
15/06/2012
Sono le ore 18.30: il primo consiglio comunale di Parma della “nuova Era” si è concluso ma i grillini che solo 30 giorni fa avevano ridicolizzato e sbaragliato in un colpo solo il Pd, il Pdl, i civici, gli industriali, i sindacati non si sono presentati.
Al loro posto si sono seduti nei banchi della maggioranza delle controfigure, degli scolaretti impauriti vestiti con la cravatta e con il completo comperato ieri al Coin che hanno pronunciato discorsi imbarazzanti per banalità e inconsistenza.
Dopo aver spazzato via un’intera classe dirigente con il 60% dei consensi, ieri Pizzarotti poteva dire qualsiasi cosa ma ha scelto di non dire nulla e di ripetere i soliti stili e litanie della politica; davanti alle telecamere di Rai 1 e di Sky e in streaming sul Corriere della Sera c’era l’appuntamento con un discorso storico per la nostra città e per il nostro Paese ma sono finiti a parlare del “vigile di quartiere”, di “collaborare per amore della città”, di rimuovere l’amianto dai tetti delle scuole, forse anche che “bisogna fare sistema”. Il tutto farcito dalle citazioni più scontate quali “lo Stato siamo noi” di Calamandrei o il richiamo al buonismo tra la maggioranza e l’opposizione di Don Camillo e Peppone.
Dovevano dire ad Ubaldi “cosa vuoi da noi, sei ancora qui a blaterale dopo trent’anni?” ma si sono fatti mettere sotto processo dall’ex sindaco che è arrivato a sfidarli con un plateale “oggi siete voi sotto il nostro giudizio”… proprio lui, che dal giudizio degli elettori è uscito con tutte le ossa rotte; non dovevano rendere conto a nessuno e invece hanno chiesto scusa perché non hanno comunicato prima il nome del candidato Presidente del Consiglio comunale; si sono impelagati in una polemica con l’opposizione quando era quest’ultima a dover dimostrare di avere ancora un senso e di non essere semplicemente dei morti viventi; dovevano sembrare quelli che sbarcavano da Marte e guardare i fossili della vecchia politica come una civiltà superiore guarderebbe all’uomo della pietra, ma parevano la brutta copia di Renzi e si sono beccati dei “politici di professione” da Ghiretti che li ha pure anticipati intimandogli di ridursi del 20% lo stipendio.
Si sono giustificati per essere in ritardo della nomina della giunta… potevano rispondere: “in ritardo rispetto a che cosa? Ai tempi della vecchia politica? Noi facciamo cose nuove, siamo in anticipo per definizione… e comunque saremo sempre prima di voi!”… Quando un generale chiese a Simon di Mont Fort che guidava la crociata contro i catari “come faremo a distinguere gli eretici dai cristiani?”, questi rispose: “Ammazzateli tutti, il buon Dio saprà riconoscere i suoi”. Questo dovevano fare ieri i grillini in aula, invece hanno farfugliato qualcosa in politichese del tipo “lavoriamo insieme” in una lingua che non conoscono perché è una lingua morta. Sono i conquistati che devono imparare la lingua dei conquistatori, non viceversa!
Una timidezza inaccettabile per quello che oggi rappresentano in città e per le aspettative e la missione che la gente ha loro affidato.
Agli sconfitti che gli leggevano pedantemente il suo programma elettorale e elencavano tutte le virgole sbagliate, le ripetizioni, le imprecisioni, Pizzarotti avrebbe dovuto dire “Adesso, scusatemi, devo andare: ho una rivoluzione da fare”. Lui ha preferito rassicurarci che “potenzieremo il Quoziente Parma introdotto dall’Amministrazione Vignali”…
Una grande occasione perduta. Speriamo che Grillo non abbia seguito la diretta streaming altrimenti era la volta buona che, oltre a Bersani e Alfano, mandava affanculo anche loro.
Andrea Marsiletti
Clicca qui per commentare!