Pizzarotti: “Priamo Bocchi vergognoso sulla violenza sulle donne, offende la città”. Bocchi: “Ho rimosso il post. Lo trovavo divertente, non volevo offendere nessuno. Oggi chiudo il mio profilo Fb”

“Onorevole Giorgia Meloni, lui è Priamo Bocchi, coordinatore di #Parma di Fratelli d’Italia. Il giorno prima della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con un fotomontaggio mostra sprezzante il deretano verso la discussione in Consiglio Comunale su una mozione contro le discriminazioni di genere e le violenze legate al sesso.”

Lo scrive il sindaco di Parma Federico Pizzarotti sulla sua pagina Facebook.

“Come a dire: della violenza e delle discriminazioni sessuali Fratelli d’Italia se ne frega, calo le braghe e vi mostro il deretano. Ci dica se questo è il pensiero squallido di Fratelli d’Italia o solo del signor Bocchi. Lo chiedo perché anche Parma, purtroppo, è stata teatro di brutali femminicidi e di gesti discriminatori. Lo squallore di Bocchi offende prima di tutto le donne di Parma che purtroppo oggi non ci sono più, le ricordo qui: Elisa Pavarani, Virginia Fereoli, Silvia Mantovani, Dino Curi Huansi, Cosmina Burlan, Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, Michelle Campos, Alessia Della Pia.

Il vergognoso gesto, sprezzante verso il Consiglio Comunale, offende anche le istituzioni parmigiane e tutta la città.

Il signor Bocchi dovrebbe scusarsi, ma non lo farà: forse dirà che è stato frainteso, un classico.

Chiedo quindi all’onorevole Meloni se questo alto, altissimo pensiero è anche quello di Fratelli d’Italia. In tal caso, onorevole Meloni, le anticipo che Parma è tutto il contrario di questo pensiero, e che Bocchi non rappresenta il pensiero della città ma quello, squallido, di Fratelli d’Italia.
Rimango in attesa.”

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PRIAMO BOCCHI RIMUOVE IL POST E LO CAMBIA

Priamo Bocchi ha rimosso il post e scrive su Facebook: “Il mio post satirico e il mio fotomontaggio dissacrante (la satira buona o cattiva che sia non deve aver troppo riguardo) che ho pensato poi di rimuovere era un filino “border line” ma lo trovavo divertente (in fin dei conti c’è ben di peggio di un culo in giro sui social). Comunque l’ho rimosso per evitare fraintendimenti o che qualcuno se ne sentisse offeso. So bene che a tanti piace pontificare sul valore della libertà poi però quella libertà se la tengono ben stretta per sé e magari bacchettano (o peggio denunciano) l’altrui pensiero critico se troppo fuori dallo spartito. La censura e le ganasce del politicamente corretto ogni giorno ci tolgono ogni giorno spazi e modi di libertà.

Nel merito: la mia critica era volta a rimarcare l’inopportunità e inutilità di una discussione del genere, svolta all’interno di un consiglio comunale, riguardante una mozione pretestuosa e relativa all’approvazione di una proposta di legge, la legge Zan, che viene già discussa (e speriamo non sarà approvata) in Parlamento.

Legge Zan che non aggiunge nulla alla lotta alle violenze di genere (il nostro codice penale non ha lacune in questo) ma che, obiezione già sollevata da parte del mondo cattolico e dal centrodestra, introduce tra l’altro lo svolgimento obbligatorio di lezioni contro l’omofobia e gli stereotipi di genere fin dalle elementari, nonché pericolose limitazioni alla libertà di pensiero, di parola e di espressione. Io la libertà me la vorrei sempre tenere stretta.

Poi la decisione di Bocchi di abbandonare Facebook: “Ho 50 anni, ho una famiglia meravigliosa e mi ritengo una persona ironica, mite, ben educata, rispettosa, amante della libertà, tollerante e mediamente intelligente. Non intendo subire il linciaggio di offese, odio e ingiurie per un mio esercizio di satira politica.

Oggi chiuderò il mio profilo Facebook. Abbraccio i miei amici e compagni di viaggio e mostro un’ultima volta il deretano ai gendarmi del pensiero unico, ai censori della libertà e ai fomentatori di odio.”

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