Presentato il Piano formativo 2009

SMA MODENA
lombatti_mar24

17/02/2009
h.14.50
 
Stare vicino alle persone, a partire dalle fasce più deboli, per mettere tutti in condizione di entrare o rimanere con più forza nel mondo del lavoro.
È uno degli obiettivi prioritari del Piano formativo 2009 (clicca qui per scaricare il quadro sintetico dei corsi disponibili) promosso dalla Provincia: 361 corsi ad accesso libero volti ad elevare conoscenze e competenze di lavoratori e disoccupati, che potranno accedervi gratuitamente; a tenerli saranno 18 enti di formazione del nostro territorio.
La formazione è uno degli strumenti più efficaci per prevenire i fenomeni legati alla crisi, un evento a livello mondiale di cui si teme l’impatto anche in territori “sicuri” come il nostro. Per questa ragione il Piano formativo promosso dalla Provincia per il 2009 si prefigge obiettivi in chiave anticrisi, ovvero: sostenere la competitività del nostro sistema economico aiutando la crescita professionale delle persone, incentivare l’innovazione e internazionalizzazione delle imprese, le vocazioni e i saperi.
I 361 corsi contenuti nel Piano sono insomma una risposta concreta alle difficoltà che incombono perché vengono incontro ai bisogni di apprendere delle persone – le più in difficoltà ma anche i giovani laureati e diplomati, le donne, gli over 45 – mettendo tutti in condizioni di avere più chance per l’occupazione. Corsi che allo stesso tempo danno risposte alle aziende formando il proprio personale con nuove competenze, rafforzando in questo modo il nostro sistema produttivo.
L’investimento sul sapere compiuto anche per il 2009 dall’Ente di piazzale della Pace continua ad essere rilevante: degli oltre 5 milioni di euro complessivi del Piano di formazione 2009 le risorse destinate ai percorsi liberi sono 3.670.840 euro (gli altri sono corsi promossi per gli occupati di diverse imprese locali): 1.484.891 euro per lavoratori (dipendenti, atipici, manager, imprenditori, autonomi, artigiani), 1.312.537 euro per disoccupati, giovani diplomati e laureati, e 873.412 euro per fasce deboli, disabili, rifugiati politici, carcerati, immigrati in particolari condizioni di debolezza e così via.
Tutto questo non nasce oggi. C’è un lavoro costante che in questi anni abbiamo condotto per la nostra economia. In cinque anni abbiamo investito 50 milioni di euro per la formazione, coinvolgendo 39mila persone in 1500 corsi.
Si è dunque fatto un gran lavoro di strutturazione e riqualificazione del nostro sistema economico e sociale attraverso la formazione, cercando di valorizzare le risorse umane e le imprese e mettendole in condizione di affrontare al meglio le sfide dell’oggi.
Un lavoro costante che ci ha aiutato a prevenire e limitare i danni di un’eventuale crisi. Ad oggi nel Parmense l’impatto della crisi è meno devastante che in altri territori, e questo è frutto anche del lavoro di questi anni
”, ha detto oggi in conferenza stampa il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha aggiunto: “Con questi interventi vogliamo anche lanciare un messaggio: dire che di fronte alla crisi tutti gli strumenti utili vengono messi in azione”.
In totale 361 i corsi, che spaziano in numerosi ambiti (dalla formazione superiore all’ambiente, ma anche sicurezza sul lavoro, internazionalizzazione e così via) e che sono finanziati dalla Provincia con risorse provenienti dal Fondo sociale europeo. 4.455 i posti: 1.110 per disoccupati e 3.345 per lavoratori.
Dai momenti di difficoltà si esce imparando a fare cose nuove, e questo vale sia per le collettività sia per le persone.
La formazione professionale serve proprio a questo: sì, perché il lavoro si impara, come dice anche la nuova campagna di comunicazione della Provincia. Stiamo cercando di dare risposte concrete, e questa concretezza sta anche nel fatto che intorno a tutto ciò c’è una platea ampia di soggetti, dalle imprese alle organizzazioni sindacali, che testimoniano che quei percorsi di formazione nascono da bisogni veri
”, ha osservato l’assessore alle Formazione professionale e alle Politiche attive del lavoro Manuela Amoretti, che si è soffermata in particolare sui progetti per le fasce più deboli, “perché pensiamo – ha detto – che la coesione e l’inclusione sociale debbano restare una caratteristica forte del nostro territorio”.
Accanto alla Amoretti, il dirigente del Servizio Formazione professionale e politiche attive del lavoro Gabriele Marzano e le funzionarie Marisa Ciaburri e Gaetana Ariu. Quest’ultima ha illustrato alcuni dei percorsi proposti.
L’obiettivo di fondo è quello di migliorare ed elevare competenze e conoscenze.
Nello specifico: far sì che lavoratori e lavoratrici, imprenditori ed imprenditrici abbiano le conoscenze necessarie per anticipare e gestire i cambiamenti del sistema produttivo (interventi per la valorizzazione delle vocazioni produttive e territoriali locali, interventi per le piccole e piccolissime imprese), per favorire la sua apertura internazionale (interventi per l’internazionalizzazione), e per accrescere la sostenibilità ambientale dei processi produttivi; offrire ai giovani con i più elevati livelli di istruzione (diplomati e laureati) occasioni concrete di lavoro di qualità (interventi di formazione superiore); rafforzare la coesione sociale (interventi su immigrati, fasce deboli, disoccupati, over 45) e la qualità del lavoro (interventi sulla sicurezza sul lavoro e sulla specializzazione dei lavoratori precari).
Dieci gli ambiti sui quali verteranno i corsi: formazione superiore, over 45, internazionalizzazione, ambiente, fasce deboli (69 progetti per 1.506.270mila euro), disoccupati (24 progetti per 1.312.537mila euro), piccole e piccolissime imprese, immigrati (29 progetti di cui 7 per donne, e uno per stranieri occupati), vocazioni del territorio.
Gli enti di formazione che terranno i corsi sono 18: sono loro che raccolgono le iscrizioni.

Informazioni pratiche: come iscriversi ai corsi
Gli utenti possono, da adesso in poi, rivolgersi agli enti di formazione per informarsi sul corso che interessa loro e iscriversi alle selezioni. Gli enti raccoglieranno le candidature dal 16 marzo 2009, data a partire dalla quale cominceranno le selezioni (salvo proroghe che saranno gli enti stessi a decidere). L’ente che realizza il percorso formativo scelto è anche responsabile delle selezioni per accedervi.
La selezione prevista consiste in un colloquio per accertare le conoscenze possedute in ingresso e per attestare l’interesse effettivo al percorso. L’esito della selezione e la relativa graduatoria verranno comunicati agli interessati. Gli utenti che in graduatoria si saranno posizionati fino alla copertura dei posti disponibili saranno iscritti al percorso.
Gli enti di formazione professionale dovranno comunque iniziare, di norma, i percorsi entro il 4 maggio 2009.