
23/03/2009
h.10.40
La tragedia greca è da sempre magistra vitae: nel meccanismo della rappresentazione antica, infatti, alla superbia degli uomini seguiva sempre il castigo degli dei.
Appena ieri, con boria e sufficienza, i capataz dell’Unione davano dei qualunquisti a noi dell’opposizione quando si sottolineava che l’Unione era una bufala; che era un governatorato allargato del se dicente Feudatario politico ex presidente Tedeschi; che la polizia municipale non garantiva sicurezza ma multe per tenere in piedi il bilancio del carrozzone sgangherato; che l’Unione era aliena ai cittadini.
Oggi gli stessi capataz di sinistra, che si prendono a pesci in faccia per le amministrative a Fidenza, a Fontevivo e un po’ ovunque, se ne accorgono e si dimettono, da perfette banderuole politiche, per paura di essere bastonati dall’elettorato stanco delle loro belle promesse.
Dimissioni per il consigliere Passera; dimissioni per l’Assessore Fellini, purtroppo solo dalla giunta delle Terre Verdiane. Si potevano svegliare prima, ma d’altronde da due che hanno creduto alle balle del comunismo non c’era da aspettarsi tanto di più.
Per l’Unione in rotta ormai va bene Bollettino della Vittoria di quel glorioso 4 novembre del ’18 che alla fine diceva: I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Insomma, l’eredità di Tedeschi è più fastidiosa della maledizione di Montezuma, e per questa sinistra ormai bisogna chiamare l’Esorcista, anzi, dato che si parla di Tedeschi, Fellini, Grassi e compagnia, ci vuole Ciccio Ingrassia nei panni dell’Esorciccio.
Lupo Barral