Prevenzione e riduzione delle dipendenze: esperti a confronto il 1° ottobre alla Fattoria di Vigheffio

Un convegno promosso dalle Aziende sanitarie di Parma per fare il punto su prevenzione, cura e strategie innovative

di Tatiana Cogo

Le dipendenze da sostanze rappresentano una sfida crescente per la salute pubblica. Per discutere esperienze, evidenze scientifiche e interventi innovativi, le Aziende sanitarie di Parma organizzano il convegno “Dipendenze: prevenzione, cura e riduzione del danno: evidenze e riflessioni”, in programma martedì 1° ottobre alla Fattoria di Vigheffio, con inizio alle 14.30.

La crescente diffusione di consumi a rischio, in particolare cocaina e crack, evidenzia la necessità di strategie che vadano oltre la cura tradizionale, puntando anche sulla prevenzione e sulla riduzione del danno. La distribuzione di strumenti monouso, come pipe per il crack, è solo uno degli esempi di interventi finalizzati a ridurre i rischi di infezioni e ferite, facilitando al contempo l’accesso ai servizi sanitari da parte di persone vulnerabili.

“La crescita dei consumi di cocaina e crack richiede l’attenzione delle istituzioni. È fondamentale che la risposta del sistema sanitario non si limiti alla cura, ma abbracci una visione più ampia di pre-venzione e riduzione del danno” afferma Pietro Pellegrini, direttore del dipartimento Assistenziale integrato salute mentale-dipendenze patologiche dell’Azienda Usl di Parma. “In questo senso, il convegno è occasione per costruire una rete di supporto integrata con Istituzioni, Comune, Enti del Terzo Settore, per affrontare una problematica complessa che coinvolge sempre più persone, a pre-scindere dal loro status socio-economico”.

Cocaina e crack: una sfida crescente
La cocaina è la sostanza principale di uso-abuso in Europa, in Italia e anche nel nostro territorio. In particolare, preoccupa la crescita del crack, la cocaina fumata, che comporta conseguenze sulla salute mentale e fisica di chi ne fa uso: disturbi dell’umore e della personalità, complicazioni neurologiche, problemi ai polmoni, cuore e apparato digerente. L’uso di crack è associato ad una incidenza più elevata di HIV, epatite C e altre infezioni trasmesse per via ematica e sessuale, da prati-che di iniezione o condivisione di strumenti per fumare. L’uso di crack è spesso associato a condizione di emarginazione sociale e instabilità abitativa. Chi si ammala “in strada” ha meno probabilità di curarsi e aumenta la possibilità di contagiare gli altri. L’accesso ai servizi, quando avviene, è tardivo con aumento di costi sanitari e sovraccarico dei servizi di emergenza-urgenza.

“In questo scenario gli interventi di riduzione del danno sono fondamentali” sottolinea Silvia Codeluppi, direttrice del Serdp dell’Azienda Usl di Parma. “La distribuzione delle pipe monouso ne sono un esempio, per evitare le ferite tipiche di chi usa materiali non sicuri per fumare il crack e per contrastare la condivisione di mezzi di fortuna per assumere la sostanza, possibili veicoli di trasmissione di infezioni. Inoltre, la distribuzione di pipe monouso e altro materiale è occasione per aggancia-re le persone che possono così imparare a fidarsi e ad affidarsi ai servizi sanitari. La riduzione del danno non è un’opzione marginale, è una strategia di salute pubblica promossa anche a livello internazionale, per proteggere le persone più vulnerabili e la collettività ed è parte di una offerta più ampia di servizi, che comprende prevenzione, cura e riabilitazione”.
Sul sito Internet dell’Azienda Usl in www.ausl.pr.it sono disponibili riflessioni e documenti di approfondimento su questi temi predisposti dai professionisti del Serdp.

Il programma del convegno
Con inizio alle 14.30, nella sala conferenze del centro di formazione della Fattoria di Vigheffio, intervengono Anselmo Campagna (direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria e commissa-rio straordinario di Azienda Usl di Parma); Michele Guerra (sindaco Comune di Parma), Ettore Brianti (assessore al Welfare Comune di Parma) e Massimo Fabi (assessore Politiche per la salute Regione Emilia-Romagna).

I relatori: Silvia Codeluppi; Riccardo Lodi (comunità Betania e presidente di Sole); Barbara Cantarelli (coordinatrice Unità di strada Azienda Usl di Parma); Massimo Sabasco (direttore comunità terapeutica fondazione Lodesana); Roberto Berselli (vice presidente consorzio Ceis); Benedetta Squarcia (settore Sociale Comune di Parma); Giovanni Redini (presidente associazione Il cerchio azzurro); don Luigi Valentini (presidente comunità Betania). Le conclusioni sono affidate a Pietro Pellegrini.

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direttore responsabile

Andrea Marsiletti