Pomodoro: -10% per la siccità

SMA MODENA
lombatti_mar24

10/08/2012
h.15.00

La siccità colpisce anche il pomodoro. La mancanza di piogge e il clima torrido di quest’estate hanno causato una riduzione delle rese che abbassa di circa il 10% la produzione prevista: e il dato potrà ulteriormente peggiorare se non pioverà. È quanto è emerso oggi nel corso della visita dell’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni agli stabilimenti Copador di Collecchio e Rodolfi di Ozzano Taro, su invito del Distretto del Pomodoro da Industria – Nord Italia. Accompagnato dal presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari, vice presidente della Provincia di Parma, dal vicesindaco di Collecchio Maria Stella Galli con altri amministratori e da alcuni esponenti del Distretto, Rabboni ha fatto tappa prima alla Copador poi alla Rodolfi Mansueto, dove è stato accolto dal commendator Giuseppe Rodolfi e dal figlio Aldo e dove ha incontrato la stampa sulla campagna del pomodoro 2012.
Si è parlato molto di siccità. In proposito Rabboni ha anche annunciato la presentazione al governo, insieme a Lombardia e Veneto, della richiesta di “evento eccezionale”, che se accolta comporterebbe benefici di compensazione per le aziende.
“Siamo a inizio campagna, avviata da una decina di giorni, e a circa il 15-20% di prodotto raccolto – ha detto Rabboni – . Si possono fare due considerazioni: la prima è che il prodotto raccolto è di buona qualità, sia per il grado zuccherino sia per il colore. La seconda è che la produzione è calata, sia perché sono calate di circa il 7% le superfici sia per effetto della siccità e delle altissime temperature di questa estate. Questo induce una riduzione della dimensione dei prodotti e favorisce una maturazione concentrata in un periodo ristretto: e ciò probabilmente comporterà una perdita di prodotto”.
Il calo riguarda anche le realtà concorrenti. Secondo quanto affermato dall’assessore regionale, si parla di – 25% per la Cina e di decrementi simili per Spagna, Portogallo e Sud Italia. “Questo – ha aggiunto – crea un’aspettativa di rialzo dei prezzi sul mercato. In ogni caso il calo della resa produttiva accompagnato dall’aumento dei costi di produzione, legati soprattutto alla siccità, lascia intravedere un risultato economico che non sarà particolarmente soddisfacente. Per questo è importante che sia accolta dal governo la richiesta di evento eccezionale”. Ciò comporterebbe una serie di benefici a compensazione per le imprese agricole: dalla riduzione dei prelievi contributivi, previdenziali e fiscali per le aziende e per i loro dipendenti all’indennizzo per le imprese agricole che hanno perso produzione (“e per questo – ha sottolineato Rabboni – il governo deve rifinanziare il fondo di solidarietà nazionale cui si attinge”), dall’integrazione salariale per i lavoratori stagionali alla possibilità di anticipare a ottobre i pagamenti Pac. “Il ministro – ha spiegato Rabbonisi è dichiarato favorevole, ora la palla passa al governo. Noi stiamo completando il dossier, chiuderemo l’iter di ricognizione su tutte le province il 27 agosto”.
D’accordo il presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari, che ha sottolineato “l’importanza del prodotto pomodoro per questa economia, e il grande impegno profuso da istituzioni e distretto. La siccità ha colpito il settore: per il pomodoro le previsioni parlano di un segno meno dal 10 al 15%, dovuto proprio al clima siccitoso. Gli agricoltori si trovano a combattere un fenomeno particolarmente nocivo, che mette a rischio ciò che oggi è sui campi. Su questo voglio ribadire l’impegno dell’assessore regionale e nostro, di tutto il Distretto, e rimarcare ancora una volta che la coesione è la strada giusta: la coesione tra produttori e trasformatori è elemento vincente, specie in un periodo di difficoltà di mercato come questo”.
Per il commendator Giuseppe Rodolfidi pomodoro si parla forse troppo poco, mentre si tratta di una realtà di estrema importanza per il territorio”. Sulla stessa lunghezza d’onda il figlio Aldo Rodolfi: “Noi crediamo nel pomodoro e ci stiamo ancora investendo nonostante le difficoltà. Abbiamo anche incrementato il quantitativo di prodotto che lavoreremo quest’anno: siamo dunque in controtendenza. E i numeri del’azienda sono positivi”.
L’acqua rimane però uno dei temi cruciali. Proprio su questo Giuseppe Rodolfi ha fatto un appello: “La vallata del Taro è in forte difficoltà, e anche noi siamo preoccupati per questo. Credo che dighe e bacini ci darebbero respiro, a noi come ad altri. E credo che ci sia la possibilità di fare laghi, se non si possono chiedere le dighe”.
Su questo una prima risposta è arrivata dall’assessore Rabboni: “Da ottobre 2011 ad agosto 2012 abbiamo avuto il 50% di piogge in meno, e quest’estate più di 20 giorni sono stati con temperatura superiore ai 35 gradi. C’è un cambiamento climatico in atto, e nessuno può dire quando e come la situazione si stabilizzerà. Noi dobbiamo agire per rendere indipendente l’irrigazione agricola dall’andamento meteo, e per farlo c’è un solo modo: stoccare l’acqua negli invasi quando c’è per poterla usare nei periodi in cui non c’è. Su questo stiamo lavorando con le Province di Parma, Reggio, Piacenza per trasformare le cave, dopo il loro utilizzo per le escavazioni, in invasi a uso irriguo. Abbiamo inoltre finanziato invasi interaziendali: a settembre emetteremo un nuovo bando per 10 milioni di euro, e vogliamo ripeterlo tutti gli anni con regolarità”.

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