Ospedale Vecchio e Biblioteche, “riapriamo il dibattito in città”

Daffada24
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29/06/2013
h.13.10

Negli ultimi anni, l’Ospedale Vecchio è stato spesso al centro del dibattito pubblico cittadino. Si sono succeduti vari progetti di riqualificazione di questa storica struttura di Parma, fino al discusso progetto avanzato dalle Giunte Ubaldi/Vignali, con il Project Financing che prevedeva , fra le altre cose, una struttura alberghiera all’interno dell’immobile.
Oggi nessuno parla più del futuro di questo importantissimo edificio storico-bene culturale di Parma. Le recenti notizie di stampa sui rinvii a giudizio di alcuni protagonisti di quel progetto per presunte irregolarità nell’affidamento del project financing per la ristrutturazione dell’Ospedale Vecchio lo hanno riportato al centro del cronache cittadine
Il Pd ritiene sia giunta l’ora di rimettere al centro del dibattito cittadino il futuro di questa grande risorsa. Questo potrà essere possibile se l’Amministrazione Comunale deciderà di mettere in essere le azioni amministrative utili a superare il Project Financing che ne vincola il futuro.
Da più parti, in questi anni, si è sottolineato quanto sia inappropriato l’utilizzo della finanza di progetto per il recupero di beni pubblici culturali come l’Ospedale.
Oggi, come per altro già espresso più volte in passato, ci schieriamo per un restauro funzionale che garantisca all’Ospedale Vecchio il recupero della sua funzione culturale e la sua centralità all’interno di un Quartiere “simbolo” di Parma come l’Oltretorrente.
Chiediamo alla Giunta Pizzarotti di rendere chiaro il suo orientamento e di dar vita ad un percorso partecipato che possa ridare all’Ospedale Vecchio la funzione che merita.
Inoltre, pensiamo che questa discussione non possa essere staccata da una seria riflessione sul futuro dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma. Per noi, Ospedale Vecchio e Biblioteche del Comune di Parma sono unite da un evidente vincolo storico e culturale.
Nel prossimo Novembre si celebreranno i 10 anni dalla scelta di creare un’Istituzione per la gestione dei servizi bibliotecari del Comune di Parma. Riteniamo che sia giunta l’ora di una riflessione seria ed approfondita su questa forma di gestione. E’ oggi il modo migliore per gestire e migliorare questo importante servizio? Vi sono oggi, dopo 10 anni, forme organizzative più adeguate per garantire funzionalità e prospettiva futura ai servizi bibliotecari del Comune? Soprattutto dal punto di vista della “mission” principale di questo tipo di servizio, vale a dire la promozione della lettura cittadina (misurabile anche attraverso il numero dei prestiti annui) , è possibile fare diversamente o di più?
Pensiamo che l’Amministrazione Comunale si debba far carico di rispondere a queste domande , aprendo un serio e franco dibattito con la città, a cui il Pd sicuramente non si sottrarrà e parteciperà con le sue idee e le sue proposte.
Questa discussione darà l’occasione anche per dibattere su alcune situazioni che ormai hanno il carattere dell’emergenza, come la mancanza di spazi adeguati per le strutture bibliotecarie dell’Ospedale Vecchio, o la cronica mancanza e inadeguatezza di strumenti informatici e telematici a disposizione degli utenti o ancora come, ad esempio, l’ emergenza Alice, e cioè la nuova sistemazione della Biblioteca di Alice, dopo la chiusura della Scuola Racagni . Sulla nuova sede di questa biblioteca da mesi si succedono voci ed indiscrezioni (oltre a scelte temporanee estremamente negative come quella delle ex Serre Comunali) ma riteniamo ormai sia arrivato il momento delle decisioni. Come già espresso dai Consiglieri comunali del Pd nei giorni scorsi in Consiglio Comunale, riteniamo la collocazione nelle ex Aule al Parco l’ipotesi migliore per garantire alla Biblioteca fruibilità, una ristrutturazione poco onerosa e la collocazione all’interno della zona Ovest della città.
A questi aspetti prioritari, vorremmo aggiungerne altri che riteniamo utili ad una riflessione a 360 gradi sull’intero sistema bibliotecario cittadino.
Anche alla luce delle recenti elezioni rettorali, pensiamo non sia più rinviabile una riflessione sul tema dei rapporti tra le varie biblioteche che operano su Parma, quindi a partire da quelle universitarie e statali. Inoltre, come sta succedendo in altre città, riteniamo utile discutere di forme di sostegno volontario alla vita delle istituzioni culturali pubbliche come appunto le biblioteche. La nascita di un gruppo di “Amici delle Biblioteche” potrebbe, ad esempio, sostenere il servizio nell’affrontare un altro aspetto sensibile, come quello dell’estensione degli orari di apertura.
In conclusione, siamo a disposizione, da subito, a un confronto con la città e l’Amministrazione Comunale: riteniamo sia arrivato davvero il momento che si discuta e si trovi una soluzione ai problemi ormai più che decennali di cui abbiamo parlato.

