
In circa tre settimane in Italia sono state raccolte quasi 60 mile firme contro la mattanza delle balene nelle isole Faroe, che domani saranno consegnate alla Farnesina alla presenza del sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova.
Come ogni anno, questa strage di balene è ricominciata circa un mese fa. Si tratta di un’antica tradizione che sotto gli occhi di una ricca folla di spettatori – tra i quali molti bambini – provoca la morte di numerosi animali, uccisi con arpioni e lame affilate.
Si è conclusa la raccolta di firme su change.org diretta dall’Ambasciatore italiano presso il Regno di Danimarca, competente anche per le Isole Faroe, affinchè questo si impegni per un intervento presso il governo autonomo delle Isole Faroe per rappresentare le posizioni italiane in materia di difesa dei cetacei e anche la richiesta di tanti cittadini italiani di abolire questa mattanza: una strage che contrasta con le scelte internazionali di tutela della biodiversità marina e con la crescente opposizione delle opinioni pubbliche mondiali verso pratiche crudeli.
Ogni anno, da secoli, nelle isole Faroe – arcipelago nell’Oceano Atlantico, nazione costitutiva del Regno di Danimarca – vengono uccise intere famiglie di balene in uno spettacolo tradizionale crudele e sanguinario.
Gli abitanti dell’isola spingono gli animali nelle insenature della costa e questi, trovandosi incastrati, raggiungono la spiaggia. Altre volte sono gli uomini, mediante un uncino, a trascinarli fino alla riva. Qui, comunque vi arrivino, vengono uccisi, sotto gli occhi di tanti spettatori, bambini inclusi.
Questa “pesca” è chiamata “Grindadráp”, parola faroese tradotta come “caccia alle balene”, ma che in realtà significa proprio “mattanza”: gli animali – che per la precisione sono globicefali, una particolare specie di cartacei molti simili ai delfini, classificati come “rigorosamente protetti” dalla Convenzione per la Conservazione della natura e degli habitat naturali – vengono accerchiati e poi letteralmente sgozzati con arpioni e lame affilate.
Una tradizione inutile e crudele! Le Isole Faroe, attraverso la Danimarca, ricevono peraltro sussidi dall’Europa e non è accettabile che nonostante le leggi e le convenzioni europee che vietano pratiche di questo tipo la Grindadráp continui a svolgersi.
L’Italia si è sempre espressa in tutte le sede internazionali contro la caccia alle balene e per la difesa di grandi cetacei. L’Ambasciatore italiano a Tokyo ha più volte inoltrato protesta formale presso il governo giapponese per la orribile mattanza dei delfini nella baia di Taiji nel sud dell’arcipelago nipponico.