
23/02/2009
h.18.30
Bassa spesa per il funzionamento dell’ente comunale a fronte di un livello di servizi alto.
Il Comune di Parma, secondo una classifica del Sole 24 Ore, è al 84° posto in Italia per spese generali di burocrazia, considerando all’interno di questa voce il costo per segreterie, gestione del personale, ragioneria, economato, uffici tributi, gestione beni demaniali, ufficio tecnico e anagrafe. 190,5 gli euro spesi da ogni cittadino del Comune di Parma contro i 539 di Napoli e i 483 di Enna.
Un risultato che fa felice il sindaco di Parma Pietro Vignali, che non più tardi di due mesi fa aveva lanciato, al’interno del bilancio, un sistema di programmazione ispirato al cosiddetto budget a base zero, non ispirandosi più al criterio della spesa storica.
In pratica le scelte consolidate nei precedenti bilanci non erano più condizionanti: l’obiettivo era riclassificare e rivedere la spesa al fine di spendere meglio rispetto ai risultati attesi: “La burocrazia è la vera palla al piede del Paese – sostiene Vignali -. E’ un problema quotidiano per le famiglie e le imprese italiane. Da subito ci siamo dati come obiettivo l’efficienza, la semplicità e la trasparenza dell’amministrazione.
Ci siamo impegnati per ridurre i costi e l’invadenza della burocrazia sulla vita dei parmigiani, semplificando con il “Comune Amico” i rapporti tra cittadini e amministrazione, snellendo le procedure, tagliando i rami secchi, riorganizzando l’intera macchina comunale, riducendo il più possibile i costi di funzionamento per liberare energie e risorse per i servizi alla persona e alla comunità che anche quest’anno aumentano nonostante il periodo di crisi generale.
Grazie anche a questo impegno, oggi l’amministrazione di Parma costa ai cittadini molto meno della stragrande maggioranza dei Comuni italiani e garantisce servizi ben al di sopra della media”.
SPESA DELLA POLITICA – Parma si classifica agli ultimi posti, 78 su 99, anche per le spese per le cariche elettive, cioè sostenute per gli organi istituzionali (Giunta, Consiglio, Quartieri).
Per stipendi di sindaco, assessori e gettoni di consiglieri e di revisori dei conti, Parma costa 23,21 euro a cittadino contro i 112 di Venezia e i 102 di Siena.
In particolare gli emolumenti di sindaco e assessori si attengono all’applicazione della normativa e, al contrario della maggior parte dei comuni italiani, non sono mai stati adeguati nel corso degli anni, se non al ribasso del 10% così come previsto dalla Finanziaria 2008.
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24/02/2009
h.11.30
In merito all’indagine pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, esprime soddisfazione anche l’assessore Giovanni Paolo Bernini, titolare di diverse deleghe – tra cui personale e organizzazione ed economato – che compongono il “paniere” assunto come riferimento dall’indagine del quotidiano:
“Mi fa particolarmente piacere che nella graduatoria stilata da un giornale così prestigioso Parma sia classificata fra le città più virtuose a livello nazionale nella gestione dei costi generali e in particolare del personale, che è la voce più significativa.
Questo fa giustizia anche rispetto ad accuse di sprechi provenienti da diverse parti, che si rivelano una volta di più assolutamente infondate e dimostrano la validità dell’azione amministrativa improntata alla corretta gestione della cosa pubblica.
In particolare è motivo di soddisfazione il fatto che venga riconosciuto anche a livello nazionale l’impegno che abbiamo profuso per ridurre i costi generali di gestione del Comune, investendo maggiori risorse nei servizi erogati ai cittadini. Questo impegno che ha contraddistinto l’Amministrazione negli ultimi anni ora continua con il bilancio 2009 che prevede ulteriori tagli alle spese di funzionamento.
Proprio giovedì pomeriggio mi recherò a Roma al Ministero della Funzione Pubblica, per incontrare il capo della segreteria tecnica del ministro Renato Brunetta, allo scopo di rendere operativo l’accordo tra Comune di Parma e Ministero su un progetto denominato “Emoticons”.
Con questo progetto, il Comune installerà presso gli sportelli un dispositivo tramite il quale i cittadini potranno esprimere in tempo reale il gradimento o meno sul servizio offerto, consentendo all’amministrazione di apportare i correttivi che si renderanno necessari e quindi di migliorare l’efficienza della macchina amministrativa”.