
Dopo alcuni mesi di chiusura per ristrutturazione il 4 maggio Albareto riapre le porte del Museo del Fungo Porcino, tappa importante di un viaggio straordinario che inizia già nel cuore della Valle, a Borgotaro e prosegue lungo la via dei crinali tra storia, natura e tradizione.
Collocato nella sede delle Comunalie, questo spazio non è solo un museo, ma un’esperienza immersiva nel mondo dei funghi e delle tradizioni radicate nell’alta Val Taro, terra eletta del pregiato Fungo Porcino IGP. Due Musei, quello di Borgotaro e di Albareto con due percorsi che si integrano a vicenda e consentono ai visitatori di conoscere questo misterioso frutto dei boschi a 360°.
In particolare ad Albareto si parla del lavoro dei micologi, si approfondiscono gli aspetti farmaceutici, faunistici (con un interessante approfondimento su chi si ciba di funghi) e si racconta molto dei funghi fantastici e misteriosi.
Ma per questa occasione la sede si arricchisce di una novità assoluta: l’Antico Fungarium, un mobile archivio restaurato che custodisce decine di esemplari essiccati, provenienti dai boschi di Albareto, Borgotaro e Tornolo allestito dalla micologa e naturalista Daniela Visentini. Un patrimonio scientifico e storico, testimone di secoli di simbiosi tra uomo e natura.
Ecco alcune cose che si possono vedere nella sede di Albareto: una collezione unica di riproduzioni realistiche dei porcini, simbolo identitario del territorio, pezzi unici che sono stati realizzati da un’artista del luogo. E poi ancora le “Memorie della Valle”: cartoline d’epoca che raccontano storie di boschi, raccoglitori e comunità legate a questo tesoro naturale.
C’è poi il “fungo gigante”, un’installazione magica dove i bambini possono giocare ed esplorare, immergendosi nel ruolo di piccoli naturalisti. Con “Vita nel Bosco” si possono cercare tra gli scaffali veri esemplari di animali recuperati, che rievocano l’ecosistema in cui il porcino cresce rigoglioso. Grazie a “Il Tempo dei Funghi”, si scopre il calendario didattico che svela i ritmi segreti della crescita fungina, mese dopo mese.
E ancora, stampe e testimonianze dalla letteratura dell’Ottocento, per finire con un tuffo nel passato cinematografico dove le storie “a base di funghi” sono protagoniste; alcune ci hanno accompagnato fin dagli anni Settanta del Novecento. Fra queste la casa del Grande Puffo, naturalmente ospitata in un fungo!
Nella sala video, filmati e documentari trasporteranno i visitatori tra i boschi incontaminati e le tradizioni secolari della raccolta, con un omaggio alla cultura gastronomica del Fungo IGP.
All’interno del Museo sarà a disposizione la micologa per visite guidate e approfondimenti gratuiti sul mondo dei funghi e dei loro ambienti. Si inizia con quelli… primaverili.
Apertura domenica 4 maggio dalle 10 alle 18.
L’apertura successiva è prevista domenica 1° giugno 2025, con gli stessi orari.
Info: orari di apertura, eventi speciali e percorsi guidati su www.museidelcibo.it; prenotazioni.fungo@museidelcibo.it; whatsapp 389.7847039.