cavandoli
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No al sequestro dell’Ospedale Vecchio

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07/12/2012

Niente sequestro per l’Ospedale Vecchio
Il Tribunale del Riesame presideduto da Padquale Pantalone ha negato il sequestro dell’Ospedale Vecchio richiesto dalla Procura della Repubblica di Parma.
L’indagine della Procura verteva sull’ipotesi di abuso d’ufficio.
La Procura aveva chiesto il sequestro preventivo dell’Ospedale Vecchio ipotizzando i reati di abuso d’ufficio in concorso e la violazione dell’articolo 170 codice Urbani (sui beni culturali) per i membri della Giunta che firmarono la delibera 27 maggio 2010 numero 758 con cui è stata stipulata la convenzione con l’impresa Pizzarotti per l’Ospedale Vecchio allo scopo, secondo l’ipotesi accusatoria, di favorire l’azienda parmigiana. Assenti, quindi non indagati, Bernini e Vignali, così come Ghiretti. Indagati, invece, il vicesindaco Paolo Buzzi e gli assessori Aiello, Mora, Broglia, Pellacini, Fecci, Zoni, Manfredi, Sassi, Lasagna e Sommi, oltre a Gianpaolo Monteverdi, responsabile del procedimento che ha sottoscritto la convenzione, Aldo Buttini e Paolo Pizzarotti.
Il presunto abuso riguarda la violazione della normativa del project financing. Tale strumento prevede che nel caso alla gara partecipi un solo concorrente, cioe’ il promotore (in questo caso la Pizzarotti), l’importo di aggiudicazione dei lavori (indicato nel piano economico finanziario presentato dalla azienda, in 14milioni e 800mila) sia vincolante. Venendo al presunto abuso, esso consisterebbe nel fatto che nella delibera finita nel mirino degli inquirenti e nella convenzione stipulata in seguito tra Comune e Pizzarotti, e’ stata prevista una revisione delle condizioni economiche qualora si fossero verificate variazioni delle condizioni di mercato tali da non rendere sostenibile il risultato atteso dal piano economico finanziario.

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“L’Ospedale Vecchio resti pubblico”

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03/12/2012
h.20.00

Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa tenuta dall’Ambulatorio dell’Ospedale Vecchio.

