e la sua necessità di intervenire sul sistema teatrale e sul mercato musicale del tempo. In sintesi, esse offrono un contributo alla comprensione della sua opera, così importante per l’identità italiana e così conosciuta ed eseguita in tutto il mondo. La mostra è suddivisa nelle due sezioni cui fa riferimento il titolo: la prima, raccoglie documenti e mappe relativi alle proprietà verdiane, ponendole in stretta relazione con i guadagni realizzati grazie all’attività professionale. La seconda si concentra sulla ricca documentazione riferita alla sua partecipazione all’Assemblea delle Provincie Parmensi del 1859 e al suo viaggio nella delegazione che portò, per conto dell’ex ducato, la volontà di unione alla corona sabauda, offrendo una chiave di lettura originale della sua attività parlamentare e l’atteggiamento verso le vicende politiche del suo tempo.
La mostra, ideata e curata da Giuseppe Martini insieme a Valentina Bocchi, rientra nel programma nazionale delle iniziative indette per le celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri si avvale dell’appoggio di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Prefettura di Parma, Camera di Commercio di Parma, Provincia di Parma, Comune di Parma, Federazione Provinciale Coldiretti di Parma, Musei del Cibo, Archivio di Stato di Piacenza e Istituto nazionale di studi verdiani.
Esposizione dipinti di battaglie dall’8 al 21 novembre 2013, tutti i giorni dalle 17 alle 20, all’Associazione culturale 99 in Via Farini 29. Dopo parecchie esposizioni di arte contemporanea, con “Apocalissi” l’Associazione culturale 99 guarda al passato, con una raffinata testimonianza in un susseguirsi di intrecci di uomini d’armi e cavalli in mezzo a scintillii di sciabole e corazze e a sventolii di bandiere. Figurano opere di artisti di genere tra i più interessanti dell’epoca, come il parmigiano Francesco Simonini, il napoletano Marzio Masturzo e Francesco Monti detto il Brescianino. Chicca della mostra è l’ultima opera del parmigiano Daniele De Strobel che rappresenta una sorta di battaglia (1942) vivace e movimentata al pari delle rappresentazioni molto teatrali del passato.
Apre al pubblico venerdì 15 novembre alle ore 16 allo Spazio-Pasubio di Parma (via Pasubio n. 3/D) la mostra “Asfodeliana. Sopra-vedere segnali da un altro pianeta”. Le opere degli artisti dell’atelier Asfodelo – il laboratorio espressivo organizzato e curato dal Centro di Salute Mentale Valli Taro e Ceno dell’AUSL giunto al suo quinto anno di attività – saranno esposte, grazie alla mediazione dell’artista visivo Luca Santiago Mora. Un “viaggio alieno” di voli e sguardi, per guardare, intuire, pronti a cadere in un nuovo modo di vedere e per “sopra-vedere”, cioè adottare nuovi punti di vista e intra-vedere, per combattere le consuetudini, per non perdere di vista la meraviglia, lo stupore del fuori-campo, del fuori-regola. “Asfodeliana” vuole essere un appuntamento fisso, un’occasione per presentare il lavoro dell’atelier, dei ragazzi e degli artisti che hanno collaborato con loro. Sarà possibile ammirare gratuitamente le opere fino al 30 novembre, in occasione degli spettacoli serali del Teatro Lenz, due ore prima dell’ingresso. E’ un’iniziativa realizzata nell’ambito della rassegna 2013 “La Salute della Salute Mentale”.
“Un fiore per Nassiriya”: è questo il titolo della mostra, ospitata negli storici locali del Palazzo Ducale, promossa dal Comando Provinciale dei Carabinieri, con cui Parma ricorderà, dieci anni dopo, la strage di Nassiriya (12 novembre 2003). E’ una mostra fotografica di Pino Agnetti, in collaborazione con tutti i Rotary club di Parma e provincia: Rotary Club Parma, Rotary Club Parma Est, Rotary Club Parma Farnese, Rotary Club Brescello Tre Ducati e Rotary Club Salsomaggiore Terme. “Un fiore per Nassiriya” – 55 immagini, molte delle quali inedite, scattate dall’autore durante i suoi cinque viaggi in Iraq – verrà inaugurata sabato 9 novembre a Palazzo Ducale con una cerimonia ufficiale per soli inviti e sarà aperta gratuitamente al pubblico da domenica 10 a domenica 17 novembre (orario d’ingresso 9 -12). In accordo con l’Ufficio scolastico provinciale inoltre, sono previste anche delle visite organizzate per le classi e le scuole di Parma e provincia. Oltre a essere un doveroso omaggio a tutti i nostri caduti in Iraq, infatti, la mostra vuole essere soprattutto un invito ai giovani a non dimenticare. Nella giornata di martedì 12 novembre, alle 17.00, verrà celebrata una SS. Messa, officiata da S.E. il Vescovo di Parma Mons. Enrico Solmi, presso la Chiesa della SS. Annunziata, in suffragio dei Caduti, con la presenza del Coro delle Voci Bianche della “Corale Verdi”, diretto dal M°. Beniamina Carretta.
