Ricordare per rigettare le ideologie e superare la retorica

SMA MODENA
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28/01/2011
h.11.40

E’ al Ridotto del Teatro Magnani che Fidenza ha celebrato ieri, con un consiglio comunale straordinario, il Giorno della Memoria, alla presenza del consigliere regionale Luigi Giuseppe Villani, dell’assessore provinciale Giancarlo Castellani, del vicepresidente del consiglio provinciale Manfredo Pedroni, del comandante della Compagnia carabinieri di Fidenza, capitano Savino Di Scanno, di autorità civili, militari e religiose, e di tanti cittadini e studenti.
La seduta si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di Laura Polizzi, la partigiana Mirka, anima della Resistenza parmigiana e membro della Presidenza onoraria dell’Anpi nazionale, scomparsa sabato 22 gennaio.
Nell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il presidente del consiglio comunale, Francesca Gambarini, ha sottolineato che «il Giorno della Memoria non è una ricorrenza ebraica, ma è dedicato a tutti perché ricordare significa riprendere in considerazione eventi passati per capirne le cause, per verificare se esse sopravvivono nella società odierna e per ipotizzare infine una nostra comune azione affinché il passato non si ripeta. La memoria deve diventare un progetto etico e culturale a difesa della democrazia e della dignità umana di ogni singolo. La memoria deve rimanere forte nel nostro impegno quotidiano, concreta, per salvaguardare l’idea di democrazia e di convivenza civile che ci unisce. Per questo dobbiamo ragionare su come preservare il suo messaggio universale nel tempo e vigilare affinché tale messaggio non diventi retorica».
Sull’importanza di andare oltre la retorica si è soffermato l’onorevole Mauro Mario, europarlamentare membro di varie commissioni e delegazioni, rappresentante personale della presidenza dell’Osce contro razzismo, xenofobia e discriminazione, che si è distinto per l’impegno decennale costante e concreto all’interno del Parlamento europeo contro ogni forma di discriminazione presente in Europa e nel mondo. L’onorevole Mario, che è stato vicepresidente del Parlamento europeo, è promotore, solo nell’ultima legislatura, di 35 Risoluzioni del Parlamento europeo contro il calpestamento dei diritti umani in diverse parti del globo.
«L’Unione europea altro non è che il tentativo di combattere l’ideologia della morte. L’ideologia è un tentativo di comprendere la realtà mettendone da parte alcuni aspetti: è una concezione del potere dove il potere è tutto e l’uomo è nulla. All’uomo così com’è si sostituisce l’idea di un uomo come dovrebbe essere e questo dà origine al baratro della follia e dell’omicidio. – ha spiegato l’onorevole Mauro MarioSe l’ideologia ha messo tra parentesi la realtà, a fare il male sono stati gli uomini».
Dopo aver citato Primo Levi che affermava che la violenza è stata esercitata da uomini normali che sono stati diseducati, l’onorevole Mario ha sottolineato come «l’intervento utile della politica è non limitarsi alla retorica bensì fare educazione. Quando le istituzioni cessano di essere i garanti per divenire padroni, nasce il regime. Per evitare il ripetersi di questi errori occorre rigettare le ideologie e analizzare la realtà con il cuore: con il senso di giustizia, di libertà, di democrazia e di uguaglianza che ognuno di noi sente».
«Il forte significato di questa giornata non deve esaurirsi oggi – ha detto il sindaco Mario CantiniCon il passare del tempo i ricordi rischiano di diventare più sbiaditi: ecco perché dobbiamo impegnarci a mantenerli vivi, soprattutto se pensiamo che la violenza e l’odio continuano a mietere vittime e anche nel nostro Paese ci sono segnali preoccupanti di comportamenti che superano la normale dialettica e che sono poi difficili da controllare. Dalla Shoah tutti dobbiamo trarre una lezione che non va dimenticata e, al tempo stesso, dobbiamo vigilare perché un tale abominio non si ripeta».
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