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27/02/2010
h.12.00
Continua, in maniera incisiva, il contrasto della Guardia di Finanza di Parma alla diffusione dei prodotti contraffatti o comunque riportanti immagini e loghi, in assenza delle necessarie autorizzazioni da parte del titolare del marchio.
Con un’articolata attività di indagine le fiamme gialle di via Torelli hanno individuato un’attività commerciale cittadina ove venivano venduti sia prodotti contraffatti che capi d’abbigliamento realizzati usurpando e/o alterando titoli di proprietà industriale, e perquisito le stamperie di cui si avvalevano i gestori del negozio parmigiano per apporvi i marchi falsi, ricostruendo pertanto la filiera dei capi taroccati in vendita, dalla produzione alla commercializzazione.
I finanzieri del Comando Provinciale sono riusciti ad individuare un negozio dell’oltretorrente che, tra i vari capi d’abbigliamento, esponeva al pubblico, pronti per la vendita, anche prodotti contraffatti di note marche (Carlsberg, Chupa Chups, I Love NY, Bic, BURGER KING) o comunque riportanti immagini e loghi illeciti (rappresentazioni della Vespa, di Snoopy, Superman etc.), in quanto rivenditore non autorizzato.
Sono stati pertanto sequestrati complessivamente 2.726 capi d’abbigliamento tra felpe, maglioni, pantaloni di vario genere, il cui valore commerciale ammonterebbe a circa euro 100.000 e denunciati per il reato di cui all’articolo 474 del C.P., i due gestori del negozio, un parmigiano di 37 anni ed un cremonese di 55 anni.
Inoltre si è intervenuti anche presso le stamperie di cui si avvaleva il negozio per apporvi sui capi di abbigliamento le immagini ed i marchi; sono state pertanto perquisite due stamperie, una nel Lodigiano e una a Crema ove sono stati sequestrati complessivamente 17 telai serigrafici e 10 pellicole utilizzate per riprodurre fedelmente i marchi e le immagini originali, che venivano apposti sulle magliette e sulle felpe trasformando questi capi “anonimi”, in merce identica a quella originale, commercializzati però a prezzi ampiamente inferiori rispetto a quelli posti in vendita dai rivenditori autorizzati, dando origine ad una concorrenza sleale nello specifico mercato dell’abbigliamento. Anche per il responsabile delle stamperie in cui venivano trattati i prodotti posti in commercio a Parma, un lodigiano di 41 anni, è scattata la denuncia a piede libero per il reato di cui all’articolo 473 del codice penale.
Il servizio prosegue al fine di individuare altri punti vendita che hanno commercializzato prodotti di abbigliamento avvalendosi delle suddette stamperie.