
331 euro: a tanto ammonta la retta mensile per frequentare l’asilo nido comunale in Emilia Romagna, rispetto ai 311 euro di media nazionale. Si registra una variazione rispetto al 2013 /2014 del -1,2%.
In testa Forlì che con i suoi 410 euro è la città più cara; Ferrara la meno cara (244 euro). Parma è la seconda meno cara (288 euro).
Lo stabilisce l’Osservatorio nazionale prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ogni anno fornisce un quadro nazionale delle spese sostenute dalle famiglie italiane in merito ai servizi pubblici locali (asili nido, acqua, rifiuti, trasporti pubblici).
Per quanto riguarda le strutture, in tutti i comuni ci sono 619 nidi pubblici, con una disponibilità di 28.388 posti, mentre le strutture private sono 399, per un totale di 9.890 posti.
Nei capoluoghi di provincia si contano 319 strutture comunali, con una lista d’attesa del 16%. Su questa voce Parma si piazza al penultimo posto con una lista d’attesa del 36%.
Nidi: Parma la meno cara in Regione, seconda solo a Ferrara, e sotto la media nazionale.
Ad affermarlo non è il Comune di Parma, ma una fonte assolutamente insospettabile: “Cittadinanzattiva”.
Gli asili nido di Parma sono quelli che, in tutta l’Emilia Romagna, hanno la tariffa media più bassa dopo quelli di Ferrara.
Non solo, ma mandare un bambino all’asilo a Parma costa meno anche rispetto alla media nazionale.
Facciamo parlare le cifre: l’indagine dice che la retta mensile media in Emilia Romagna è pari a 331 euro, contro i 311 euro di quella nazionale. E Parma, con 288 euro di tariffa media si piazza al secondo posto dietro soltanto a Ferrara (244 euro mensili), mentre a Reggio la retta mensile è pari a 345, euro, a Bologna 349 e a Forlì addirittura 410.
Quanto al numero dei posti disponibili nei nidi comunali, anche qui Parma, con 1.835 posti, risulta al secondo posto assoluto dietro Bologna (3.263 con un numero di abitanti più che doppio), comunque più avanti rispetto ad altre città di analoghe dimensioni come Modena e Reggio Emilia.
Non è invece attendibile il dato relativo alle liste d’attesa ( con una percentuale del 36% per la città di Parma) poiché si riferisce ancora all’anno 2012/ 2013 (come correttamente indicato nella ricerca), mentre la situazione è attualmente cambiata in modo positivo, tanto che nell’anno passato le liste per i nidi si sono pressochè azzerate e sono rimasti 70 posti inutilizzati.
“Questa è una risposta positiva ai tanti attacchi che nei mesi scorsi correlavano il calo delle iscrizioni all’alto costo dei nidi – dichiara la vicesindaco Nicoletta Paci – La realtà è ben diversa, e questi dati confermano che si è voluto preservare il valore sociale del servizio, pur mantenendo gli equilibri economici del Comune con una riorganizzazione che ha cercato di evitare lo spreco di posti vuoti”
Restano confermati l’apprezzamento e la fiducia da parte delle famiglie di un servizio di qualità, come dimostrano le tante domande presentate anche quest’anno”.
Comune di Parma
Ufficio Stampa