I risultati della raccolta di firme nel quadro del censimento annuale FAI “I luoghi del cuore” (Andrea Mora)
Il risultato raggiunto: quasi SEIMILA firme raccolte in appena due mesi, una media di quasi cento firme al giorno, dai cittadini di Parma, dai nuovi cittadini di Parma, da residenti e non residenti, fin da Napoli, Milano, Roma, Parigi, Madrid e dagli Stati Uniti: un grande numero di persone che hanno segnalato l’Ospedale Vecchio come monumento da difendere. Abbiamo raccolto firme ai mercati, nei circoli, alle fiere, nei locali, in discoteca, in biblioteca, nelle manifestazioni, coi banchetti e in bicicletta, nelle scuole superiori, tra gli utenti delle biblioteche. Non soltanto in Oltretorrente, ma in tutti i quartieri della città.
Oltre al risultato numerico, c’è quello cruciale di partecipazione corale
L’adesione e l’aiuto, in varie forme, da comitati, associazioni, partiti, attraverso iniziative degli attivisti, con raccolte firme durante le loro iniziative, nei circoli di Partito, con comunicati a sostegno: CIAC, Liberacittadinanza, Centro Multimediale Nelson Mandela, Parmachesiparla, Comitato Il Muro, NienteVoragini, Leggeretraleruspe, Monumenta, ParmaBeneComune, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, SEL, PD, Movimento5Stelle, CGIL.
Segnaliamo la firma del Sindaco di Parma, di diversi assessori, di numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione.firme di autorità locali: soprintendenti, consiglieri, assessori, sindaco, ex consiglieri

