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24/05/2010
h.16.00
Un edificio sostenibile, energicamente e impiantisticamente efficiente, razionale nel sistema costruttivo e attento al comfort e alla flessibilità degli spazi. Sono le caratteristiche principali del progetto primo classificato nel concorso di idee per la realizzazione di un Palazzo dell’ambiente, dell’agricoltura e dell’innovazione, indetto dalla Provincia e concluso ieri con la premiazione dei vincitori e l’inaugurazione ella mostra dei lavori partecipanti.
Ben 77 i gruppi di professionisti che hanno chiesto di partecipare, sia locali sia stranieri, tra cui alcuni dei massimi esponenti dell’architettura europea e mondiale; 15 i gruppi ammessi a presentare le loro idee progettuali, che dovevano mostrarsi capaci di armonizzare composizione architettonica, tecnologie edilizie e impianti di moderna concezione con elevata qualità e rispetto dell’ambiente.
I primi cinque classificati sono stati premiati questa mattina a palazzo Giordani. Vincitrice è risultata l’idea progettuale proposta dal gruppo guidato da Roberto Simenon e composto da Archest srl di Pozzuolo del Friuli, Sonia Soardo di Udine, Michael Tribus Architecture di Lana (Bolzano), Studio Merlo di Udine, consulenti Andrea Costa Engineering, Stefano Pampanin e Luigi Segale.
“Il metodo del concorso di idee ci piace perché ci permette di allargare gli orizzonti degli indirizzi di un’amministrazione come la nostra: è luogo di confronto e produce ottimi risultati. I progetti proposti sono davvero molto buoni e molto innovativi.
La Provincia di Parma continua a soffrire di una certa dispersione dei propri uffici: Palazzo Giordani è stato già un primo passaggio nella razionalizzazione della macchina amministrativa, ma ancora non basta: per alcuni servizi e uffici siamo ancora in affitto, e credo sia stato giusto porre questo tema”, ha detto questa mattina l’assessore al Patrimonio Giuseppe Romanini.
Accanto a lui Maurizio Dallatana e Sergio Peri, membri della commissione: “Questo concorso di idee è stato una sfida, perché si è voluto cercare l’edificio non solo a energia zero ma attivo, cioè che produca energia”, ha osservato Dallatana, mentre Peri si è soffermato sul buon livello dei progetti proposti e sul lavoro della commissione nel valutarli.