
02/03/2013
Dalla sua rubrica sull’huffingtonpost, il sindaco di Parma Pizzarotti interviene sulla possibilità di intesa Pd-M5S.
C’è un solo modo per avvicinarsi al Movimento 5 Stelle, che è cosa diversa dal fare un’alleanza: leggere il programma e sottoscriverne i punti principali.
Nuova legge elettorale con preferenze e divieto di candidatura dei condannati, lotta serrata e senza sconti al conflitto d’interesse e riduzione tassativa dei costi della politica. Non ci sono grandi discussioni da portare avanti, non c’è incertezza nelle nostre scelte: tutto è chiaro e fin troppo semplice. Si tratta soltanto di capire cosa vuole fare, e in che modo, il Partito Democratico, perché è dalle decisioni che prenderà la dimostrazione di quanto questa classe dirigente abbia realmente intenzione di lasciarsi alle spalle la sua ventennale stagione conservatrice. Il cambiamento è radicale per definizione. Allora si cominci subito con un atto di forte discontinuità col passato: si rinunci ai rimborsi elettorali, lasciando decine di milioni di euro nelle casse dello Stato, in un momento di profonda difficoltà economica.
Dal nostro punto di vista non c’è nessun tentennamento sulle posizioni da prendere, non faremo accordi a scatola chiusa, non daremo fiducie in bianco, non ci faremo bastare le promesse prive di ogni garanzia. Insomma, non ci appartiene niente di tutto quello che ha fatto parte dell’azione politica della Seconda Repubblica. Dicano allora cosa intendano fare, perché il Movimento non voterà la Fiducia a prescindere dalla proposta. Sarà come abbiamo sempre sostenuto: è sulle idee, e non sulle ideologie, che ci piace il confronto, indipendentemente dal colore politico di chi le propone.
Questa posizione così determinata – come determinata non la è mai stata questa classe politica -, ha acceso negli ultimi giorni alcune critiche abbastanza paradossali: da parte del Movimento ci sarebbe irresponsabilità qualora non dovesse votare la Fiducia. Irresponsabili? Semmai coerenti. Ed è stata proprio la coerenza una grande assente nella politica italiana. A partire da una mancata battaglia sul conflitto d’interessi, dalla promessa di una nuova legge elettorale, dalla riduzione dei costi della politica, dal dimezzamento del numero dei parlamentari, dall’accorpamento delle Province (ma l’elenco sarebbe ancora lungo). Coerenza, questa sconosciuta. Ma chi è, poi, l’irresponsabile di fronte al vuoto creatosi tra classe dirigente e società civile? È tardi per cercare improbabili accordi, la politica doveva attuare un grande passo di umiltà e coraggio: rinnovarsi. Ha avuto la possibilità, ma non ha colto il messaggio, fallendo completamente l’obiettivo.
Ma tornando al comune di Parma, ora che le elezioni si sono concluse, come Sindaco porterò avanti istanze a tutela e in difesa dei miei cittadini, a dimostrazione che non sono le ideologie che ci dividono dagli altri colori politici: il Sindaco di Reggio Emilia Delrio, ad esempio, si sta spendendo costantemente in una battaglia che anche io ritengo unica, la ridiscussione del Patto di Stabilità, che strozza i Bilanci dei Comuni, soffoca la spesa per i servizi al cittadino e ci priva dell’opportunità di investimenti mirati e sicuri per lo sviluppo futuro della città. Non sosterrò mai che vada sforato, come alcuni colleghi asseriscono. Le leggi vanno rispettate anche quando non piacciono, mi aspetto però che il prossimo Governo possa rivederlo: questo ci permetterà di abbassare le tasse e di dare nuovo respiro ai cittadini.
Federico Pizzarotti
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