
17/01/2009
h.13.40
Intervista al cantautore italoamericano Marcello Coleman che questa sera si esibirà al circolo Arci Fuori Orario di Taneto.
Ciao Marcello, come prima cosa presentati ai nostri lettori.
Buongiorno a tutti gli amici di ParmaDaily, mi chiamo Marcello Coleman ed il mio non è un nome d’arte: sono nato da padre americano (musicista) e madre napoletana, e sono un cantautore…a tempo indeterminato!
Quali sono le tue influenze musicali?
La passione per la musica nera negli anni mi ha portato ad ascoltare Soul, Funky, Reggae, Pop, quindi ammiro molto Bob Marley, Stevie Wonder, Linton Kweesi Johnson, Earth Wind and Fire e naturalmente…Marcello Coleman.
Visto che ti esibirai questa sera al Fuori Orario, è la prima volta che suoni nella nostra zona?
No, sono diversi anni che porto il mio show “soloexperience” qui, un live che propongo in DJ-set con il mio amico/DJ Carlo Rossi, napoletano ma parmigiano di adozione, sempre con tante novità. Il Fuori Orario poi con il suo popolo, si può definire una tappa nazionale fondamentale per un artista.
Quali altri locali di Parma e Reggio conosci e preferisci?
Ce ne sono diversi. Tra i locali di Parma che mi hanno ospitato ricordo il Jamaica, il Marisol (Traversetolo), ricordo con affetto il Cicileo in via Bixio e il Fermento, due locali che purtroppo sono chiusi e che davano davvero molto spazio e importanza alla musica, il nuovo Cosmopolitan Cafè in via Paradigna, un bel locale gestito da amici e ultimo in ordine di tempo il Laboratorio MU in via del Taglio, che ci ha ospitato durante una serata reggae dancehall.
Per quanto riguarda Reggio Emilia, sono stato alla Festa dell’Unità in occasione del concerto di Caparezza, l’anno scorso per la prima volta al Fuori Orario ad aprire il concerto di Giuliano Palma e poi ricordo il KRock Cafè di Scandiano, gestito da Radio KRock, che supporta tanto i musicisti emergenti e alternativi e che per questo definisco la “radio che vuole bene alla musica”.
Che opinione ti sei fatto della nostra città?
Sicuramente Parma è una città accogliente, cosa non scontata, soprattutto per uno come me che fa musica nuova, senza ingabbiarsi in un genere ben definito, cantata in inglese e in dialetto e che non propone uno show basato principalmente su cover di brani famosi.
Quando vai in una nuova città non sai mai cosa ti aspetta, rischi sempre di trovarti davanti un pubblico scettico, posso dire invece che i parmigiani mi hanno accolto con garbo e molta curiosità e adesso ho amici che mi seguono e mi apprezzano anche qui.