Quanti voti muove in città il famigerato apparato di partito del PD?

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29/10/2009

Alle primarie dei giorni scorsi che hanno eletto Pierluigi Bersani nuovo segretario del PD nella città di Parma hanno partecipato 11.642 persone. Appena appreso il dato mi sono posto le due domande più banali: “Sono tanti voti o pochi?” e “Alle primarie ha partecipato anche la cosiddetta società civile o sono andati a votare sempre i soliti?”.
Da qui mi è venuta la domanda più ambiziosa, tutta politichese, ma sfiziosa ed intrigante, a cui nessuno sa dare risposta: “Quanti voti muove il famigerato apparato del centrosinistra di Parma, ovvero quello degli ex DS-Margherita, ora PD?”.
Eh, sì, provare a quantificare la temuta, invidiata e idealizzata rete della sinistra di Parma fatta di iscritti, militanti appassionati e loro parenti, residui delle cellule del PCI e delle sezioni della sinistra DC, pezzi di sindacato, amministratori pubblici con il loro codazzo di collaboratori co.co.co, avvocati, revisori dei conti, progettisti, consulenti che vivono sulle spalle degli enti pubblici, associazioni collaterali, relazioni, elenchi, mailing list e clientele varie mi pare una sfida che valga la pena di qualche ragionamento.
Qui viene l’ingegnere che è in me, sperando di non aver perso la dimestichezza con i numeri e con la logica dei miei corsi universitari, contaminato come sono da anni vissuti in mezzo alla politica e ai suoi riferimenti spesso irrazionali.
Quali i parametri da utilizzare per quantificare “l’apparato di un partito”? Ritengo esso, per definizione, possa stimarsi nella sua capacità di mobilitazione, contatto e diffusione capillare che al momento delle elezioni si concretizza in gestione ed indirizzo del voto.
Parto dai numeri, nudi e crudi.
Alle ultime regionali 2005 in città la somma delle preferenze raccolte dai tre candidati “PD” (o meglio ex DS ed ex Margherita) nella lista Uniti nell’Ulivo (Peri, Garbi e Passera) è stata pari a 13.062 voti.
Alle ultime comunali di Parma del 2007 la sommatoria delle preferenze di tutti i candidati presenti nelle due liste di area PD, “Uniti nell’Ulivo” e “Insieme per Peri”, è risultata essere 11.286.
Alle europee 2009 la somma delle preferenze espresse dentro lista del PD è stata pari a 12.342.
Non cito gli appuntamenti delle elezioni politiche e provinciali perché, come noto, in quelle competizioni non è possibile esprimere preferenze.
E le primarie?
Alle primarie 2007 che hanno eletto Walter Veltroni segretario del PD in città hanno partecipato 12.111 persone.
Alle ultime primarie di Bersani, quelle di qualche giorno fa, come detto, hanno votato in 11.642.
Dalla declinazione di questi numeri emerge una coerenza di valori impressionante che sballa negli anni e nei vari appuntamenti elettorali al massimo di qualche centinaio di voti avanti o indietro, che non può essere casuale ed induce una evidente continuità tra l’elettorato raggiunto dai candidati che esprime le preferenze e il popolo delle primarie.
In pratica in città tra gli ex DS-Margherita, oggi PD, c’è uno zoccolo duro di circa 12.000 che è contattato ed è disponibile a farsi contattare, che risponde, che scrive il nome del suo politico sulla scheda, che va ai gazebo delle primarie… e ciò che altro è se non “la rete”, il dispiegamento della potenzialità organizzativa, l’apparato di cui sopra?
Alcune considerazioni finali.
1. numericamente l’apparato degli ex DS-Margherita negli ultimi anni è rimasto invariato, ovvero non è cresciuto né diminuito nel passaggio dai due partiti fondatori al PD;
2. considerato che il centrosinistra in città è all’opposizione da più di 10 anni e quindi lontano dalle stanze del potere che sono il migliore strumento per alimentare l’apparato e le clientele, una capacità mobilitativa di 12.000 persone, ovvero del 13% del totale del corpo elettorale cittadino che è pari a 93.000 persone (dato politiche 2008), non mi pare poca cosa;
3. alle primarie del PD va a votare solo l’apparato… e affermo ciò prendendo atto asetticamente dei numeri senza venature polemiche nei confronti di queste ultime primarie che in tempi non sospetti ho giudicato in modo positivo (clicca qui!), pur con alcune contraddizioni a livello locale su cui mi soffermerò nella prossima occasione perché, se è vero come è vero che oggi sono in versione veltronian-buonista, parimenti non sarebbe da me sottrarmi alla polemica.
Adesso sappiamo che il famigerato apparato vale 12.000 voti.
Come volevasi dimostrare. cvd. 

                                                                                          Andrea Marsiletti

MA Space, lo Spazio del direttore Marsiletti Andrea

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