Un incontro per fare il punto della situazione, conoscere il Piano di protezione civile provinciale – che sarà approvato a breve dalla Regione Emilia-Romagna – e soprattutto per ricevere utili indicazioni in merito ai comportamenti da assumere in caso di emergenza, grazie alle indicazioni dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile dell’Emilia-Romagna
Sì è parlato di tutto questo a Palazzo Giordani nel corso di un incontro convocato dal presidente della Provincia di Parma Alessandro Fadda per una “lezione” aperta che ha coinvolto i sindaci e gli amministratori dei comuni del Parmense ed i dirigenti della Provincia di Parma Andrea Ruffini e Gianpaolo Monteverdi.
“I tecnici e i dirigenti della Protezione civile – spiega Fadda – hanno fornito a tutti noi amministratori preziose indicazioni ed utili suggerimenti. Ci hanno fornito un vademecum in merito a ciò che è opportuno fare in scenari di emergenza in modo da farci trovare pronti. Spesso l’intervento della Protezione civile viene dato quasi per scontato. Non è così. Anzi ogni mossa deve essere attentamente programmata e valutata. È fondamentale sapere come attivarsi, chi chiamare, con chi confrontarsi, quando è necessario aprire il Coc, il Centro operativo comunale”.
Ad entrare nel dettaglio Gabriele Bertozzi – dirigente dell’ufficio territoriale di Parma dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile dell’Emilia-Romagna – con i colleghi Giovanni Nucci e Francesca Anzolla.
“Il Piano di protezione civile provinciale – ha spiegato Bertozzi – deve essere approvato entro il mese di ottobre dalla Regione. Attualmente si è concluso il periodo delle osservazioni da parte dei comuni. Il Piano raccoglie le principali modalità di intervento in caso di emergenza a livello provinciale. Fa riferimento ai piani comunali, ossia i documenti che sindaci, amministratori e cittadini devono conoscere nel dettaglio”.
L’incontro è stato l’occasione per fornire utili consigli, per il quotidiano, agli amministratori: “È bene tenere monitorate le allerte che vengono emesse ogni giorno, in tarda mattinata. E poi tenere sempre a disposizione il Piano di protezione civile comunale”.