
Ho una amica strana, davvero tanto strana, strana più di me.
Non so cosa significhi dormire per strada, una notte all’aperto con le temperature di Dicembre, rannicchiati su dei cartoni, con coperte di fortuna, su una grata esterna di una vetrina di un negozio dove escono fumi caldi, al riparo di una entrata di un teatro, di un ufficio postale, all’ingresso della nostra Stazione di Parma.
Ho una amica strana, strana più di me che lavora tanto e la verità è che di questo mondo io so davvero poco.
Ascolto, leggo e cerco di capire le storie, provo a non giudicare a non avere pregiudizi e dopo il racconto dell’ennesima telefonata di richiesta di aiuto ricevuta dalla mia amica, provo ad immaginare ciò che possa passare per la testa di una persona senza una dimora.
Credo che i poveri senza dimora che vivono per strada siano persone sole, sole con i loro pensieri, sole con i loro rimpianti nel non essere stati bravi mariti, brave mogli, bravi padri o madri, persone sole con la loro costante malinconia per i ricordi di un passato che non passerà mai, la convinzione di non poter rivivere semplici gioie quotidiane con i propri affetti, persone sole al freddo.
Tanto alcol per superare la notte, per riuscire a dormire al freddo, per poter dormire, i poveri che vivono per strada svuotano la testa di tutti i pensieri, svuotano la bottiglia per svuotare la testa dai pensieri, per non pensare più a nulla, per provare a sopravvivere, provare a sopravvivere perché non c’è alcuna garanzia che la mattina successiva potranno svegliarsi.
L’alternativa all’accoglienza di chi finisce per strada nei tempi e nei modi possibili, con i loro tempi e i loro modi, sono i daspo, la galera e i trattamenti sanitari obbligatori.
Sono tanti coloro che hanno bisogno di essere accolti, non solo con coperte, dormitori o pasti caldi, ci sono persone che sono in difficoltà e in difficoltà lo saranno per il resto della loro vita, abbiamo accettato l’idea dell’offerta congrua, che gli scarti umani siano inevitabili nelle nostre città e che loro stessi vogliono essere scarti umani, scelgono di esserlo, abbiamo proclamato la guerra ai poveri senza suscitare scandalo.
La mia amica strana, davvero tanto strana, strana più di me mi dice che il suo desiderio è quello di non vedere più nessuno vivere per strada, senza una dimora, senza un tetto e una speranza, senza più un sogno.
Guardo la mia amica strana, davvero tanto strana, strana più di me, la guardo e mi dico ci sono, ci sono e sono al suo fianco.
Buon Natale care sorelle e fratelli, buon Natale compagni.
#LaCorteDeiMiracoliDiParma
#ChiSeminaAmoreRaccoglieMiracoli
MarcoMaria Freddi – Cittadino di Parma