
Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
23/06/2010
h.10.00
La protesta sul progetto di rilancio dell’Oltretorrente, a parte qualche residente e commerciante sinceramente preoccupato sul futuro del suo quartiere, è perlopiù fomentata da esponenti di partito, personaggi del sottobosco politico e gruppi antagonisti che vivono e lavorano in tutt’altra parte della città. I soliti del “no a tutto”.
Al massimo qualche decina di persone che hanno innescato una polemica tutta politica e strumentale in cui il Quartiere è solo un pretesto.
Pretesto a cui l’opposizione consiliare si è subito accodata, Ablondi in testa, per poi candidamente ammettere di non avere idee né proposte, ma nel dubbio… egli si oppone.
Per non parlare di chi, dopo aver governato 9 anni, oggi dice che bisogna portare nuove funzioni attrattive. Pensarci prima?
La verità è che il rilancio dell’Oltretorrente è iniziato nel 2007 con lo spostamento del Sert e la ricollocazione in un luogo più idoneo della Moschea, è quindi proseguito con il rifacimento di Piazzale Inzani, l’apertura del Laboratorio Familiare, la riqualificazione di strade e piazzette a cui si aggiungeranno il centro Commerciale Naturale che metterà in rete i negozi di vicinato di via Imbriani, il Caffè della Creatività di Piazzale Bertozzi, le stanze all’aperto che nasceranno nel quartiere creando suggestivi luoghi di incontro, in cui troveranno posto anche spazi gioco per bambini, la riqualificazione di via Bixio, i sostegni economici per il recupero del patrimonio edilizio e il potenziamento dell’offerta commerciale.
Si tratta di un progetto che segue un lungo lavoro di incontro, confronto e dialogo con le realtà del quartiere che si è svolto dal 2007 e che è rispettoso della storia e della specificità dell’Oltretorrente.
Opporsi in maniera così strumentale a un progetto che vuole rendere ancora più vivibile e a misura d’uomo un quartiere che da decenni era abbandonato a se stesso, è un gioco che non fa bene a chi vive in Oltretorrente.
Con i cittadini in buona fede il dialogo è sempre aperto, per gli agitatori di professione, la porta rimane chiusa.
Lorenzo Lasagna
Portavoce di Parma Civica