TeoDaily – I vangeli apocrifi sono testi sempre più studiati.
E non per metterli in contrapposizione con i vangeli canonici (Marco, Matteo, Luca, Giovanni), di certo non è questo l’obiettivo di questa rubrica, ma per meglio conoscere e comprendere quel multiforme e magmatico fermento religioso del cristianesimo dei primi decenni dopo la la morte di Gesù, antecedente, per l’appunto, alla definizione del canone.
Il vangelo apocrifo di Maria Maddalena, databile 250 dc, è un testo gnostico che una comunità cristiana scrisse per esaltare la figura di Maria Maddalena e il suo ruolo preminente all’interno del discepolato gesuano come attestato da altri scritti apocrifi (vangeli di Filippo, Tommaso, Pistis Sophia in primis).
E’ l’unico vangelo intestato a una donna. Non è poco. E’ tantissimo.
Purtroppo non si sono conservate le prime sei pagine del testo e altre successive.
La santa calunniata, la prima apostola: Maria Maddalena (di Andrea Marsiletti)
Il papiro inizia così:
“‘Cos’è la materia?
Durerà per sempre?’
Il Salvatore rispose:
‘Tutto ciò che è composto sarà decomposto,
tutto tornerà alle sue radici.
La materia ritornerà alle origini della materia.“
Da subito il Vangelo di Maria Maddalena dichiara che gli interessa solo quello che è essenziale ed eterno, perchè la materia scomparirà. Il superfluo, il formalismo, ciò che sta in superficie non gli importa.
Il Salvatore ci ammonisce: ti stai ingannando, stai confondendo l’essere con l’avere.
Ma cos’è la salvezza nel vangelo della Maddalena?
Nei vangeli gnostici non si parla mai di croce, tantomeno di resurrezione. Nessuno è morto in croce per salvarci.
La salvezza è la consapevolezza di ciò che siamo veramente, Gesù ci salva salvandoci dall’ignoranza e dal credere che siamo il nostro corpo e ciò che abbiamo. L’ignoranza è la morte, è illusione che siamo la materia con cui ci manifestiamo, mentre noi siamo la manifestazione dell’essere. Sapere ciò è la nostra salvezza.
Gesù è il salvatore in quanto risvegliatore (anche nei canonici ci sono richiami a ‘state svegli”, “state pronti”). Gesù ci salva illuminandoci.
Continua il Vangelo della Maddalena:
“Pietro gli disse: ‘Cos’è il peccato?’
‘Non c’è peccato,
siete voi che fate esistere il peccato
quando agite in conformità alle abitudini
della vostra natura adultera;
in questo sta il peccato. […]
L’attaccamento alla materia
genera una passione contro natura.”
Non esiste il peccato sulla terra, non esiste una colpa originaria di una massa dannata che si tramanda di generazione in generazione per la disobbedienza di Adamo e Eva nel giardino dell’Eden che tanta fortuna ebbe con Sant’Agostino.
La materia non è in sè negativa, è il rapporto che instauriamo con essa ad esserlo, a generare il peccato.
Il peccato (che in greco significa letteralmente “mancare il bersaglio”) è scambiare per vero ciò che non lo è.
† Dialogo tra Maria Maddalena e Andrea Marsiletti sul lungolago di Tiberiade
“State attenti che nessuno vi inganni dicendo:
Eccolo qui, eccolo là,
perchè è dentro di voi il Figlio dell’uomo, andate a lui:
quelli che lo cercano lo trovano.”
Per il Vangelo della Maddalena non esiste un Regno nei cieli o in qualsiasi altro posto, ma è dentro di noi (richiami simili quali “il Regno dei cieli è in mezzo a voi” ci sono anche nei canonici).
Quindi finchè la nostra pace dipenderà da una pace esterna, non saremo mai in pace. Finchè la nostra conoscenza dipenderà da una dottrina o religione esterni saremo sempre l’ignoranza.
Il Figlio dell’uomo, che è anche figlio di Dio, è dentro di noi.
La nostra natura è divina.
Siamo chiamati a fare esperienza del divino.
Questo vangelo ci porta nella mistica.
A questo punto Gesù abbandona i suoi apostoli, ed entra in scena lei, Maria Maddalena, colei che ha compiuto il percorso spirituale che l’ha portata a essere divina.
E’ lei che rivela gli insegnamenti più profondi del Signore di cui è l’unica depositaria.
To be continued…
Andrea Marsiletti