“Parma di salotti stradali ne ha anche troppi”

SMA MODENA
lombatti_mar24

30/04/2011
h.16.10

Con atto 347/25 del 14 c.m., la Giunta Municipale ha deliberato, di soppiatto, il progetto di ristrutturazione di P.le Volta. Detto progetto prevede, in estrema sintesi, la pedonalizzazione totale del piazzale con interruzione del percorso rettilineo via Palestro-via Conforti, la cancellazione degli stalli di sosta e la loro – parziale – redistribuzione nelle strade limitrofe.
La chiusura di P.le Volta appare un non-senso sia per la presenza della Scuola Don Cavallli ,sia per quella della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, sia per quella del cinema Astra (una delle poche sale cinematografiche rimaste, per fortuna, all’interno delle mura cittadine), sia per la naturale funzione viabilistica di raccordo, che il piazzale svolge rispetto alla viabilità principale e secondaria. Peraltro, lo stato di fatto attuale non presenta controindicazioni, potendo essere utile una manutenzione ordinaria o un “restyling” leggero.
Oltre al merito delle scelte e al costo preventivato- euro 450.000 – che appare ingiustificato nell’ottica costi/benefici, c’è un tema di fondo. Cosa ne pensano i residenti, i cittadini, i genitori dei ragazzi che frequentano la Don Cavalli, i parrocchiani ed i fedeli del Sacro Cuore, i clienti dell’Astra?
La loro preventiva consultazione attraverso un’assemblea pubblica appare un atto doveroso e dovuto da parte del Sindaco e della Giunta: pensare di agire sopra la testa delle persone, più che mai per un problema come questo, sarebbe un’inutile prova di forza, che non risponderebbe a nessuna logica, se non a quella della prepotenza e dell’arroganza.
P.le Volta è, per il Quartiere, l’unica “piazza”, l’unico punto di ritrovo.
Per di più, non ha e non può venire ad assumere nessuna funzione decisiva o risolutiva per la viabilità cittadina o anche, più semplicemente, per quella del Quartiere. In questo contesto, forzare la mano all’insaputa e, comunque, contro il volere dei cittadini è un assoluto non-senso ed è decisione del tutto ingiustificabile.
Il confronto pubblica, d’altra parte, consentirà di individuare la soluzione migliore, evitando conflitti e comitati , magari, risparmiando anche qualche euro. Di “camere all’aperto” e di “salotti stradali” questa città ne ha già sperimentati anche troppi con effetti nulli, quando non dannosi.
La modernizzazione non passa necessariamente attraverso la “rivoluzione” dello stato dei luoghi, ma , in taluni casi, si realizza, molto più semplicemente, con manutenzioni o “restyling” leggeri senza mutazione dello stato dei luoghi.
L’esperienza insegna anche che ascoltare i cittadini aiuta a trovare le soluzioni più condivise e utili, specie quando si tratta di intervenire su luoghi dal contesto consolidato.

Giorgio Pagliari

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