Natura evocata, sognata, immaginata. La poesia e la leggerezza di una foglia al vento, il volo scomposto degli uccelli, la solitudine di una quercia nella notte buia. Immagini poetiche, profonde, sensazioni uniche che solo l’arte, oltre la natura stessa, è in grado di suscitare. L’ArtGallery di b.go San Vitale a Parma inaugura venerdì 25 ottobre alle ore 18.30 la mostra Naturali silenzi. Quattro sguardi e sensibilità differenti, artisti diversi per tecniche, stili e linguaggi, accomunati da un’intensa e personale relazione con il mondo naturale: Marino Iotti, Paolo Pasini, Sonia Maria Luce Possentini, Dario Rossi. Pittura, fotografia, illustrazione sono al servizio di un dialogo profondo e costante dei nostri artisti con il flusso vitale della natura. In queste opere gli elementi naturali perdono così il loro significato oggettivo e diventano un’opera d’arte che trascende la realtà, rendendo l’ordinario, straordinario. Marino Iotti legato fortemente all’incisività del segno, alla sua energia ed efficacia, negli ultimi lavori che presentiamo, lascia traccia sensibile e netta di forme vegetali, fiori stilizzati, foglie semplici e infantili, di cieli infiniti, esplorando le potenzialità dei materiali (legno, carta, tessuti grezzi e damascati, reti) e lasciandosi trasportare dall’istinto. Apparentemente neutrali, oggettivi e impersonali, i fiori di Paolo Pasini, fotografo parmigiano, rivelano storie e memorie di percezioni stratificate, dalle quali prendono vita e forma sentimenti e sensazioni umane. Fotografie dal sapore caravaggesco, ritratti unici, intensi, dove il confine tra pittura iperrealista e fotografia diventa impercettibile. Sonia Maria Luce Possentini, illustratrice di fama internazionale, con grande sensibilità e sentimento poetico rappresenta e interpreta con semplicità, ma con grande forza evocativa, la sua intensa e personale relazione con il mondo della natura. Atmosfere oniriche, sospese, silenziose dove la delicatezza e la grazia del tratto restituiscono ricordi e suggestioni nate dall’incontro con la lettura dei grandi del passato insieme a momenti di vita vissuta. Nella grumosa materia delle tele autobiografiche di Dario Rossi, artista mantovano di origine contadina, ci perdiamo nell’intenso e crudo paesaggio dal sapore vangoghiano da lui reinterpretato. Rossi, profondamente legato alla terra e al mondo naturale attraverso strati di materia e di colore compone con forza e una certa drammaticità, i campi che circondano casa sua, luoghi da lui vissuti e sentiti quotidianamente. In occasione dell’inaugurazione assisteremo al live painting di Sonia Maria Luce Possentini accompagnata dalla musica swing anni trenta dei Radio d’epoca e la Radio band. Inoltre l’Electronic Art Cafè (EAC) a cura di Umberto Scrocca presenterà una rassegna di videoart internazionale da Warhol a Banksy e una fotorassegna della Biennale di Venezia di quest’anno realizzata da Francesca Manca di Villahermosa.
“Le emozioni del pastello” Mostra Personale di Disegni di Paolo Piva da mercoledì 16 ottobre 2013 a mercoledì 30 ottobre 2013 Tcafè – Palazzo Dalla Rosa Prati Lunedì, Martedì, Mercoledì e Domenica 8:00-22:00 Giovedì 8:00-15:00 Venerdì e Sabato 8:00-23:00
Signora K in mostra da sabato 19 ottobre 2013 a sabato 30 novembre 2013. UnType. strada San Nicolò 7, Parma Il silenzio che fa rumore è il racconto che porta lontano e fatica a trovare la parola fine. E’ un movimento continuo dentro il quale vivono i personaggi protagonisti. Donne, bambini, uomini e animali. Particolari animali. Oggetti di superstizione. Gatti, corvi, gufi. Come fossero nello stesso tempo presagi di morte e speranza di vita, celebrano quel movimento continuo.
