Parma ricorda la strage del 2 agosto: Tassi-Carboni a Bologna, Cavandoli a Roma

SMA MODENA
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Anche Parma alla cerimonia per il 38° anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980

Il Gonfalone del Comune di Parma ed una delegazione guidata dal presidente del consiglio comunale, Alessandro Tassi-Carboni, ha preso parte alla cerimonia per il 38° anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980.

“Il pensiero va alle 85 vittime della strage di 38 anni fa e ai familiari che attendono ancora risposte. Saremo sempre al loro fianco nella ricerca della verità. Lo dobbiamo a loro e a noi tutti” ha dichiarato Tassi.

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Cavandoli (Lega) interviene in Parlamento: “Oggi giorno commemorazione, non di polemiche”

“Oggi è il giorno della commemorazione delle vittime e non delle polemiche. Il giorno in cui ancora una volta si condanna la violenza e il terrorismo”, ha detto la parlamentare parmigiana Laura Cavandoli intervenendo stamattina alla Camera dei Deputati per commemorare le vittime della Strage di Bologna del 2 agosto 1980 che ha definito “una strage i cui mandanti dopo 38 anni sono ancora senza volto”.
“Le immagini di allora sono e restano profondamente vivide e toccanti. Come il senso di sgomento di fronte a 85 vittime innocenti, tra cui 7 bambini, e oltre 200 feriti”, ha spiegato la Cavandoli.
La parlamentare della Lega ha ricordato “lo strazio, l’orrore, il dolore dei feriti, dei familiari delle vittime” e il “tempestivo intervento di vigili del fuoco, polizia, carabinieri, vigili, volontari, viaggiatori e anche i bolognesi stessi che con ogni mezzo, prestarono soccorso a feriti e superstiti”.
La Cavandoli ha chiarito che il 2 agosto “è giorno della commemorazione e non delle polemiche sui reali accadimenti rispetto alla cosiddetta “verità giudiziaria” che tra depistamenti e strane complicità non ha ancora dato un volto ai mandanti” e “in cui, ancora una volta, si condanna la violenza e il terrorismo”
“La strage di Bologna – ha concluso la parlamentare parmigiana – resta una pagina oscura della storia d’Italia, uno degli atti terroristici più gravi del Dopoguerra, e proprio per non aggravare ulteriormente la rabbia e il dolore, lo Stato e le Istituzioni oggi vogliono testimoniare la loro vicinanza ai famigliari, per dire – ancora una volta – che lo Stato è sempre in prima fila nella lotta al terrorismo, nella prevenzione così come nella repressione.”