Parma Unita su Banca Monte

30/04/2012

“Io ho perso il mio lavoro, sebbene la gestione ordinaria della Banca, quella di cui si occupavano persone come me, sia sempre stata sana. Chi ci ha portato al tracollo è stata invece una politica creditizia scellerata, che ha esposto Banca Monte Parma verso aziende lontane dalla città e operazioni decisamente avventate, che non avevano niente a che fare con la sua vocazione storica di Banca del territorio”.
Rossana Fumarola, ex dipendente dell’istituto di credito e candidata al Consiglio Comunale per la lista Parma Unita, interviene in merito alla vicenda Banca Monte: “Nessuno dei dirigenti responsabili, sino ad ora, ha pagato per queste scelte sbagliate – spiega -. E’ stata chiesta a gran voce un’azione di responsabilità nei loro confronti, ma ci è stato sempre negato; da parte della Fondazione oltretutto: non era l’azionista di maggioranza della Banca? Nei suoi principali organi di governo non siedono rappresentanti del Comune, della Provincia, della Diocesi, del volontariato, della Camera di Commercio e dell’Università? L’unica azione di responsabilità che abbiamo ottenuto è stata quella, poco più che simbolica, verso l’ex Direttore Generale, Roberto Menchetti. Ma le responsabilità non sono soltanto sue; anzi, sono s oprattutto da ricercare altrove. La Provincia in particolare non ci ha mai sostenuto, non ha mai preso a cuore la situazione, ha sempre tentato di ignorarla per timore di pestare i piedi a qualcuno – conclude la Fumarola -. Bernazzoli, se sarà eletto sindaco, difenderà gli interessi di quel qualcuno o gli interessi della città? Lascerà che i nostri beni vengano spartiti e dilapidati? Tratterà i parmigiani come ha trattato i dipendenti di Banca Monte Parma?”.
Anche il candidato sindaco Roberto Ghiretti si chiede dove fossero le Istituzioni: “Le Istituzioni della città sono rimaste inerti e inutili davanti alla dissipazione di un patrimonio e di un valore che era di tutta la città – sottolinea -; poi hanno voltato la testa dall’altra parte nel momento in cui, almeno, si sarebbero dovuti trovare i responsabili del disastro e chiedere loro di renderne conto ai lavoratori, agli investitori e a tutti i parmigiani. Invece nulla, silenzio”.

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