Dal 5 ottobre 2013 è aperta la mostra d’arte “Cristo, Figlio di Dio”, organizzata dalla Diocesi di Fidenza, con il patrocinio del Comune di Fidenza, che si svolge nella Chiesa di S. Giorgio Martire, p.zza Omati in Fidenza (Pr). Il tema della mostra, che nasce da una idea di S.E. Il Vescovo, Carlo Mazza, è “Cristo, Figlio di Dio” – l’immagine di Cristo, il volto, il corpo, la persona come è scritto nel testo evangelico “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv. 14.9) – ; l’iniziativa vuole celebrare la grandezza di nostro Signore nell’anno 2012-2013, “Anno della Fede”, presentando l’importante tema artistico della raffigurazione del Figlio di Dio. L’esposizione è composta da due sezioni: la prima presenta le opere di pittura e scultura degli artisti del territorio che hanno risposto al bando di selezione, la seconda propone opere artistiche del ‘900 appartenenti a pittori che hanno operato nel territorio della Diocesi e che hanno realizzato significative opere di carattere religioso. Gli artisti selezionati sono i seguenti (in ordine alfabetico): Alfieri Mario, Avanzini Marzia, Becchi Mauro, Bellani Raffaella, Belletti Luciano, Bianchi Ivana, Craviari Claudia, Dall’Asta Guglielmo, Gatti Nadia, Ghisoni Elisabetta, Grimaldi Elena, Mantovani Gianni, Marai Evelyne, Previtali Giuseppe, Quarantelli Mery, Reverberi Gian, Sgavetta Rino, Soavi Silvana, Testa Stefano e Varani Giorgio. Gli artisti del ‘900 “il volto di Cristo nella memoria grata del tempo” sono i seguenti (in ordine alfabetico): Bertoloni Renato, Brugliera Lucio, Gatti Iginio, Ettore Ponzi, Madoi Walter, Moroni Giuseppe e Tinelli Luciano. E’ disponibile in mostra il catalogo a cura di Marco Tombolato (curatore della mostra).
In occasione dei preparativi per Bicentenario Verdiano e Wagneriano, nelle terre Parmensi si inaugura la mostra “Confronti in scena: un percorso scenografico tra prosa, lirica e balletto”. Gli studenti del corso in Design delle Scenografie e Costumi del POLI.design (Consorzio del Politecnico di Milano), vi invitano a prendere parte alla loro personale visione del teatro, con i lavori realizzati durante il corso per celebrare la lirica Verdiana e Wagneriana, la prosa di Shakespeare e il balletto di Prokof’ev, un viaggio tra costumi, bozzetti di studio, maquettes e installazioni. L’inaugurazione vivrà di musica, video e performance varie all’interno del “teatrino estivo” costruito per l’occasione dall’Arch.Marco Taccagni. L’esposizione negli spazi dell’ex convento delle madri Orsoline di Fidenza in via Berenini 136 inaugurerà al pubblico domenica 13 ottobre alle ore 17. L’ organizzazione, l’allestimento e la grafica sono a cura di Claudia Cigala e Lisa Lentini in collaborazione con il Comune di Fidenza e il POLI.design.
