
Caterina Galli, coordinatrice per la Provincia di Parma e per la regione Emilia-Romagna del Movimento FARE, comunica con questa nota che il 19 dicembre è stato costituito un nuovo soggetto politico in cui sono confluite molte anime liberali e democratiche che compongono il quadro politico italiano oltre, naturalmente, al Movimento che rappresenta.
Si va da Direzione Italia di Raffaele Fitto, a Scelta Civica di Enrico Zanetti, dai Liberali di Enrico Costa ai Popolari e Autonomisti di Saverio Romano fino alla recente adesione di Maurizio Lupi a seguito della scissione di Alternativa Popolare.
Così la Galli: “Fin dalla sua nascita, ormai due anni fa, abbiamo ritenuto FARE non un traguardo ma un punto di partenza nell’ottica di un percorso di ricomposizione di tante anime liberali e democratiche. In questo progetto di aggregazione vera abbiamo sempre creduto e abbiamo tenacemente lavorato, fedeli al motto che “da soli si va più veloce, ma uniti si va più lontano. Ed il nostro obiettivo è andare lontano, molto più lontano di quel 3% che le prime cronache giornalistiche ci attribuiscono come obiettivo; l’obiettivo vero è dare un’alternativa credibile, perché fondata su persone credibili e su programmi concreti, ai molti elettori che hanno rinunciato a sperare in una politica in grado di produrre risultati tangibili. Se sapremo essere coerenti in questo proposito, sono convinto che saremo protagonisti della tanto auspicata ma mai realizzata ricostruzione del Paese, del rapporto di fiducia tra cittadini ed eletti e tra cittadini ed amministrazione pubblica.”
“Abbiamo scelto di fare tutti un passo indietro – dichiarano Giuliano Amadasi e Stefano De Matteis, rispettivamente coordinatore provinciale e consigliere nazionale di Direzione Italia – rinunciando ognuno al proprio simbolo, per farne molti di più in avanti, insieme, in NOI con l’ITALIA; ciò significa che anche Direzione Italia porterà in dote al nuovo Movimento la sua eredità di esperienze, relazioni, capacità ed idee. Qualcuno sostiene che avrebbe preferito una federazione tra movimenti diversi piuttosto che legarci tutti in un unico nuovo soggetto; riteniamo, al contrario, che sia più giusto costruire una squadra piuttosto che sommare vari personalismi. Qualcuno potrà non gradire qualche protagonista del nuovo movimento; penso che se si hanno veramente a cuore gli interessi dei cittadini ci si deve innanzitutto preoccupare di cosa fare e di come realizzarlo. Un grande progetto di ricostruzione, anche morale, del paese permetterà di superare le difficoltà legate alle reciproche diffidenze. Noi non siamo con qualcuno, siamo con l’Italia!”