
Ci sono cinesi che stanno venendo a Parma per acquistare la nostra squadra di calcio, e ci sono dei parmigiani che vanno in Cina per esportare progetti architettonici della nostra città.
E’ di questi giorni la notizia che il progetto Parma Città Futura è stato pubblicato nella versione cinese di Domus, la più antica e diffusa rivista di architettura del mondo.
Il progetto urbano strategico per l’anello verde con la riscoperta delle mura farnesiana è stato presentato alla città l’anno scorso dal prof. Dario Costi del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma attraverso una mostra presso l’ex oratorio di San Quirino grazie a Parma Urban Center.
Un lavoro didattico molto apprezzato in città ed accompagnato da discussioni pubbliche e tavoli di lavoro frequentati da molti esperti e attori del territorio.
“Già l’anno scorso Parma Città Futura è uscito sulla versione italiana di Domus suscitando un grande interesse non solo a Parma ma in tutta italia – interviene Dario Costi – Vengo da una settimana di conferenze e lezioni tra Sicilia e Puglia dove ho dialogato con i Comuni e dove stanno immaginando laboratori applicativi nel Master per la Smart Citiy”.
La prefigurazione delle soluzioni progettuali per un sistema di aree capaci di innescare processi diffusi di rigenerazione urbana si dimostra strumento di grande interesse per le Amministrazioni Pubbliche per incidere nelle trasformazioni urbane nel momento di crisi delle città e del consumo di suolo zero.
“ La città con il suo straordinario patrimonio storico artistico e con l’idea di una sua rivalorizzazione strategica attraverso una nuova visione è stata presentata in tutto il mondo e l’uscita cinese presenta Parma con luogo avanzato di sperimentazione sui processi di rigenerazione urbana – conclude Costi – Molti interlocutori universitari e istituzionali si stanno interessando al nostro lavoro ed alla nostra città. E’ una grande soddisfazione che voglio condividere con i nostri studenti e con i docenti coinvolti ed un grande onore per tutti.”
Una buona notizia per la città ed uno stimolo perché si possa davvero intervenire per valorizzare i monumenti oggi abbandonati e sottoutilizzati e recuperare la consapevolezza della forma urbis storica grazie al parco archeologico delle mura lungo i viali di circonvallazione.