“Parma non merita amministratori come Ubaldi”

SMA MODENA

05/03/2012
h.11.00

La decisione di Ubaldi di candidarsi a sindaco di Parma (debitamente anticipata, da oltre una settimana, da sagaci uffici stampa e giornalisti amici) ha provocato il nostro più incredulo sorriso.
Ci siamo infatti chiesti se si trattasse di uno scherzo (carnevale è da poco terminato) o se il già sindaco di Parma nel decennio 1998-2007 sperasse in un processo di “rimozione collettiva” dei cittadini di Parma, quasi che tutti abbiano dimenticato i disastrosi risultati da lui ottenuti in quel decennio di amministrazione della città, e il mirabile, successivo passaggio di testimone al suo delfino Vignali (poi disconosciuto, ma questa è un’altra storia…), che ha assestato alla città il colpo finale.
Riteniamo opportuno ricordare brevemente alcuni dei grandiosi obiettivi raggiunti da questi fantastici e competenti amministratori, che ci hanno lasciato un Comune commissariato e un debito colossale. E i parmigiani, che si troveranno a dover pagare quest’anno tra Imu e addizionale Irpef, entrambe al massimo consentito, una cifra che è stata calcolata in circa 390 euro a testa (che significa per una famiglia media di 4 persone almeno 1.600 euro), certamente sono felici di sapere che cotanti amministratori hanno la spudoratezza di riproporsi per tentare di rinnovare una stagione di affari per pochi e danni per molti.
1. La città-cantiere e la città-metropoli: cementificazione selvaggia delle periferie della città, cantieri aperti in ogni dove, i ponti De Gasperi e Nord assolutamente ridicoli e sproporzionati per il rigagnolo di torrente che sovrastano, l’obiettivo fantasioso della crescita inarrestabile di una città che, secondo calcoli mirabili, doveva portarci nel giro di pochi anni a 400.000 abitanti. Ma in realtà eravamo 170.000 nel 2001, siamo 186.000 oggi…
2. Le STU, società per la trasformazione del territorio, la cui dissennata gestione clientelare ha portato la città ad indebitarsi oltre misura, e senza nessun controllo da parte dell’amministrazione pubblica. Chi è stato il sindaco che ha avuto la brillante idea di crearle?
3. La metropolitana: un’opera faraonica e sproporzionata, che ci avrebbe caricato di ulteriori milioni di debiti e di cantieri infiniti, con un’ipotesi fantasiosa di milioni di passeggeri inesistenti, e tracciati che cambiavano mese dopo mese. Di questa fantasmagorica opera ancor oggi Ubaldi rivendica la paternità, e insiste nel dire che si doveva fare… Fosse stato per lui dunque, al cratere della stazione si sommerebbero oggi quelli della metropolitana.
4. La Ghiaia e l’Ospedale Vecchio: il cuore della città e il suo mercato snaturati e privatizzati, e il tentativo (per ora fermato dalla magistratura) di svendere il patrimonio artistico e monumentale della città ai privati.
5. La SPIP e i terreni agricoli venduti a prezzi vertiginosi all’amministrazione pubblica: anche di questo Ubaldi dice di non avere responsabilità, pur essendo stato sindaco nel periodo di ulteriore acquisto dei terreni, cioè nel 2007.
6. Lo smantellamento dei servizi educativi pubblici (nidi e materne), la progressiva cessione ed esternalizzazione della gestione ai privati, la privatizzazione selvaggia delle funzioni pubbliche, senza alcun miglioramento dei servizi alle famiglie, e con liste d’attesa infinite.
7. Da ultimo, Ubaldi ammette, con semplice rapidità, di “aver fatto un errore” nell’aver indicato Vignali come sindaco. Questo non gli ha impedito di aver fatto parte della maggioranza che ha portato allo sfacelo la nostra città fino alla fine, fino agli arresti degli assessori, alle indagini della magistratura, e alle dimissioni della giunta.
Crediamo che Parma non meriti amministratori come Ubaldi.
Parma ha bisogno di allontanarsi da un modello di sviluppo che la ha portata allo sfacelo politico e finanziario. La città sta pagando e continuerà a pagare per anni per gli errori di questi politici di professione.
Parma ha bisogno di amministratori coraggiosi, capaci di ascoltare , che abbiano a cuore la tutela dei cittadini e dei beni della nostra bellissima città.

Roberta Roberti
Parma Bene Comune

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