29/06/2013
h.13.10
Negli ultimi anni, l’Ospedale Vecchio è stato spesso al centro del dibattito pubblico cittadino. Si sono succeduti vari progetti di riqualificazione di questa storica struttura di Parma, fino al discusso progetto avanzato dalle Giunte Ubaldi/Vignali, con il Project Financing che prevedeva , fra le altre cose, una struttura alberghiera all’interno dell’immobile.
Oggi nessuno parla più del futuro di questo importantissimo edificio storico-bene culturale di Parma. Le recenti notizie di stampa sui rinvii a giudizio di alcuni protagonisti di quel progetto per presunte irregolarità nell’affidamento del project financing per la ristrutturazione dell’Ospedale Vecchio lo hanno riportato al centro del cronache cittadine
Il Pd ritiene sia giunta l’ora di rimettere al centro del dibattito cittadino il futuro di questa grande risorsa. Questo potrà essere possibile se l’Amministrazione Comunale deciderà di mettere in essere le azioni amministrative utili a superare il Project Financing che ne vincola il futuro.
Da più parti, in questi anni, si è sottolineato quanto sia inappropriato l’utilizzo della finanza di progetto per il recupero di beni pubblici culturali come l’Ospedale.
Oggi, come per altro già espresso più volte in passato, ci schieriamo per un restauro funzionale che garantisca all’Ospedale Vecchio il recupero della sua funzione culturale e la sua centralità all’interno di un Quartiere “simbolo” di Parma come l’Oltretorrente.
Chiediamo alla Giunta Pizzarotti di rendere chiaro il suo orientamento e di dar vita ad un percorso partecipato che possa ridare all’Ospedale Vecchio la funzione che merita.
Inoltre, pensiamo che questa discussione non possa essere staccata da una seria riflessione sul futuro dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma. Per noi, Ospedale Vecchio e Biblioteche del Comune di Parma sono unite da un evidente vincolo storico e culturale.
Nel prossimo Novembre si celebreranno i 10 anni dalla scelta di creare un’Istituzione per la gestione dei servizi bibliotecari del Comune di Parma. Riteniamo che sia giunta l’ora di una riflessione seria ed approfondita su questa forma di gestione. E’ oggi il modo migliore per gestire e migliorare questo importante servizio? Vi sono oggi, dopo 10 anni, forme organizzative più adeguate per garantire funzionalità e prospettiva futura ai servizi bibliotecari del Comune? Soprattutto dal punto di vista della “mission” principale di questo tipo di servizio, vale a dire la promozione della lettura cittadina (misurabile anche attraverso il numero dei prestiti annui) , è possibile fare diversamente o di più?
Pensiamo che l’Amministrazione Comunale si debba far carico di rispondere a queste domande , aprendo un serio e franco dibattito con la città, a cui il Pd sicuramente non si sottrarrà e parteciperà con le sue idee e le sue proposte.
Questa discussione darà l’occasione anche per dibattere su alcune situazioni che ormai hanno il carattere dell’emergenza, come la mancanza di spazi adeguati per le strutture bibliotecarie dell’Ospedale Vecchio, o la cronica mancanza e inadeguatezza di strumenti informatici e telematici a disposizione degli utenti o ancora come, ad esempio, l’ emergenza Alice, e cioè la nuova sistemazione della Biblioteca di Alice, dopo la chiusura della Scuola Racagni . Sulla nuova sede di questa biblioteca da mesi si succedono voci ed indiscrezioni (oltre a scelte temporanee estremamente negative come quella delle ex Serre Comunali) ma riteniamo ormai sia arrivato il momento delle decisioni. Come già espresso dai Consiglieri comunali del Pd nei giorni scorsi in Consiglio Comunale, riteniamo la collocazione nelle ex Aule al Parco l’ipotesi migliore per garantire alla Biblioteca fruibilità, una ristrutturazione poco onerosa e la collocazione all’interno della zona Ovest della città.
A questi aspetti prioritari, vorremmo aggiungerne altri che riteniamo utili ad una riflessione a 360 gradi sull’intero sistema bibliotecario cittadino.
Anche alla luce delle recenti elezioni rettorali, pensiamo non sia più rinviabile una riflessione sul tema dei rapporti tra le varie biblioteche che operano su Parma, quindi a partire da quelle universitarie e statali. Inoltre, come sta succedendo in altre città, riteniamo utile discutere di forme di sostegno volontario alla vita delle istituzioni culturali pubbliche come appunto le biblioteche. La nascita di un gruppo di “Amici delle Biblioteche” potrebbe, ad esempio, sostenere il servizio nell’affrontare un altro aspetto sensibile, come quello dell’estensione degli orari di apertura.
In conclusione, siamo a disposizione, da subito, a un confronto con la città e l’Amministrazione Comunale: riteniamo sia arrivato davvero il momento che si discuta e si trovi una soluzione ai problemi ormai più che decennali di cui abbiamo parlato.