
05/08/2013
Intervista a Nicoletta Paci, vicesindaco di Parma e assessore ai servizi educativi e alla partecipazione.
In questi giorni sono stati tanti i pubblici riconoscimenti della qualità dei servizi educativi del Comune di Parma, in primis da parte dei genitori dei bambini (leggi), ma anche dei politici di maggioranza e di minoranza e del sindacato. Quali sono le caratteristiche più apprezzate del servizio?
Qualche mese fa un gruppo di ragazze spagnole specializzate nel settore educativo sono venute a visitare i nostri servizi. Rispetto a quello che avviene altrove, qui a Parma il servizio pone al centro i bisogni del bambino. Questo è l’indirizzo e la caratteristica delle nostre scuole.
Ed è per questa qualità che le famiglie della nostra città richiedono sempre i servizi comunali rispetto alle possibilità private o statali. C’è un vantaggio che viene percepito dalle famiglie.
In questo momento a che punto sono le liste d’attesa?
I numeri delle liste d’attesa sono calate.
Per quanto riguarda i nidi, da 466 bambini (+ 85 fuori comune) che c’erano al momento della chiusura delle iscrizioni, adesso sono 326 (+ 78 fuori comune).
Per quanto riguarda la scuola materna, alla fine delle iscrizioni c’erano 791 bambini (+ 66 fuori comune e 59 per l’anticipo scolastico), attualmente sono 732 (57 fuori comune e 61 per l’anticipo scolastico).
I numeri sono diminuiti perchè ci sono state delle rinunce e perchè i genitori hanno trovato altre soluzioni. Incide poi la crisi: ci sono famiglie che non hanno lavoro e che quindi tengono il bambino a casa. Abbiamo anche dei servizi sostitutivi, il piccolo gruppo di educativo, che consentono di far rientrare quelle famiglie che non hanno la necessità di una copertura per tutti i giorni della settimana.
In questi mesi il Comune ha cercato di promuovere la partecipazione dei cittadini, sia tramite incontri nei Quartieri che attraverso la Rete. A che punto è la ricettività dei parmigiani?
C’è sicuramente tanta voglia di partecipare. Trasformare, poi, tale voglia di partecipazione in azione è un passaggio non sempre compiuto dai cittadini.
Il 29 settembre organizzeremo la “Giornata della Democrazia” e offriremo alla città una nuova occasione di partecipazione. Questa iniziativa sta riscontrando un certo interesse: nonostante siamo in agosto e il progetto sia stato lanciato in un periodo di ferie, riscontriamo già una buona adesione che supera le 150 persone. Ci eravamo posti l’obiettivo di avere 250 autoconvocati e quindi siamo a buon punto. I modi e le possibilità di ciò che si potrà fare per la città sono da studiare insieme.
C’è da riabituare e riaffezionare i cittadini alla partecipazione; il grosso errore del passato è stato quello di aver dato poca risultanza e soddisfazione alle richieste dei cittadini. Un cittadino disaffezionato che non ha visto dare seguito alle sue richieste è difficile da recuperare.
Quali numeri vi attendete?
Questo processo di partecipazione è in divenire. l numeri aumentano nel momento in cui il cittadino viene realmente ascoltato e, di norma, all’inizio sono bassi.
Agli incontri nei quartieri la partecipazione è stata buona con più di 1.000 persone attive. Questo dato può sembrare basso se rapportato ad una popolazione di 180.000 persone ma così non è, visto che coloro che realmente partecipano sono sempre una percentuale ridotta. In America Latina, ad esempio a Porto Alegre, dove la partecipazione è promossa da tempo in modo sistematico, le percentuali sono pari al 15-20% della popolazione. E’ questo il valore massimo che si può ottenere.
Dopo un anno di attività, di studio e di aspettative, secondo te i parmigiani che idea si sono fatti dell’Amministrazione Pizzarotti?
Dai nostri contatti diretti con le persone, rivelo che i cittadini ci seguono molto di più di quanto potrebbe sembrare. Comprendono la situazione in cui si è ritrovato il Comune e ci sono molte manifestazioni di sostegno.
Nonostante le polemiche che trovano ampio eco sui giornali, mi pare che i parmigiani siano realisti e con i piedi per terra. Sanno che stiamo lavorando e ci riconoscono di essere dei cittadini liberi da condizionamenti che cercano di perseguire gli interessi della città. E’ chiaro che gli altri schieramenti politici mettono in risalto altro, ma questo fa parte del gioco.
Al di là di quanto fatto finora, che magari non risulta particolarmente visibile a tutti, stiamo lavorando su tanti progetti contenuti nelle linee programmatiche che cerchiamo di realizzare, tenuto conto della realtà. Ci sono progetti che si possono realizzare subito, altri che richiedono un iter più lungo… ma alla fine ci arriveremo.
Andrea Marsiletti