Palanzano, ricatto a sfondo sessuale: tre persone denunciate

SMA MODENA
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Richieste insistenti di denaro per non diffondere sui social immagini “particolari” tali da distruggere la reputazione, un incubo fatto di ricatti ed estorsioni, conosciuto come sextortion, che si sta diffondendo rapidamente anche tra gli adolescenti e non. Tutto inizia con tentativi di chiacchierata in chat da parte di profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti attraverso gli apprezzamenti e i like per le foto pubblicate.  Successivamente si passa alla richiesta di immagini e video che con il tempo si fanno sempre più audaci e una volta ottenuti, comincia l’estorsione. Richiesta di soldi, anche piccole somme, per fermare la pubblicazione di contenuti a sfondo sessuale sui social e sulle chat, comprese quelle di genitori, amici e parenti della vittima.

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Palanzano hanno concluso un’articolata attività investigativa, che ha portato alla denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma di un uomo e due donne italiane, che sono ritenuti in concorso tra loro, i presunti responsabili di estorsione.

Secondo quanto ricostruito, alcuni mesi fa un 30enne di questa provincia ha ricevuto una richiesta di amicizia su un social network da parte di una ragazza. I due hanno iniziato a scambiarsi messaggi e, data l’intesa che ne era scaturita, hanno proseguito la conoscenza su un’altra piattaforma che permetteva di effettuare videochiamate. Qui, su forti insistenze della ragazza, il 30enne ha accettato di registrare un video con immagini piuttosto compromettenti. Durante la videochiamata, la ragazza ha interrotto la comunicazione e ha proseguito via chat, minacciando di divulgare il contenuto del video ai suoi amici se non avesse subito pagato 500 euro.

Il 30enne, mortificato e impaurito di fare una figuraccia con gli amici, ha pagato la somma in due distinte operazioni su due IBAN diversi, pensando di aver risolto la problematica. Tuttavia, dopo alcuni giorni, la ragazza si è nuovamente fatta viva e ha chiesto altri 500 euro da pagare su un ulteriore IBAN, minacciando gli stessi propositi estorsivi.

A questo punto, il 30enne si è reso conto che la situazione non si sarebbe mai risolta ed, esausto, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri di Palanzano, dove ha sporto denuncia allegando tutte le evidenze dei pagamenti fatti.

I Carabinieri hanno avviato una complessa attività d’indagine, utilizzando strumenti di analisi informatica per decriptare l’indirizzo digitale dietro il quale si nascondeva il ricattatore e verificare gli intestatari degli IBAN coinvolti presso gli istituti di credito. Sulla base degli elementi raccolti e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, una 48enne, una 57enne e un 36enne italiano, tutti residenti fuori regione, sono stati identificati e denunciati all’Autorità Giudiziaria.

I Carabinieri colgono l’occasione per ricordare a tutti gli utenti dei social network l’importanza di un uso consapevole delle piattaforme online. È fondamentale non condividere contenuti troppo personali e rimuovere foto o video sensibili. Inoltre, è cruciale essere cauti con le richieste di amicizia da parte di persone sconosciute e non cliccare su link sospetti. È altresì importante modificare regolarmente le password e utilizzare impostazioni di privacy più restrittive. Infine, è essenziale informarsi regolarmente sulle minacce e truffe online per proteggere la propria sicurezza digitale.

Comando provinciale Carabinieri di Parma