Occupato l’ingresso dell’inceneritore

SMA MODENA
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16/11/2013

Occupato l’inceneritore di Parma! 

I componenti dell’Assemblea permanente contro l’inceneritore e rappresentanti dei Centri sociali dell’Emilia Romagna vestiti con tute bianche hanno bloccato l’ingresso all’impianto dal quale entrano i mezzi trasportanti i rifiuti. Sono stati pronunciati slogan polemici contro centrodestra, centrosinistra, M5S e Iren. 

Circa un centinaio i manifestanti.

Queste le motivazioni della manifestazione diffuse dall’Assemblea permanente contro gli inceneritori: “La questione rifiuti occupa prepotentemente gli spazi mediatici main stream del nostro Paese, assumendo sempre più i bordi rossi dell’emergenza.
Una tematica che rende evidente l’immobilismo degli enti locali, strozzati dal ricatto del debito, e da un groviglio di interessi politico-economici, che pesano gravemente sulle scelte che coinvolgono le popolazioni residenti, il loro diritto alla salute, la salvaguardia del territorio, la produzione di beni alimentari.
Un enorme giro di affari che vede coinvolte amministrazioni locali, enti privati, apparati dello Stato ed ecomafie, che collega il Sud e il Nord del Paese stringendolo in un cappio di veleni e morte.
”La camorra è stata la mano armata delle industrie del Nord nel disastro ambientale in Campania”. Fanno scalpore le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, che svelano l’enorme business che vede coinvolte imprese del nord e clan camorristi, nel comune intento di trarre profitti dal traffico di rifiuti, innescando un ciclo criminoso responsabile dell’avvelenamento di interi territori. E i fatti lo confermano. Le ricerche del Cnr e del Pascale, fatte proprie dal ministero della Salute, descrivono un’impennata della mortalità per tumori nelle province più coinvolte nel traffico di rifiuti nocivi.
Dati che fanno rabbrividire, ma che non risultano inattesi. E che non possono essere letti esclusivamente nell’ottica dell’ennesimo scandalo a corte che esplicita, ancora una volta, la connivenza tra mafia e Stato. Una cosa va detta: la morte e il sacrificio dei territori spesso è un destino assegnato per via legale. Un prodotto di poteri diffusi che non è solo il frutto dei roghi e dello smaltimento illecito dei rifiuti, ma che si innesta in un mosaico fatto di grandi accordi finanziari, quotazioni in borsa, grandi opere inutili, cementificazione selvaggia, ecomostri.
Il 16 Novembre, dalla Val Susa a Napoli si terrà una giornata di mobilitazioni per bloccare la privatizzazione dei beni comuni e la riduzione dei diritti. Un appuntamento dal respiro nazionale nel quale tutte le realtà, piccole e grandi, comitati ed associazioni, scenderanno in piazza per ribadire all’unisono il nostro diritto alla vita, alla salute e alla terra.
Anche Parma il 16 Novembre sarà in piazza per ribadire il NO all’avvelenamento del territorio e alla sottrazione del diritto alla salute. Perchè in una macro-regione come quella padana, seconda in Europa per tasso di inquinamento dopo la Rhur, ed in particolare, in Emilia Romagna, che vanta il triste primato di essere la regione di Italia con più inceneritori (9 inceneritori per 9 province), senza contare discariche e impianti industriali, la cieca fame di profitto di privati e poteri politici, ha sancito l’apertura dell’ennesimo mostro. Il 20 Novembre l’inceneritore di Ugozzolo funzionerà a pieno regime”.

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16/11/2013, h.14.00

Come Rete diritti in Casa di Parma diamo tutto il nostro appoggio e la nostra solidarietà agli occupanti dello stabile di Borgo S. Giuseppe due.

E’ intollerabile che stabili simili siano lasciati al degrado per puri fini speculativi mentre ci sono persone, anche famiglie, che dormono in strada.
Ricordiamo che a parma sono in esecuzione 100 sfratti al mese nel pressochè totale immobilismo delle istituzioni, in questa situazione occupare è giusto ed inevitabile.
L’azione di oggi da parte dei compagni del Sovescio è un atto di riapropriazione urbana da parte di cittadini che han ben chiaro che la dignità delle persone e il diritto a una socialità slegata dalla sola logica del profitto son valori molto più importanti che non la tutela del privilegio di pochi a speculare sulla miseria altrui, quel posto chiuso da anni ritornerà ad essere parte della città, ad essere vivo, abitato e questo è un grande atto di civiltà.
Come Rete non possiamo che appoggiare totalmente anche l’azione contro l’inceneritore di Ugozzolo, anche in questo caso, come sempre,il profitto di pochi è considerato più importante della salute dei cittadini, ci dispiace per lor signori ma continueremo a resistere e a combattere queste logiche dittatoriali.

Rete diritti in Casa di Parma

rete diritti in casa-parma.

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