L’Associazione Culturale A.p.s. Lunatici promuove e organizza la sua prima mostra di scultura e pittura, realizzata con il Patrocinio del Comune di Parma. Alle ore 18.30, nello Spazio Pasubio (Via Pasubio 3/F – Parma), si terrà l’inaugurazione della mostra “Inside/Rinascite” con le opere (scultura/pittura) di Erjon Nazeraj, giovane scultore (laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna), ma non solo. Scultore: «non perché le sue opere si limitino alla sola scultura, ma perché il suo lavoro è sforzo fisico, è partecipazione emotiva, è autobiografia che non si limita al semplice nozionismo autoreferenziale, ma che racconta la Storia contemporanea. Nel 2001 dall’Albania si trasferisce in Italia: solo pochi anni prima erano iniziati gli sbarchi che destabilizzarono l’umore di un paese assolutamente impreparato ad accogliere un flusso così consistente. E questo spostamento diventa esperienza storica, che si trasforma in scrittura (scultura/disegno/performance), un modo per segnalare e narrare la propria posizione geografica in un tempo ben delimitato. La mostra Inside/Rinascite non è un semplice susseguirsi di opere, ma è un’opera unica, unità, un corpo: è il modo in cui le diverse scritture sono state “digerite” dall’artista stesso.» Andrea Tinterri La mostra si muove scolpendo una specie di “terzo paesaggio” dell’artista: partendo da un disagio fisico, interiore, ambientale e visivo scaturisce la necessità di ritornare verso una natura più personale e rassicurante. E da lì ripartire, con una nuova forma. L’artista identifica l’interiorità, con ciò che è dentro al bozzolo e sta per uscire. Rifugiarsi, dunque, in un luogo molto primitivo, un nido, un’intimità, un corpo, uno spazio anche condiviso in cui ci si possa interrogare su se stessi e su ciò che ci circonda. Per poi sconfinare e irrompere nella realtà contemporanea. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 novembre 2013. L’ingresso è libero. Durante il vernissage verrà effettuata una proiezione dell’installazione “Rinascita” di Erjon Nazeraj a cura di Dimitri Bertolini con una sonorizzazione digitale a cura del gruppo Lady Vallens La mostra sarà, inoltre, accompagnata da un piccolo catalogo che, oltre a riprodurre le opere esposte, propone alcune riletture e saggi critici a cura di Andrea Tinterri e Domenico Russo. «Come affrontare il percorso espositivo della mostra Inside/Rinascite di Erjon Nazeraj? In che modo raccontarlo? Che cosa sono in realtà le opere esposte? Di cosa fanno parte? Immaginate uno di quei manichini anatomici con gli organi che si possono staccare, con la pelle in plastica che si può sollevare per vedere cosa c’è sotto. Pensate che questo manichino sia intero, dalla punta dei piedi all’ultimo capello sulla testa e immaginate di poterlo sezionare, ma non come gli animali sotto formalina di Damien Hirst che restano chiusi nello loro teche: senza nessuna protezione, un corpo libero, un corpo tagliato in due che ancora respira e si trasforma. Ora cercate di immaginare questo corpo disponibile, generosamente concesso allo sguardo altrui, immaginatelo di una dimensione innaturale: un manichino anatomico di un gigante, quasi fosse una fiaba surreale, una porta d’accesso alla disposizione dei vari organi, all’apparato digerente, al fegato, al cuore, al cervello che sembra nascondersi e camuffarsi quasi a dimostrare la propria intelligenza. Un manichino gigante costruito a propria immagine e somiglianza e deliberatamente dimenticato in un luogo disabitato dall’uomo, in uno spazio in cui la natura possa catturarlo, confrontandosi con le sue forme, con i suo spazi vuoti, con le sue ramificazioni, e trasformarlo. Una metamorfosi che ha dato vita ad un corpo, il corpo di Erjon Nazeraj, una struttura calpestabile, all’interno della quale entrare, guardare, capire il posizionamento dei vari organi, e restarci il tempo necessario, il tempo sufficiente a capirne la storia. Ecco perché il curatore non può toccare, non può intervenire, ecco perché l’unica cosa che ci è concessa è quella di entrare all’interno del luogo espositivo, di entrare all’interno del corpo dell’artista come fosse qualcosa che si può frequentare, all’interno del quale sostare: un manichino anatomico con un nome ed una data di nascita, lasciato aperto, ma ancora respirante, in fase di lenta modificazione.» Andrea Tinterri
INSIDE/RINASCITE – ERJON NAZERAJ Spazio Pasubio – Via Pasubio 3/F, Parma Inaugurazione della mostra: sabato 26 ottobre 2013, ore 18.30 Apertura: dal 26 ottobre al 10 novembre 2013, da lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 20.30, il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 20.00 Ingresso libero Per info: Associazione Culturale Lunatici A.p.s. – Tel. 347.4195252 – info@lunatici.net – www.lunatici.net
ERJON NAZERAJ – NOTA BIOGRAFICA Erjon Nazeraj, nasce a Fier, Albania nel 1982. Nel 2001 si diploma in scultura al Liceo Artistico Jakov Xoxa di Fier. Nel 2007 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2008 interviene con l’installazione “Upstream” sulla facciata di un palazzo di Bologna. Nel 2011 partecipa alla collettiva “Drawings Wall” presso la galleria d’arte Paolo Maria Deanesi a Rovereto, alla collettiva di scultura “Eat me 2° edizione” presso la Galleria San Ludovico di Parma, alla doppia personale “Flirt” presso la sede dell’Associazione Culturale Made in Art a Parma. Nel 2012, con l’Associazione Culturale Made in Art, espone un’installazione pittorica all’evento Arte Accessibile Milano, partecipa con una performance alla seconda edizione di “Lat Love Approach Together” a Parma con l’Associazione Culturale Lunatici.
