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(non più in homepage)
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09/09/2010
h.18.00
Questa mattina un giovane facchino in servizio all’Eridania ha avuto un gravissimo infortunio sul lavoro, perdendo una gamba e rischiando l’amputazione dell’altra. Innanzitutto voglio testimoniare la mia solidarietà alla vittima.
È angosciante pensare che questi lavoratori sono chiamati a rischiare la vita per pochi euro all’ora, sono condizioni di sfruttamento che siamo abituati a pensare in altre parti dell’Italia e del mondo e che invece si trovano anche nella nostra “civile” food valley.
Avremmo chiesto proprio nel consiglio provinciale fissato per la settimana prossima una forte iniziativa degli enti locali per tutelare le condizioni di lavoro e di sicurezza nelle industrie del nostro territorio. È difficile infatti immaginare che la cooperativa che ha preso il lavoro con un ribasso del 40% rispetto all’anno scorso possa aver preparato i dipendenti con un’adeguata formazione, e si è visto che in alcuni impianti ogni errore si paga con menomazioni permanenti.
Di questo erano preoccupati, di una corsa folle verso lo sfruttamento dei lavoratori e non sulla qualità (che trova riscontro ad esempio nelle posizioni di Marchionne) anche i tanti facchini provenienti da San Secondo della cooperativa che storicamente operava in questo impianto e che si sono visti togliere l’appalto con un ricatto intollerabile dell’azienda basato solo sulla riduzione dei costi a scapito, a scapito della sicurezza e della formazione, e del diritto dei lavoratori di un dignitoso compenso per il proprio lavoro.
E’ necessario ora un forte impegno degli enti locali che sono stati finora vicini all’Eridania per ottenere dal governo i contributi promessi per la produzione, ma che oggi devono pretendere dalla proprietà il rispetto della dignità e della sicurezza di tutti i lavoratori.
Roberto Bernardini
Capogruppo PdCI
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09/09/2010
h.16.00
Questa mattina siamo stati immediatamente informati dai lavoratori di un grave infortunio occorso ad un dipendente della cooperativa di facchinaggio che per la prima volta quest’anno lavora durante la campagna.
Qualche tempo fa avevamo già sollevato alla direzione aziendale perplessità sulla garanzia della sicurezza del lavoro durante questa campagna saccarifera.
Negli ultimi due anni infatti i lavoratori stagionali sono stati ridotti considerevolmente nel numero, anche a scapito della sicurezza. L’appalto del facchinaggio è stato quest’anno cambiato per la prima volta dopo decenni.
Agli storici operatori si sono preferiti nuovi addetti che garantivano un ribasso dei costi pari a circa il 40%. Massimo ribasso che forse non garantiva le stesse condizioni di lavoro e di sicurezza. Abbiamo chiesto conto di turni di lavoro massacranti e infortuni non denunciati, chiedendo all’azienda di intervenire.
Pur non volendo trarre oggi azzardate conclusioni chiediamo a tutti gli organismi di controllo di verificare se si tratta di una fatalità non prevedibile o se piuttosto non ci troviamo di fronte al normale esito di una scellerata politica industriale che non tiene conto nemmeno del basilare diritto del lavoratore alla sopravvivenza e all’integrità fisica!
Da parte nostra garantiamo che seguiremo con estrema attenzione l’esito della vicenda perché chi avesse commesso errori e leggerezze le paghi fino in fondo.
FAI-CISL
FLAI-CGIL
UILA-UIL