
20/08/2012
Il consuntivo dei reati nel 2011, dopo tre anni di flessioni, evidenzia un aumento del 5,4% e il totale dei delitti ha superato quota due milioni 760mila.
È quanto risulta dai dati del ministero dell’Interno e pubblicati oggi sul Sole 24, con un’elaborazione provinciale e e per tipologia di reato.
Sul podio Milano, Rimini e Bologna. Parma si piazza al 17esimo posto con un numero di reati di 5.165 ogni 100.000 abitanti e 22.835 reati commessi (clicca qui per leggere la classifica).
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21/08/2012
BUZZI: «LA SICUREZZA TORNI AL PRIMO POSTO NELLE AGENDE DEI COMUNI»
Si definisce “preoccupato” dai dati diffusi oggi dal Ministero dell’Interno, e pubblicati dal quotidiano Il Sole 24 ore, sul numero di reati commessi in Italia, che vedono Parma salire al 17esimo posto, il capogruppo PdL in consiglio comunale Paolo Buzzi.
«Questo dimostra –spiega Buzzi – che la sicurezza deve ritornare al primo posto nelle agende della amministrazioni comunali e non essere considerata un’esclusiva competenza delle Forze dell’ordine. Il ruolo dei Comuni, su questo tema, non si esaurisce con la partecipazione ai tavoli istituzionali o con la riproposizione pedissequa di progetti come quello del “Vigile di quartiere”. Deve prevedere la proposta e la definizione di interventi che solo l’ente territoriale può predisporre».
«Non a caso – continua Buzzi – in campagna elettorale avevamo messo la sicurezza al primo posto nel nostro programma prospettando interventi che sapessero andare ben oltre la gestione dell’emergenza e della repressione dei fenomeni malavitosi. Prima della repressione, infatti, deve venire l’educazione, attraverso la promozione della cultura del rispetto per l’altro fin dall’infanzia, a scuola come in famiglia. E prima della repressione deve trovare spazio la riqualificazione, recuperando le aree degradate della città e rianimando il centro attraverso quella oggi tanto a vituperata “Città cantiere” che aveva nella riqualificazione di intere aree della città, anche ai fini della sicurezza, la sua prima mission. Infine prima della repressione deve esserci la prevenzione che si traduce in una città meglio illuminata, con più telecamere, con un “filo diretto” con le Forze dell’ordine».
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