Pomodoro, piace il distretto del Nord

SMA MODENA
lombatti_mar24

Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
06/10/2010
h.17.30

Negli uffici dell’assessorato Agricoltura della Provincia di Parma hanno già cominciando ad arrivare le prime adesioni delle industrie del Nord Italia intenzionate a far parte del distretto del pomodoro.
L’idea di allargarne i confini – e l’influenza – Pier Luigi Ferrari, alla guida del Distretto, l’ha lanciata a giugno nel corso di un convegno, svoltosi a Parma, che ha riunito tutta la “squadra” del pomodoro da industria per discutere della nuova fase che si sta aprendo.
Con la fine dei cosiddetti aiuti accoppiati e il venir meno delle regole imposte dall’UE, c’è infatti il pericolo che l’intera filiera si ritrovi allo sbaraglio. Davanti all’incertezza Ferrari ha proposto a tutti gli attori di fare sistema, salvaguardando un’organizzazione che ha portato il Nord Italia a diventare primo punto di riferimento nel mondo per la trasformazione del pomodoro.
Dopo una campagna che ha dato risultati inferiori rispetto al previsto, la stessa squadra si è ritrovata ieri, in Provincia per un incontro del Distretto con le organizzazioni di produttori, le aziende conserviere del Nord Italia e le professionali agricole.
Tema: come far crescere il Distretto per farne uno strumento operativo, efficiente e flessibile, in cui i protagonisti della filiera del pomodoro possano, in questo momento di passaggio, decidere insieme quale strada intraprendere.
L’incontro è stato condotto da Pier Luigi Ferrari, insieme all’assessore Filippo Pozzi della Provincia di Piacenza, Nicola Benatti (Regione Emilia Romagna) e con la consulenza scientifica di Gabriele Canali, dell’Università Cattolica di Piacenza.
L’dea del distretto allargato al Nord Italia è stata accolta ed è stata manifestata la volontà di essere dentro a questo contenitore – spiega FerrariE’ una scelta importante perché si sta promuovendo l’idea di un distretto utile, finalizzato a creare una organizzazione per competere, essere attrezzati nel mercato e affermare che al nord la qualità c’è e c’è il rispetto delle regole”.
Una cinquantina i partecipanti fra cui molte aziende parmensi. Il Distretto infatti ha già associate imprese quali Rodolfi, Boschi, Emiliana Conserve, Copador, ARP, Consorzio Casalasco del Pomodoro, a cui si stanno affiancando nuove adesioni. Numerose anche le organizzazioni dei produttori agricoli: oltre alle storiche AINPO, ASIPO, CIO, la maggior parte delle OP dell’Emilia Romagna e della Lombardia.