30/04/2009
h.10.00
Manifestiamo la nostra solidarietà a Tiziano Motti, che dopo aver speso, supponiamo, diverse centinaia di migliaia di euro per tappezzare con i propri manifesti tutto il Nord Est – sono stati avvistati dal Lago di Garda, al Friuli, alla riviera romagnola – è stato buttato fuori dalle liste del Popolo della Libertà per lasciare il posto, pare, a qualche velina di turno. In particolare, il Corriere della Sera – Veneto parla dell’inserimento in lista PDL di Chiara Sgarbossa da San Martino di Lupari, miss Veneto 2003, già “meteorina” del Tg4. Curriculum che certo Motti non può vantare.
A Reggio, ricordiamo ancora l’ardore con cui Motti ha parlato poche settimane fa dal palco della manifestazione provinciale del PDL, davanti a decine e decine di reggiani (mica di più), immediatamente prima di Fabio Filippi.
Se le notizie di queste ore fossero poi confermate, Tiziano Motti mestamente ha preso armi e bagagli ed è andato a bussare alle porte degli altri partiti ed ha trovato soccorso nell´Unione di Centro. Probabilmente ha usato la sua famosa frase (“Sono come te, dammi fiducia”). E l’UDC, ospitale, l’ha preso. Del resto, la campagna elettorale era già fatta e appiccicata. Una campagna che non dice assolutamente nulla, e che quindi può andar bene per tutto. Come le cravatte a tinta unita.
Ora, non ci chiediamo come faccia Tiziano Motti a cambiare partito in un pomeriggio. Sarebbe una domanda inutile: Motti è troppo “moderno”, per queste domande. E’ già oltre. Vocaboli come “coerenza”, “valori condivisi”, “identità” sono cose vecchie.
Ci chiediamo, piuttosto, che cosa stia diventando invece un partito come l’UDC, che pure una certa storia ce l’ha.