Parma Diabete, al via l’ottava edizione

20/01/2009
h.10.50

Una tre giorni (da giovedì 22 a sabato 24 gennaio) per presentare e discutere le ultime ricerche scientifiche in diabetologia. E’ l’appuntamento con l’ottava edizione di “Parma diabete”, convegno nazionale che si svolge ogni quattro anni nella nostra città con l’intento di fare il punto sulle nuove scoperte e metodologie per affrontare il diabete.
Il convegno, rivolto agli specialisti, è organizzato da Ivana Zavaroni, endocrinologa dell’U.O. Clinica e Terapia medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Il convegno, che si aprirà giovedì 22 gennaio alle 14.30, è articolato in quattro sessioni che ospiteranno 25 relazioni, tutte da parte di giovani ricercatori delle principali università e ospedali italiani. Tre relazioni saranno tenute da medici ricercatori frequentanti l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Il diabete sarà trattato sotto tutti i punti di vista, in particolare: biologia molecolare e genetica, rischio cardiovascolare dei soggetti diabetici, educazione alimentare per prevenire sovrappeso e obesità.
Il convegno – spiega la professoressa Zavaroni ha un significato del tutto peculiare in quanto si pone come obiettivo quello di invitare i giovani ricercatori che con un buon curriculum operano nei principali centri di ricerca italiani in campo diabetologico per presentare e discutere le loro linee di ricerca e i risultati ottenuti in presenza dei loro tutor e di ricercatori “senior”, in un’atmosfera stimolante di confronto costruttivo e proficua programmazione.
Proprio grazie a questa particolare tipologia di lavoro, Parma Diabete è un meeting molto apprezzato sia dai giovani ricercatori, che lo considerano una tappa importante nel loro cammino di iniziazione alla ricerca, sia dalle istituzioni – in particolare dalla Società Italiana di Diabetologia (SID), che offre il suo patrocinio – perché permette di mantenere un osservatorio della ricerca diabetologica italiana e di monitorare sia la qualità dei risultati prodotti, sia le risorse umane impegnate
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Il programma – sottolinea l’organizzatrice – dimostra, tra l’altro, come siano molti i giovani impegnati nella ricerca, nonostante le scarse risorse economiche e il lungo precariato. Tra loro anche tre giovani ricercatori parmigiani del dipartimento di Medicina Interna e Scienze Biomediche dell’Ateneo: Diego Ardigò, dottorando di ricerca in Fisiopatologia Sistemica, Laura Franzini, specializzanda di Medicina Interna, e la ricercatrice Alessandra Dei Cas.
I tre giovani del gruppo guidato da Ivana Zavaroni si occupano in particolare dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, maggiore nei diabetici che in soggetti sani.
In particolare, Ardigò affronterà il tema della relazione tra fumo di sigaretta, ipercolesterolemia, obesità e risposta infiammatoria tramite analisi genomica, Franzini parlerà del ruolo dello stile di vita e dell’alimentazione nel causare danni ai vasi arteriosi, e infine Dei Cas tratterà di nuovi marcatori per il rischio cardiovascolare, in particolare le cellule progenitrici endoteliali e la lunghezza dei telomeri (indicatori di età biologica della cellula)
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