Un’iniziativa popolare: progettazione partecipata (intervento) di Fabrizio Frabetti
Sul fatto che l’Ospedale vecchio sia il monumento più rappresentativo dell’Oltretorrente molto si scrive, si legge, si parla. Pare proprio che i parmigiani abbiano pochi dubbi.
E’ di questi giorni lo strepitoso successo della raccolta di firme. Molti dei cittadini contattati, oltre ad avere firmato:
– si sono attivati in iniziative private di aiuto alla causa;
– hanno offerto disponibilità di tempo per la difesa dell’Ospedale vecchio dalla privatizzazione;
– hanno chiesto di partecipare alle azioni future.
Chi si sorprende del fatto che il monumento scateni tanto attivismo forse sa poco di Parma,
altrimenti non ha focalizzato il problema Ospedale vecchio con la giusta attenzione e senso di responsabilità.
E’ urgente che si imprima una forte accelerazione al processo di progettazione partecipata che stiamo proponendo alla cittadinanza e al comune dalla fine di ottobre, rispetto alla quale non abbiamo avuto alcuna risposta dal Sindaco, da noi interpellato formalmente e ulteriormente sollecitato.
Il progetto che avanziamo vuole includere tutti i cittadini fin dalla primissima fase, nella quale si fissano le regole del progetto stesso.
Tale modalità è detta “euristica”, ed è il sistema più democratico, perché prende forma man mano che si svolge, attraverso la partecipazione degli aventi diritto.
Gli aventi diritto sono i proprietari dell’immobile, ossia tutti i cittadini, che devono essere messi in condizione di deciderne direttamente le destinazioni d’uso, perché non si ripeta più la situazione di ostracismo degli anni passati.
Questo proposito prende le distanze da qualsiasi forma di partecipazione manipolata, in cui ai cittadini la politica chiede l’alibi per giustificare le proprie scelte, mentre lascia i progetti in mano alle solite elite.
Questo proposito va in netta opposizione alle scelte operate d’autorità dalle ultime giunte comunali, e realizza un’effettiva discontinuità con quel tipo di politica decisionista che è stato imposto ai parmigiani sulla base di mandati elettorali di tipo rappresentativo, concetto fortemente ripudiato dalle parole della presente giunta e dall’intero movimento 5 stelle, nelle file del quale essa è stata eletta.
Gli unici limiti che devono essere dati alla libertà di scelta dei cittadini, sono quelli del rispetto della legge.
L’Ospedale vecchio è monumento nazionale vincolato ai massimi livelli, e ciò comporta che:
– il monumento può e deve essere oggetto di restauro conservativo, e non ristrutturazione, né
adattamenti che ne alterino la struttura.
– esso può e deve ospitare funzioni pubbliche, per di più “adatte al rango” monumentale.
Per obbligo di realismo e di concretezza, risulta anche evidente la necessità di rispettare criteri di buona amministrazione e risparmio finanziario nei restauri, manutenzione, funzionamento.
In assoluta autonomia di mezzi prendiamo, quindi, l’iniziativa di avviare incontri pubblici settimanali, che si terranno tutti i giovedì alle ore 20.30 in V.lo Santa Maria, ai quali convochiamo tutta la cittadinanza.
I primi incontri serviranno a condividere cultura sul monumento rinascimentale, sul suo rapporto
con il quartiere moderno, e sui casi di progettazione partecipata euristica messi in atto fino ad ora in Italia e nel mondo.
Si cercherà di dare informazioni a chi ne chiederà, e di acquisirne da chi potrà portarne di nuove.
Invitiamo con calore a partecipare gli altri concittadini che già hanno conoscenza di progettazione partecipata. Questo perché il progetto non ha un proprietario e vuole essere un servizio inclusivo e rispettoso della comunità intera.
Ci incoraggia il grande senso di comunità e l’interesse che ci hanno avvolto durante gli ultimi due mesi – le quasi 6000 persone contattate una ad una – ed abbiamo capito quale valore abbia il fatto stesso che venga dal basso, la promozione di un’iniziativa di così grande contenuto ed esempio democratico.
Invitiamo un’altra volta il Comune di Parma – nella persona del Sindaco in quanto responsabile politico dell’Ente, e del Vicesindaco in quanto delegato alla Partecipazione – ad accompagnarci ed incentivarci con un aiuto.
Non sono richiesti esborsi alla collettività, ma la sola disponibilità degli amministratori a partecipare al progetto promosso dai loro amministrati e a concederci l’uso dei beni e dei servizi pubblici che ci saranno necessari. In altre parole, chiediamo un patrocinio concreto e formalizzato.
Chiediamo quindi:
– uso di una sede per le riunioni, di dimensioni adeguate, situata all’interno dell’Ospedale Vecchio
– la disponibilità dell’Ufficio Stampa del Comune, perché tutte le fasi del progetto siano comunicate e trasparenti
– la presenza di rappresentanti istituzionali alle riunioni, sullo stesso piano e con gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini.
Facciamo presente al sig. Sindaco che stiamo proponendo un grande esercizio di democrazia che Parma sta davvero aspettando.
Se il comune crede al valore statistico dei propri incontri partecipativi nei quartieri, inoltre, facciamo anche presente che alla recentissima tappa in Oltretorrente tutti i cittadini presenti hanno espresso unanime preoccupazione per l’Ospedale Vecchio. Hanno espresso inoltre numerose ipotesi di rifunzionalizzazione, tutte di tipo pubblico, al servizio del quartiere.
Differenze d’opinione, quindi, solo sulla pratica e mai sul principio, a dimostrazione che il tema è estremamente sentito, e che non sarà possibile risolvere il problema pacificamente con altro mezzo che non sia una sincera consultazione popolare.
Facciamo presente un altro aspetto, anche in risposta ad una delle obiezioni che registriamo con maggiore frequenza: avviare la progettazione partecipata, arrivando all’espressione di una volontà popolare, non c’entra niente con l’esito dell’iter giudiziario e con la effettiva disponibilità dell’immobile da parte del Comune.
Essa è invece un processo indipendente, che favorirà i cittadini nel prendere coscienza dei propri diritti/doveri di cittadinanza, ed aiuterà in ogni caso tutti i soggetti interessati (amministrazione, imprenditoria, cittadinanza) ad individuare una direzione di uscita da una spinosa fase di stallo, oltre a dare misura del grado di responsabilità dei soggetti coinvolti, quando trattano della proprietà collettiva.
Sarà soprattutto uno strumento di trasparenza e libera informazione, virtù perdute delle quali Parma deve dotarsi in fretta e fare esercizio.

cavandoli
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