Riprendono le esposizioni degli Artisti in Vetrina all’Hub Cafè di p.le Bertozzi, promosse dall’Assessorato Politiche Giovanili – Archivio Giovani Artisti del Comune di Parma in collaborazione con Lune Nuove e Hub Cafè. Per l’occasione mercoledì 23 ottobre dalle ore 19.30 è prevista l’inaugurazione della mostra “Dildo Paint” del gruppo artistico Dildo Society. Il gruppo nasce nel 2004, a Parma, grazie alla geniale collaborazione tra Roger e Xavier Dildo, che con occhio critico, riescono ad intravedere la sottile trama di nullità che forma la società italiana. Da qui il criptico nome, già oggetto di numerose critiche, della società del dildo: una metafora della società in cui viviamo, nella quale si ha la parvenza della azione e del protagonismo; in cui ci si illude di avere la propria vita in mano e di potersela giocare a piacimento. Ma in mano ci hanno messo un dildo, siamo stati castrati alla nascita. Con l’intento di emulare l’espressività satirica di Banksy, il collettivo pratica atti di “disordinazione urbana” attraverso la tecnica dello stencil. Le tele parlano da sole: tra i soggetti più ricorrenti troviamo lavoratori stanchi e avvenenti figure femminili, con il volto celato da maschere antigas, quasi a presagire la minaccia di un imminente attacco batteriologico. Ma l’iconografia della maschera antigas è anche una rappresentazione autoreferenziale del mondo dei graffiti, dove spesso gli artisti sono costretti a indossare delle mascherine, per proteggersi dalle esalazioni delle bombolette spray. E le bombolette sono presenti anche nel logo: una madre che nutre il proprio figlio a vernice; quasi a voler scongiurare il pericolo di vederlo allevato con quello che passa l’andazzo generale. Il messaggio di Dildo Society è chiaro: siamo tutti figli di questa grande matrice, non c’è verso di scappare; possiamo avere gli strumenti per capire la grande truffa che ci sovrasta, ma abbiamo solo l’arte per provare a riscattarci. Da qui il motto: “one day I asked my mom what should I do”: non importa ciò che fai, ma “fallo” con stile. www.dildosociety.net La mostra a ingresso libero sarà visibile negli orari di apertura del locale.
“Istinti”, la mostra personale di pittura di Morena Negri sarà visitabile da sabato 12 ottobre a giovedì 24 ottobre 2013 presso la Galleria S.Andrea in via Cavestro n.6 a Parma-
orari galleria: da martedì a sabato 10-12 16-19 domenica 16-19 lunedì chiuso Ingresso libero. Inaugurazione sabato 12 ottobre 2013 ore 17.00
La Mostra Fotografica “Orizzonti di Toscana” sarà esposta nei locali della Libreria Mondadori all’Euro Torri di Parma per tutto il mese di Ottobre 2013. Le fotografie esposte fanno parte del mio ultimo lavoro dedicato alla Toscana. La mostra composta da una raccolta di 21 fotografie tra le migliori fatte da me in 5 anni di viaggi “su e giu’ per la Toscana”. Insieme alla mostra, è stato pubblicato un catalogo contenente le foto della mostra. Disponibile per il Pubblico. L’inaugurazione è fissata il VENERDI 4 OTTOBRE 2013 ORE 18.00…, come contorno (per dare più Valore, e un Tono più Completo alle atmosfere delle Fotografie) è stato scelto e trovato un Attore di teatro ANDREA GATTI reciterà Dante, Carducci, Poliziano e altri poeti Toscani ,…. una musicista FRANCESCA FERRARI Suonerà due strumenti antichi LIUTO e TIORBA e accompagnerà le letture con musiche antiche dell’Epoca. La stessa Unione Fotografie/Musica/Poesie e stata da me proposta nella mostra precedentemente esposta a Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE) con Grande sorpresa e molti apprezzamenti del pubblico presente all’inaugurazione.